giovedì 31 maggio 2012

Io sono un prodotto, un simbolo di giochi senza fine. Senza speranza, senza risultato, senza scopoIo sono la scatola luccicante sullo scaffale del supermercato, ma quello che contengo non è commestibile:i miei ingredienti potrebbero avvelenarvi...Io sono l'immondizia sopra la quale tutti voi camminate. Io sono l'orfano rifiutato da tuttiIo sono lo straccio che tutti calpestano. Io sono il lebbroso che nessuno vuole avvicinare...Io sono un esempio, il capro espiatorio di pensieri inutiliSenza futuro, senza fine, stupidi. Io sono il numero scritto sul pezzo di carta che gettate via, sono la busta che dimenticate in fondo al cassetto. Io sono quello stupido che provate a spaventare quando dite:"sappiamo tutto di te, stanne certo"...Ma io non voglio il vostro assurdo sistema. Io non voglio essere nelle vostre liste. Io tento di resistere alle vostre tentazioni perché so bene cosa si nasconde dietro ai vostri sorrisi...Io sono il soggetto dei vostri stupidi dibattiti:senza futuro, senza fine, stupidi, e voi fate di tutto per cancellarmi dalla vostra vista, ma non vedete com'è facile? Vi piacerebbe vedermi morto, vero? Le vostre risposte tendono a confondermi, voi mi fate urlare dal dolore, mi lasciate senza via di scampo, conficcate i vostri coltelli nel mio cervello, cercate di farmi impazzire...Io sono un "esempio", ma non sono l'eroe della razza umana "grande, intelligente, magnifica". Io faccio parte della razza che uccide per il possesso, faccio parte della razza che si sta autodistruggendo, faccio parte della razza ossessionata fino alla pazzia dalle proprie paure. Faccio parte della razza che imprigiona la gente fino alla morte...Mi stanno sul cazzo i morti viventi e il loro lavoro nelle fabbriche. Vanno come pecore a lavorare alla catena di montaggio, vivono di illusioni, non vogliono guardare in faccia la realtàVivono solo per mantenere viva quella grande insegna luminosa azzurra, sulla quale sta scritto "Ford"...

martedì 29 maggio 2012

 "Robe da matti" 
Tre giorni di critica alla psichiatria.
15-16-17 Giugno (Lugo di Romagna, Cesena, Rimini)

Nel mondo odierno tutto deve essere controllato e controllabile da chi detiene le redini del sistema. Anche il pensiero ed i comportamenti di ogni singolo individuo devono essere conformi alla funzionalità di questa realtà basata sullo sfruttamento e sulla produzione. La psichiatria si é arrogata il potere di decidere cosa é giusto cosa é normale. Mira in seguito a etichettare i comportamenti, e definirne alcuni anormali, devianti. Offre esperti e cure a chi magari realmente avverte un disagio di vivere, senza nessun interesse per la sofferenza dei singoli, ma puntando a far rientrare chi considerato diverso nei binari dell'obbedienza. Oggi come ieri la psichiatria ed i suoi medici sono pedine che ostacolano la libertà. E' necessaria una riflessione, per riuscire a vivere la propria vita con le sue particolarità, sofferenze, problemi, senza affidarsi a chi punta a distruggere la singolarità. Magari costruendo un modo diverso di stare assieme, per superare difficoltà con la solidarietà, la condivisione e la vicinanza.

 VENERDI' 15 GIUGNO
Spazio Libertario Sole e Baleno
Sobb.Valzania 27 (vicino a porta Santi) – Cesena

(spazio.solebaleno@bruttocarattere.org - www.spazio-solebaleno.noblogs.org)

Ore 20:00 - cena vegan
Ore 21:30 - discussione e riflessioni sulla psichiatria e su come farne a meno con MARIA ROSARIA D'ORONZO, del centro di Relazioni Umane di Bologna (gruppo antipsichiatrico libertario) e CINO BOCCHI del telefono Viola di Piacenza. A seguire, un contributo dal collettivo Collettivo Antipsichiatrico di Bergamo sulla storia di Francesco Mastrogiovanni.

 SABATO 16 GIUGNO
C.S.A. Grottarossa
Via della lontra 40 – Rimini
(
tabularasarimini@gmail.com)

Ore 9 - autogestione dellla salute:laboratori di yoga, yoga della risata e meditazione. Ore 11 - presidio informativo di fronte alla ausl di Rimini. Ore 13 - pranzo vegan (a seguire lezione aperta di fedenkrais). Ore 16 - assemblea pubblica scambi di esperienze, proposte pratiche e progetti a confronto. Ore 18 - proiezione di "INVENTORI DI MALATTIE" di S. Montanaro. Ore 19 - apericena. Ore 21 - presentazione di "LA MALATTIA MENTALE NON ESISTE" con GIUSEPPE BUCALO ("Dalla negazione della malattia mentale alle pratiche per un'autogestione individuale e collettiva delle esperienze extra-ordinarie. L'esperienza siciliana"). A seguire, concerto.


 DOMENICA 17 GIUGNO
c/o S.P.A. Lughè
Via dell'industria 33 - Lugo di Romagna
(
ccpeperip@yahoo.it - www.lughe.altervista.org)

Ore 20:30 - aperitivo sfizioso e proiezione di "CODE DI LUCERTOLA" di VALENTINA GIOVANARDI, documentario-inchiesta sui metodi e gli abusi della psichiatria di oggi. A seguire approfondimento e discussione con EUGEN GALASSO del Centro di Relazioni Umane:trent’anni fa, il 13 Maggio 1978, venne approvata la legge 180, chiamata anche legge Basaglia, che mise fine all’esistenza dei manicomi in Italia. E’ veramente scomparso il manicomio? L'istituzione che l’ha sostituito è qualcos’altro o è solo il maquillage della vecchia galera per matti? Ancora oggi è possibile che un individuo venga strappato dalla propria quiete domestica e gettato a marcire, imbottito di farmaci, in qualche cantuccio materiato di disperazione e avulso dalla realtà? Quand’è che una vita non è piu vita? "Code di Lucertola" è un viaggio. Un viaggio al termine di una notte maledettamente attuale, un viaggio che prende le mosse da questi interrogativi e si dispiega attraverso storie, volti, corpi martoriati e ingabbiati, luoghi, versi scaturiti da quel che grida e dissente in noi, visioni di un abisso radicato nel nostro essere ancora uomini.

IL DOCUMENTARIO "CODE DI LUCERTOLA" E' ANCHE QUI:

Sabato 26 Maggio Bergamo ha visto la presenza del presidente del consiglio Mario Monti, convenuto in città a presenziare ed "onorare" il giuramento dei cadetti de l'accademia della Guardia di finanza, vero e proprio braccio armato di un esecutivo "tecnico" di banchieri e finanzieri asserviti a capitalisti e BCE che, col pretesto della crisi, cerca di far passare riforme di restrutturazione "lacrime e sangue" e rilancia un sistema che ci opprime con guerre egemoniche, devastazioni ambientali, dominio delle merci, controllo sociale/classista e razzismo di Stato. In vista di questa visita di cortesia si sono susseguite diverse azioni informative e di protesta delle varie anime del movimento bergamasco. Dagli attacchinaggi alle accampate in piazza, dalle scritte e stencil al sabotaggio di una ventina di parchimetri e di qualche obliteratrice sui pulman cittadini, sotto lo slogan "oggi paga Monti". Il giorno della visita, in una Bergamo blindata come poche altre volte, un corteo determinato e comunicativo di circa 500 persone ha percorso le vie cittadine a ridosso della zona rossa istituita dalla questura a protezione della celebrazione, fino ad arrivare in largo Porta Nuova, da dove si è attuata una contestazione "sonora" di disturbo al discorso di Monti in corso. Infine, da segnalare la pochezza della contestazione attuata della Lega nord. L'unico gesto concreto che è riuscito a mettere in campo in una terra che negli anni passati ne ha rappresentato un grosso bacino di voti, è stato sventolare uno striscione trainato da un piccolo aereo monomotore, simbolo del declino e della debolezza che sta attraversando il partito. Rendiamo questa crisi irreversibile, facciamola finita con questa società diseguale e razzista! Questo è il momento!
Torino
I soliti spioni hanno provveduto a danneggiarci la serratura di casa e rovinarci il frigorifero incollandogli le loro orecchie elettroniche. Di questi tempi non ci stupiamo, non sappiamo se si tratti di vecchie o nuove indagini, rimane il solito augurio di ficcarsi i loro arnesi su per il culo.
Sempre per l' anarchia, Anna e Alfredo.

lunedì 28 maggio 2012

Bologna:Il 6 Aprile 2011 cinque nostri compagni sono stati arrestati e rinchiusi nel carcere della Dozza. Hanno scontato preventivamente 3 mesi di galera e successivi altri 3 agli arresti domiciliari. Insieme ad altre 22 persone sono stati accusati di associazione a delinquere con finalità eversiva. Nel 2006 alcuni di noi avevano aperto il centro di documentazione anarchico “Fuoriluogo” che in seguito all'inchiesta è stato messo sotto sequestro giudiziario e successivamente chiuso. Si utilizza tale accusa per colpire e cercare di fermare chi da anni porta avanti in città percorsi di lotta contro questo sistema di sfruttamento e individua nelle carceri e nei centri di identificazione e detenzione per migranti in particolar modo, alcune delle sue più brutali manifestazioni. Il 31 Maggio ci sarà la prima udienza del processo e torneremo sotto le mura della Dozza per portare la nostra solidarietà alle oltre 1.000 persone che attualmente vi sono rinchiuse. Più avanza e si acuisce la crisi, più emerge con particolare evidenza come questo sistema possa permettersi sempre meno che qualcuno sfugga alle maglie delle sue regole. Si inaspriscono infatti le pene anche per i reati più insignificanti e si sperimentano nuove e più pesanti strategie repressive contro coloro che provano a ribellarsi ed alzare la testa. Lo dimostra, esempio recente, l'arresto di cinque ragazzi reclusi nel CIE di Via Mattei per aver reagito ad una perquisizione da parte delle guardie più violenta rispetto alle solite. Continuano a propinarci le loro “politiche di sicurezza”, riempiendo le città di militari e polizia, quando è evidente che ad averne bisogno sono solo ricchi e potenti. Noi sentiamo invece il bisogno di essere padroni delle nostre vite, di poter scegliere come e con quali mezzi far fronte ad una situazione di crisi che non abbiamo contribuito a creare, di poter lottare contro un sistema che ci vorrebbe perennemente suoi schiavi. Invitiamo amici e parenti dei detenuti a partecipare al saluto che porteremo loro GIOVEDI' 31 MAGGIO dalle ore 16 sul retro del carcere della DOZZA (capolinea bus 25A, stradina sterrata sulla sinistra). Anche solo un microfono e della musica possono attenuare l'isolamento cui sono costretti i detenuti senza dover aspettare né attenersi ai permessi ed alle trafile burocratiche del carcere.

Solidali con i detenuti                                                           

sabato 26 maggio 2012


Puoi provare a lavorare duramente, a fare soldi, ad avere successo, ad ubriacarti pesantemente...Adotti dei comportamenti strani, provi a fare del sesso libero, ti ingozzi di cibo, cambi lavoro, fai un altro bambino...Forse sei un artista, vuoi condurre una rivoluzione. Provi a fare Yoga. O più semplicemente impazzisci...Tenti con la meditazione trascendentale, provi una nuova dieta, vai in discoteca, ricominci tutto daccapo...Provi una nuova religione, scrivi un romanzo, ti riempi di trucco, vai a fare jogging, oppure semplicemente dai tutta la colpa agli uomini...

Quello che sto cercando di dire è che devi essere forte.

Che non devi farti trascinare via per troppo tempo dal dolore.
Io non voglio finire sotto al medico...

Quando tutto si fa veramente pesante, inizi a non farcela più e ti senti scoppiare, loro ti manderanno fuori con dei trattamenti a base di potenti gocce:Librium, Mogodon, Torazina, Valium, ma non hanno una pillola chiamata speranza...Migliaia di noi donne siamo state abbattute dalla lobotomia, terrorizzate dall'elettroshock, sedotte dal servilismo, rese passive dal bullismo.

Parlo di te, ma anche di me.
Ed io non voglio finire sotto al medico...
 TORTURE ATTORNO A NOI
(La vivisezione a Milano)
Protesta scenografica e presentazione di un dossier sulla vivisezione
Oggi, Sabato 26 Maggio, dalle 16:30, Piazza Sant'Eustorgio (Corso di Porta Ticinese)

I laboratori sono attorno a noi. Ovunque. Nella sola Lombardia ce ne sono almeno 135, di cui 80 a Milano. A volte sono in edifici protetti, come dei bunker che da fuori appaiono immediatamente sospetti e pericolosi. Ma spesso sono in comuni luoghi pubblici, come ospedali o università, dove centinaia di persone ogni giorno passano davanti a quelle porte. In un momento in cui del problema vivisezione si sta parlando molto, manca una concretizzazione del problema che faccia capire alle persone due cose:quanto è diffusa e dove si pratica la vivisezione e soprattutto cosa fare per non esserne parte e contrastarla realmente. Per questo motivo abbiamo deciso di stampare un dossier informativo chiamato “Vivisezione nei laboratori di Milano”, con indirizzi dei laboratori, esempi di molti esperimenti recenti e i nomi e i contatti di chi li ha compiuti. Non è ancora una documentazione esaustiva, ma è abbastanza per avere un’idea della strage silenziosa che ci circonda in questa città. Conoscere un problema è infatti il primo passo per risolverlo. Il dossier verrà presentato nella sua versione cartacea sabato 26 Maggio con una protesta scenografica che attirerà l’attenzione dei passanti e ci permetterà di parlare dell’orrore dei laboratori e anche di cosa possiamo fare tutti noi per fermarlo. Questo accade ogni giorno, nel silenzio, attorno a noi. Non è mai facile spiegare a parole cosa accade nei laboratori di vivisezione. Le immagini però parlano spesso da sole. Hanno solo bisogno di essere portate davanti alle persone, sbattute in faccia, per farle fermare a riflettere e ascoltare cosa abbiamo da dire sul modo in cui gli animali vengono considerati in questa società. La vivisezione dopotutto è solo una delle tante facce dello sfruttamento animale, solo una delle mille forme di prevaricazione che gli umani si permettono di mettere in pratica su esseri considerati inferiori. Gli animali nella società dello specismo sono i nostri schiavi, legati in catene, chiusi in gabbie, fatti nascere e venduti ad un prezzo, uccisi a nostro piacimento per mangiarne la carne, utilizzarne la pelliccia o vedere gli effetti di prodotti chimici. Qualunque sia il fine, è l’idea alla base di questo sfruttamento che dobbiamo scardinare e cambiare se vogliamo vedere dei risultati concreti e duraturi. Chi volesse partecipare alla protesta scenografica si presenti in Piazza San Carlo alle ore 16.00 e spiegheremo i dettagli.

 NEMESI ANIMALE
Per la liberazione di ogni essere vivente

giovedì 24 maggio 2012

L'INTERVISTA AL COORDINAMENTO FERMARE GREEN HILL:FORFAIT!

Avevo deciso di intervistare il Coordinamento sia ovviamente per dargli ulteriore spazio (e in questo, dare altrettanto ovviamente loro la possibilità di potersi esprimere in un modo un pò diverso dal solito), sia soprattutto per affrontare almeno un paio di argomenti particolarmente delicati, ma essendo passato oltre un mese senza aver ricevuto nessuna risposta e mettendoci dentro tutte le ipotesi possibili, evidentemente c'è stato uno sgattaiolamento...Ma anche se cosi' non fosse e quindi queste risposte arrivassero (probabilmente nel mondo di Gargamella e puffo tossico) e anche se non è mia intenzione aprire chissà quale polemica, come si dice a Roma "nun s'ha da fa", mi sono rotto i coglioni. Perchè? Perchè il tutto stona, e non è corretto. Infatti, appena li ho contattati per proporre quest'intervista mi hanno risposto gentilmente ringraziandomi e scusandosi per il ritardo (qualche giorno), e fin qui ok. Gli rispondo subito e chiedo di attendere almeno una decina di giorni per farmi stendere bene le domande, ma anche per via di cose personali che mi stavano in un certo senso distraendo. Entro il tempo stabilito, quindi, la spedisco, ma non solo:ci tenevo cosi' tanto che un pò buffamente, ovvero considerando la possibilità di un quasi impossibile problema tecnico, gli rimando subito un'altra mail chiedendo di farmi sapere se quella precedente è arrivata:il giorno dopo ricevo la risposta, a pelle sento un che di forma, ma comunque mi viene assicurato che l'hanno ricevuta e che "a breve" risponderanno e spediranno...Ma che cosa significa, solitamente, a breve? Dieci giorni, due settimane al massimo proprio "a strapparla"? Difatti, poco più di una settimana dopo c'è il corteo a Montichiari e tutto ciò che di positivo in quel contesto accade (vedi l'articolo "Azione diretta dentro Green hill!" scorrendo in basso), quindi penso che hanno giustamente da fare, e attendo. Poi passano una decina di giorni e c'è la "Giornata mondiale contro Green hill e la vivisezione":riattendo ancora, anche se è ovvio che a quel punto penso che fra una cosa e l'altra il tempo per rispondere e spedire possono comunque trovarlo. Ma cos'è cosa non è e trallallero trallallà:niente. E siccome non mi è mai arrivata nessuna mail di spiegazione bensi' appunto regna il silenzio assoluto e di certo non mi metto ad elemosinare, fine (che poi non solo, anche altro è successo di strano, ma tralascio per più di un motivo). Cosi', ho deciso di fare una cosa che mai ho fatto in vita mia, e cioè pubblicare quest'intervista lo stesso, perchè voglio che i suoi contenuti vengano letti e portino ad una riflessione cosi' come doveva accadere se tutto andava come doveva andare, e anche se tali e come detto particolarmente delicati contenuti non la compongono interamente, appunto:la "piazzo" ugualmente nella sua interezza, perchè credo che sia giusto cosi', come del resto era giusto e corretto scrivere nel dettaglio tutta la vicenda..."Buona lettura".
A.

Cominciamo nel modo che in generale accomuna un pò tutte le interviste, ovvero come e quando nasce il Coordinamento fermare Green hill, ma anche come e dove solitamente preferisce muoversi, e dove no... // Come è stato fin'ora il vostro rapporto con i media ed il loro comportamento, l'approccio diretto (faccia a faccia) delle persone alla campagna, cosi' come il comportamento delle autorità? // Quali sono le cose migliori e peggiori che avete visto e/o vissuto? Sentite ad esempio di voler fare critiche o comunque riflessioni particolari su qualche aspetto della lotta per la liberazione animale, cosi' come eventualmente su voi stessi? // Solitamente, chi non si è mai mosso per combattere, anche quando sente un sottile richiamo nel voler cominciare a farlo ha comunque dentro di se remore e timori di vario tipo a causa di numerosi condizionamenti, e sicuramente in molti pensano che formare ad esempio un collettivo/gruppo del genere sia difficile, che non ne siano "all'altezza", etc...Ora:quando si ha veramente qualcosa a cuore prima o poi in un modo o nell'altro ci si muove per esso, ma senza stare qui a darvi eccessiva centralità chiedendovi di fare da chissà quale stupido esempio-guida, ve la sentireste comunque di dare uno sprono a suo modo importante per chi volesse "farne tesoro", dissipando e riducendo anche solo un pò certi dubbi, remore e timori attraverso la vostra esperienza? // Sollevo adesso una questione che ritengo molto importante e che non vorrei venisse interpetata come "purista" e simili perchè sarebbe cosa superficiale e fuori luogo (chi volesse leggere altro al riguardo, acceda a questo articolo:http://morirecontro.blogspot.it/2012/02/con-tro-le-associazioni-animaliste-la.html), ovvero:un determinato tipo di lotta allo sfruttamento animale è sempre stata giustamente caratterizzata (e con ottimi risultati) da diverse forme di azione "dal basso" ai danni dei luoghi di allevamento, di tortura e di quelli che sono in vari modi legati ad essi:allucchettamenti, presidi/volantinaggi, liberazioni, mail, telefonate e fax di protesta, boicottaggi, etc., con l'intenzione di salvare direttamente delle vite e di delegittimare, colpire ed affondare rifiutando di chiedere al potere di agire paradossalmente contro ciò di cui si alimenta, e muovendosi comunque in un ottica di liberazione dallo stesso in quanto tale (rimanendo quindi "nel basso")...Adesso, invece, con la raccolta di firme promossa dal Comitato Montichiari contro Green hill e con l'iniziativa "altrimenti ci arrabbiamo", la campagna ha virato in particolar modo verso questi metodi di pressione, cosa che, oltre all'aver posto in essere lo sprigionarsi di un intensa volontà popolare (almeno in buona parte di quanto possa sembrare) su un qualcosa, come sappiamo, di una delicatezza e di un importanza enorme, automaticamente mette in ballo ciò che segue:rafforzamento nella popolazione dell'idea che comunque il sistema debba essere "scosso" per "migliorarlo", che "i politici di merda non fanno, quelli buoni fanno", che "devono compiere il loro dovere", etc., e quella che le leggi (e quindi i divieti, i codici, il principio di "legalità" sull' "illegalità") siano di per sè giuste, servano, e via discorrendo, allontanando cosi' le persone ancora di più (o comunque quantomeno tenendole lontane) dall'imboccamento della "strada da percorrere", ovvero quella di una visione veramente radicale dell'esistente che colleghi sfruttamento animale e sfruttamento "dell'uomo sull'uomo", e che quindi ponga, appunto, potere e sfruttamento in quanto tali al centro di tutto, e con essi le varie forme di delega, elemosina/richiesta, prevaricazione e le loro numerosissime diramazioni e dinamiche causa/effetto, con ovviamente il fine di abbattere il sistema ed ottenere cosi' una vera, totale e definitiva liberazione per tutti gli esseri viventi che altrimenti non ci sarà mai, non quello di sottostare ad uno Stato che rimane al suo posto ma che per motivi di facciata, eventualmente, miracolosamente e temporalmente a propria discrezione pone un fermo su un aspetto del massacro...Quindi, cosa vi sentite di rispondere al riguardo? Avete forse avuto qualche tentennamento o "discussione" fra di voi prima di muovervi in questo modo, oppure no? // Finiamo nel modo che solitamente preferisco:esprimete tutto ciò che volete esprimere che non era incluso nelle mie domande... 

 Orto collettivo del Gelso, Parco della Certosa (ir) reale (Torino). Bus 33, 33/.


Harum Scarum (Portland, U.S.A.) - "Mental health" (Lp 2001)
Scaricalo qui...http://www.mediafire.com/?q85yblwtt93h2k7



1 - As civilians die
2 - Systematic death
3 - Jack
4 - Cctv
5 - Stardom
6 - Goody
7 - Earthater
8 - Trashed for cash
9 - Same story
10 - Corporate pennies
11 - Bible belt
12 - The outsider
13 - Real mans glory
14 - A word from
15 - Mental health

mercoledì 23 maggio 2012


Da "Radiocane", sulla lotta NO TAV:la scarcerazione di molti degli arrestati del 26 Gennaio non deve far dimenticare che, a oggi, ancora quattro compagni sono in galera:Maurizio, Juan, Marcelo e Alessio. E che le altre forme di limitazione della libertà restano una modalità per istituire distanze tra potenziali complici. Ma non c'è provvedimento di qualsivoglia magistrato che possa soffocare la determinazione di chi lotta. 

ascolta il contributo audio
(purtroppo condito da intervalli e sottofondi musicali per quanto mi riguarda senza senso e irritanti)

  VERDURA E DELIRIO A "LAS VEGANS"
 (Bologna, Sabato 26 e Domenica 27 Maggio)
SABATODalle 11.00 - costruzione di due tipi di forni in terra e paglia (che si protrarrà durante tutta la giornata...). Dalle 18.00 - passeggiata riconoscimento erbe dei campi...Dalle 21.00 - libidinosa cena benefit. A seguire...Trash Karaoke night. DOMENICAMattino di relax in campagna tra capre e cavoli. Dopo pranzo - come far funzionare un motore diesel con olio riciclato. A seguire - proiezione del documentario "Gasland", sul nefasto metodo di estrazione di gas per frattura idrica in America.Durante il corso del Week-end ci piacerebbe creare un clima di scambio e condivisione che possa dare vita anche ad uno spazio per un vero e proprio mercatino del baratto! Questo appuntamento sarà il primo inaugurale di una serie di incontri che si terranno a Las vegans ogni ultima Domenica del mese:le iniziative che proponiamo per queste Domeniche in campagna sono...autoproduzioni:work-shop pratici, mercatino del...barattalo, distro, pizzate benefit, concerti, convivialità campagnola...
COME ARRIVARE: IN AUTOBUS - Corriera extraurbana 686 dir. Tolè. Fermata Monte Pastore Sp Lavino (Cà del Buco), continuare fino al primo tornante, prendere a destra Via Lombardia e poi seguire i cartelli. IN AUTO - Da Bologna prendere la Bazzanese. Uscire a Zola Predosa (Zona Industriale, indicazioni Calderino-Tolè), seguire per Tolè fino Monte Pastore e parcheggiare a destra in Via del Borgotto. Poi seguire i cartelli.

martedì 22 maggio 2012

ROMA:11 ANNI DEL BENCIVENGA OCCUPATO
Dal 25 al 27 Maggio 3 giorni di spettacoli, concerti, performances, banchetti, discussioni, proiezioni.

domenica 13 maggio 2012


 SERATA BENEFIT PER LA LOTTA CONTRO I C.I.E.

Dalle 20:00 dibattito presentato dall'assemblea "Tra vento e tempesta".

Dalle 22:00 concerto con:
VIVERE MERDA
NO CHAPPI? BOURGEOIS!
DECADENZA

Per sostenere attivamente chi si rivolta e lotta dentro i C.I.E.
Per resistere alla militarizzazione del territorio.
Per sabotare i meccanismi dello sfruttamento.
Per fermare le espulsioni.

CONTRO I C.I.E., LE FRONTIERE E LA SOCIETA' CHE LI CREA E MANTIENE.

Telos Squat, Via Milano 17, Saronno (Va)

Né qui né altrove
(Alcune riflessioni visive su nocività e dintorni)



Nocività ed esistente mostrano sempre più i loro stretti legami; dal lavoro allo sfruttamento passando per il consumo potremmo definire nocività molto di quello che ci circonda e ci troviamo ad affrontare. La devastazione ambientale ad esempio sempre più è facilmente collegabile allo spossessamento imposto da questo sistema economico. Nocività sono le merci di cui si vuole riempire la nostra vita; nocività sono le grandi opere e grossi impianti funzionali alla loro produzione e alla loro distribuzione. Nocività sono le divise di ogni tipo, sbirri o militari, che presidiano la merce, la proprietà e ciò che serve a realizzarla. Pensiamo al cantiere e al territorio militarizzato della Valsusa, o alle discariche campane considerate siti di interesse strategico e quindi controllate a vista da militari. Nocività è l'ideologia del consumo che ha mutato il modo di rapportarsi alle cose e alle persone. Nocività è la costante necessità di energia che serve a far funzionare il sistema. E basta guardarsi attorno per comprendere quanto tutto ciò sia invasivo. Fotovoltaico, eolico, biomasse, centrali elettriche e chi più ne più ne metta. Puglia e Salento hanno ormai da tempo un triste primato nella produzione di energie cosiddette rinnovabili, con tutta la devastazione ambientale che ne consegue. Ed è proprio dal Salento che si vuol far passare il TAP, imponente gasdotto che dovrebbe trasportare gas dall'Asia fino alla Puglia, da immettere poi nel sistema nazionale. Uno dei famosi corridoi di cui necessita l'economia per far circolare capitale, merci, risorse, tutti sinonimi di distruzione e sfruttamento.

Venerdì 18 Maggio (dalle 20:30)
Piazza G. Baglivi, Lecce (entrando dritti da Porta Napoli, prima chiesa sulla sinistra)
"Coconut Revolution" (di Dom Rotheroe, 2001, documentario)
La sollevazione dell’intera isola di Bougainville (Papua Nuova Guinea) contro una miniera di rame. Né qui né altrove. Le nocività sono tali in qualunque posto del mondo e come tali sono un problema di tutti.
Venerdì 25 Maggio, dalle 20:30 (Piazzetta Balsamo, Lecce)
"Un rumore di gabbiani" (di Giuseppe Cristaldi, 2008)
Documentario sulle morti nel petrolchimico di Brindisi.

martedì 8 maggio 2012

SABATO 12 MAGGIO:CORTEO ANTISPECISTA PER LE VITTIME DELL'INDUSTRIA ALIMENTARE (dagli allevamenti ai macelli:un'industria assassina)

Vogliamo lanciare un appello, un grido per dar voce a chi voce non ha, a chi non ha modo di ribellarsi perché prigioniero. Per tutte quelle vite che nascono nella schiavitù, nella prigionia degli allevamenti, solo perché appartengono ad una specie diversa dalla nostra e che l’essere umano etichetta come "da reddito", da "carne", per essere successivamente trasformati in merce di consumo. Per tutti quegli individui appartenenti a qualsiasi specie che vivono prigionieri e vengono uccisi in nome di un’industria alimentare insanguinata. Dalle gabbie e dai recinti degli allevamenti, dove nascono e crescono, fino alla fine terribile che li attende nei macelli, dove vengono uccisi, fatti a pezzi e confezionati come avviene con un prodotto qualsiasi. Ma non si tratta di prodotti, non si tratta di cibo. Si tratta di vite, di individui, di esseri viventi unici e senzienti, che con noi umani condividono più di quanto spesso si voglia credere. Vogliamo puntare i riflettori su quello che comporta lo sfruttamento animale nell'industria alimentare. Da antispecisti ci opponiamo alla prevaricazione e allo sfruttamento dell'essere umano sugli animali non umani, così come sui suoi simili. Per questo viviamo e promuoviamo uno stile di vita vegan, che non supporta cioè in alcun modo forme di sfruttamento animale e che riduce notevolmente l'impronta ecologica dell'essere umano sull'ambiente.Il paese di Manerbio, in provincia di Brescia, dovrebbe ospitare secondo un progetto depositato presso il Comune, un mega-macello che mieterebbe 12.000 vittime al giorno. Sarebbe l'impianto di macellazione di suini più grande d'Europa. Scegliamo Manerbio come luogo simbolo per denunciare quella che è la realtà dell'industria alimentare, perché nessuno venga più rinchiuso dietro le sbarre di un allevamento e perché non sorga più nessun macello, né a Manerbio, né altrove. Non vogliamo gabbie più grandi, non vogliamo gabbie più larghe e spaziose, vogliamo vedere le gabbie vuote, vogliamo vedere ridotti in macerie tutti quei luoghi di tortura che sono attorno a noi e che lucrano sulla vita dei non umani. Affinché venga denunciato questo sistema che si basa unicamente sullo sfruttamento, sulla tortura, sulla prigionia di esseri viventi, un sistema questo che rappresenta bene la società specista in cui oggi viviamo.

lunedì 7 maggio 2012

"UNA PIOVRA ARTIFICIALE"
(DOSSIER SU FINMECCANICA IN TRENTINO, 2010)


Finmeccanica è il più grosso produttore italiano di armi (il quinto a livello mondiale). Oltre che nella fabbricazione di armamenti, è implicato nel nucleare, nel controllo dei migranti (suo è il progetto del muro elettronico nel deserto libico, suoi sono gli strumenti di sorveglianza usati dalla polizia nordamericana al confine con il Messico) e del territorio urbano attraverso la costruzione e la fornitura di armi leggere, telecamere o cittadelle telematiche per le forze dell'ordine. Il dominio della scienza e della tecnica è scienza e tecnica del dominio, per una società ogni giorno più precaria, razzista, irregimentata. Puoi scaricare (e diffondere liberamente) il dossier accedendo a questo link:http://romperelerighe.noblogs.org/files/2010/12/FinmeccanicaDossier.pdf

 Bologna:repressione contro anarchici dopo il corteo del 25 Aprile 

Avrebbero urlato slogan offensivi contro la polizia, affisso manifesti, scritto su edifici storici:così sono scattate le prime 5 denunce a carico di alcuni partecipanti al corteo anarchico organizzato per il centro di Bologna lo scorso 25 Aprile. Gli investigatori della Digos li hanno identificati grazie a foto e filmati fatti durante il corteo. Il giovane che ha tracciato la scritta "La polizia uccide" su un muro di Via Indipendenza:è un ventiduenne di Roma, residente a Bologna, già noto alla polizia e legato ad ambienti antagonisti, e risponde di entrambi i reati. Con lui c'era un'altra persona, ancora da identificare. E' accusata solo di deturpamento e imbrattamento una ragazza francese di 23 anni, ritenuta responsabile dell'affissione di alcuni manifesti, con colla liquida, sempre sui muri di Via Indipendenza. Gli altri denunciati, per oltraggio a corpo amministrativo dello Stato, sono tre dei manifestanti che reggevano lo striscione in testa al corteo, che recitava "La polizia pesta, reprime, stupra, uccide. Ma quale liberazione? La resistenza continua":sono due ragazzi di 23 e 28 anni e una ragazza di 26, tutti bolognesi di area anarchica. Le indagini della Digos proseguono per identificare gli altri solidali. Contestualmente sono partite anche anche le indagini per individuare gli autori delle contestazioni avvenute a margine delle cerimonie del Primo Maggio.

IL VERO VOLTO DEL WWF...

"Attenzione":il testo che segue mi è arrivato fra le mani sotto forma di volantino una decina di anni fa. Quindi, nonostante la sua forte validità ed importanza di base, non è assolutamente recente.
A. (2011)

...In tutto il mondo, mentre stai leggendo questo, bambini di altre culture sono rapiti e messi dentro delle scuole contro la loro volontà e quella della loro tribù. Persone dall'Indonesia fino in Zaire sono rimosse con la forza dalle loro terre ancestrali per andare a finire in scadenti baraccopoli con un livello sanitario molto basso e pessimo cibo. Queste persone vogliono stare nelle loro terre e vivere come hanno sempre fatto, ma la terra su cui vivono contiene minerali preziosi e alberi, gli occhi avidi degli occidentali la vogliono, e cosi' se la prendono...Una storia familiare? Aggressione da corporazioni? Governi dispotici? Missionari? Si, tutte queste cose, ma anche un'altra che potrà sorprendere molte persone:il World Wide Fund for Nature, o WWF, che è molto attivo in queste invasioni...Dietro al simpatico e soffice logo col panda, c'è un impero maligno. Cacciatori di trofei come il Principe Bernhard d'Olanda, top managers dell'industria e degli affari e uomini politici videro che uno dei loro amati trofei, la tigre, era stata cacciata fino all'orlo dell'estinzione. Questo dilemma per i cacciatori di trofei e il bisogno di una buona reputazione come conservatori della natura, portò cento delle più grandi multinazionali alla decisione di donare un milione di dollari ognuna:il WWF è nato con questi 100 milioni di dollari, e il principe Bernhard ne divenne il primo presidente, succeduto dopo dall'altro cacciatore di trofei, il Principe Phillip d'Inghilterra...Fin dall'inizio  del suo operato il WWF ha ricevuto molti apprezzamenti da tutti i governi sulla terra. Agisce perfino in alcune nazioni come un ministero dell'ambiente di fatto... 

Perchè?
1. Il WWF è in grado di creare una buona immagine ambientalista ai governi. 2. Il WWF aiuta a proteggere aree molto piccole come "riserve naturali" e quindi da spazio ad un'indiscriminata distruzione delle enormi terre rimanenti da parte dell'industria e di arraffatori vari. Il chiasso che fanno per il taglio "illegale" del legno, è una cortina di fumo per coprire il restante 95% degli abbattimenti considerati legali... 3. Il WWF aiuta a sviluppare posti remoti con larghe aree di natura intatta e a prenderne il controllo...Siccome questi posti remoti sono generalmente terre tribali di gente non assimilata, il WWF assiste i governi nel controllare queste persone e ad assimilarle nella massa. 4. Il WWF promuove una lucrosa industria turistica...

Come risultato di tutto questo chi ci perde sono le tribù di selvaggi e, anche se può sembrare paradossale ad un primo sguardo, la natura selvaggia in generale, per via del sacrificio di maggior parte delle terre. Come sempre, chi ci guadagna è il mondo ricco. L'oppressione delle tribù selvagge da parte dei conservatori della natura non è mai stato un punto di discussione. I risultati delle attività di conservazione della natura sono sempre stati manipolati per rendere implicito che i danni fatti alle popolazioni sono ripagati. Delle baraccopoli e la Coca-Cola non possono sostituire una cultura di tre milioni di anni...In Zaire i Pigmei Brawha sono stati buttati fuori dalla loro terra ancestrale per poter stabilire il parco nazionale di Kahuzi-Biega. Il WWF era coinvolto fino in fondo. Le vittime vivevano inizialmente in maniera dignitosa, nei loro modi tradizionali, ma adesso sono esposti a problemi come l'alcoolismo, la prostituzione, la povertà e lo sfruttamento da parte della vicina popolazione Bantu. Allo stesso modo i Pigmei Bambuti sono stati allontanati dal parco nazionale di Maiko a causa delle attività congiunte di governo e WWF. Nell'Africa centrale, il progetto Dzangha-Sangha diretto dal WWF fin dal 1988 è finito con la distruzione della vita e della dignità dei pigmei Baka e nella perdita della loro terra. In Ruanda i Pigmei Batwa sono stati cacciati dalla Foresta nazionale di Nyundwe nel 1994 per lasciare spazio ad un progetto di "conservazione della natura". Il WWF era implicato nella creazione di quest'area e come risultato i Batwa del Ruanda hanno perso la loro terra...In Kenya il Parco Nazionale di Tsavo Est è stato creato ed è diretto dal WWF sulla terra nativa dei Sanye. I Sanye sono stati severamente perseguiti come bracconieri nella loro stessa terra. Il risultato è stata la distruzione dei Sanye come tribù di cacciatori-raccoglitori. In Namibia gli Hai'om Bushmen sono stati forzati ad andarsene dalla loro terra, l'Etosha Pan, che il WWF ha deciso di chiudere e rendere "area di conservazione"...Nel Sud Africa i Bushmen sono stati cacciati dalla loro regione che adesso è usata come Parco Nazionale di Kalahari Gemsbock. Il WWF era ed e tutt'ora implicato nel progetto. Ancor peggio, continuano a snobbare le rivendicazioni di terra degli evacuati...In India i nomadi Gujjar nel Utar Pradesh sono vittime di un progetto di "riserva naturale" dove il WWF è coinvolto direttamente. Anche le ultime tribù aborigene, appartenenti alla razza negritto, sono vittime di progetti di Parchi Nazionali nelle montagne Nilgiri dove il WWF è particolarmente attivo. Nelle Filippine la Fondazione Haribon agisce come partner del WWF e ne riceve un considerevole supporto finanziario. Nel 1988 la Fondazione Haribon provò a fare uscire dalla loro terra ricca di foreste i Batak, aborigeni dell'isola Palawan, per lasciare spazio ad un'estensione del Parco Nazionale Mount Saint Paul. I Batak se ne sarebbero dovuti andare in un'area denudata e prendere parte al progetto di riforestazione. Il "Friends of people close to nature" (amici delle popolazioni vicine alla natura) o FPCN, riusci' a fermare quel piano ma la Fondazione Haribon continuò, con i fondi del WWF, a far "progredire" i Batak...Questo ha portato ad una più o meno forzata stabilizzazione da parte dei Batak, precedentemente popolo nomade, e ad una quasi completa perdita della loro cultura e delle loro tradizioni. In Malesia i Mannee, gli ultimissimi aborigeni ancora attaccati al loro stile di vita tradizionale, hanno perso l'accesso a metà della loro terra naturale nella zona di Banthat per via di un progetto di un Parco Nazionale in cui è implicato il WWF. La restante porzione di terra è aperta a tagliaboschi, agricoltori e coloni. Il WWF aveva in programma di evacuare il popolo Papua dall'area del Parco Nazionale Lorentz nella Papua occidentale, ora occupata dall'Indonesia. Ci sono molti altri casi di piccoli popoli vittime di attività e politiche di "conservazione della natura" da parte del WWF e dei governi. Come per la maggior parte dei "programmi di conservazione", questo è un fronte per l'espansione corporativa e distruttiva. Anche in Sardegna i progetti del potere si sono tinti di verde e vanno mano nella mano con gli interessi degli "ambientalisti" del WWF o di partito...Dietro la salvaguardia del cervo sardo, della foca monaca e del leccio sardo, in realtà ci sono precise strategie di una miglior gestione del territorio da parte delle multinazionali. I parchi rappresentano uno strumento utile in questa direzione ai padroni per poter espropriare la terra a chi in quella terra c'è nato e cresciuto e non ha nessun bisogno di un parco per "proteggere" la natura, per il semplice fatto che gli abitanti sono essi stessi parte della natura e conoscono bene la loro terra, ne conoscono le risorse e i limiti in cui queste risorse si possono prendere per non alterarne irrimediabilmente il delicato equilibrio...Chi veramente distrugge la natura e i suoi abitanti sono gli industriali, i politici tinti di verde e i parchi tecnologici che vedono la Sardegna come un buon campo sperimentale per i loro interessi militari ed economici...Dobbiamo opporci con forza all'oppressione che si abbatte sulle culture non-occidentalizzate. Dobbiamo supportare la loro lotta. C'è bisogno di persone che si sentano coinvolte. Non per dirgli cosa fare, né per comprare magliette o pagare quote, ma per unirsi attivamente alla resistenza dei popoli selvaggi di tutto il mondo attaccando il cuore del problema proprio qui, nel "nostro" ricco mondo occidentale. È da qui che partono progetti di sfruttamento umano e territoriale, ed è sempre qui che finiscono i prodotti di queste attività...
BOICOTTA IL WWF!

domenica 6 maggio 2012


Per ricervelo scrivere qui:ilsilvestre@riseup.net
E’ uscito il nuovo numero di "Benevento Libertaria" (primo aperiodico anarchico Sannita). Come al solito, lo trovate in giro per Benevento in versione cartacea, ma è possibile anche richiederne le copie alla mail gruppoantagonistaantiautoritario@autistici.org, oppure scaricarlo qui:http://gaa.noblogs.org/files/2012/05/BL9.pdf
NO VIVISEZIONE:IL PERCHE'

Questo documentario purtroppo tralascia qualcosa di molto importante, e cioè che le malattie mortali (o comunque fortemente compromettenti per la salute) nascono a causa del cosiddetto "progresso" e dei modelli di stile di vita che il sistema in un modo o nell'altro impone e/o "suggerisce":le varie forme di inquinamento (elettromagnetico, ambientale, bellico), stress, fumo, alcol, droghe, l'alimentazione sbagliata e/o avvelenata, il rapporto conflittuale con noi stessi, etc., e ovviamente, di conseguenza, le lobby farmaceutiche e la macchina-sanità ci speculano sopra...Infine, visto che questi due video contengono immagini orribili, anche se è tuo dovere guardarle per conoscere in quanto essere vivente che deve difendere la vita, se proprio non riesci, almeno ascolta.
A. (2012)


sabato 5 maggio 2012

                                                                                                           ROMA    >>>
 FOOD NOT BOMBS 
Cena di autofinanziamento
Domenica 6 Maggio, dalle 20:00

Menu "cruelty free" vegan
Cena completa:8 euro (bevande escluse)
Proiezione del documentario "Surplus"
A seguire Dj-set 
Per prenotazioni:fnbtorino@autistici.org

  NO WAY SQUAT
Via Vittorio Asinari di Bernezzo 21, Torino

venerdì 4 maggio 2012

INTERVISTA AI LE TORMENTA
(Pubblicata originariamente su carta nel Novembre del 2007, in seguito su morire contro nel Novembre del 2009)

In primavera pubblicai un post per propagandare gli ultimi (non in senso definitivo) due numeri della mia ultra-lenta-fanza Disordine (#6 e #7), sottolineando che le 5 interviste contenute in entrambe (Kontatto, Disforia, Pioggia Nera, Tetano, Le Tormenta) le avrei lasciate su carta non pubblicandole qui sul blog (per validi motivi che adesso non starò a ripetere) anche se allo stesso tempo quantomeno per un paio di esse ero tentato di farlo...Adesso, invece, ho deciso di pubblicarne una, ovvero quella ai Le Tormenta (alla quale risposero solo Enrico ed Ezio) del #7, uscito esattamente due anni fa e distribuito in giro pochissimo (se non sbaglio neanche 40 copie, che schifo!)...E questo perchè sono un gruppo che, pur se musicalmente non mi fa impazzire, comunque apprezzo (uno dei pochissimi che apprezzo) e, ovviamente, anche perchè quest'intervista risultò molto interessante, e ritengo quindi giusto che abbia il suo spazio "extra" su Morire contro (non me ne vogliano gli altri, per questa "priorità" ai forlivesi, ma anche se fosse amen)...Cosi', mi son messo a ricopiarla fino quasi al rattrappimento dita, ma ne vale comunque sempre la pena, per queste cose..."Buona lettura", quindi, ed un saluto alla Romagna che si muove veramente.

Pace
Amore
Anarchia 

A.

"Non siamo un gruppo. Non nel senso comune del termine. Non suoniamo musica.Nessuno di noi conosce il pentagramma. Non siamo scrittori ne tanto meno poeti. Eppure produciamo rumore e le nostre parole potrebbero toccare qualcuno nella parte più profonda. La necessità di poter comunicare intensamente le nostre emozioni e le nostre idee ci ha portati a questo. Non vogliamo essere innovativi ne tanto meno alla moda, ciò che vogliamo è ben altro, non possiamo fermarci a cose così banali. Né abbiamo la presunzione di avere la verità in mano. Semplicemente ciò che siamo. Sicuramente non è il modo più appropriato di porre noi stessi:mediante musica distorta e violenta e con parole crepate in gola…Ma il nostro impeto vitale al momento è incontrollabile. Noi siamo vivi. E dobbiamo dimostralo. Cinque persone con personalità diverse che cercano di tessere un filo conduttore unico, molto sottile ma con dentro un pò di ognuno. Sudato e grezzo, ma dannatamente sincero. Ci riteniamo un gruppo politicizzato eppure nessuno di noi è iscritto ad alcun partito o supporta alcun partito di massa. Quel che per noi è politico è la gestione delle nostre vite e dei nostri pensieri...Si, siamo dentro un sistema a senso unico e potremmo sembrare incoerenti per questo (anche lo stesso fatto che usiamo internet) ma riteniamo che il modo migliore per attuare un cambiamento sia di farlo dall'interno, dalla base. E questa non è una posizione di comodo:dover sopportare il peso delle persecuzioni di chi il cambiamento non lo vuole non è certo piacevole. Ma più andiamo avanti e più gli attacchi diventano frequenti, e questo può voler dire solo una cosa. Siamo un pericolo. Una minaccia. Quel che poi fa più ridere è che facciamo paura perché siamo smisuratamente inclini all'amore. L'amore per la vita e per la sua difesa. L'amore fa incredibilmente paura...Le Tormenta non vogliono essere un semplice gruppo musicale e non vogliono essere artisti. Siamo persone, uomini non merce e denaro. Vogliamo comunicare e parlare. Ridere e scherzare. Vivere e morire… E i padroni di tutto questo dobbiamo essere solo noi".

Cominciamo in maniera scontatissima come qualsiasi intervista che non si rispetti, ovvero perchè il nome Le Tormenta, quando e come vi siete formati, influenze, e cosi' via... ENRICO:Ormai suoniamo insieme da cinque anni e siamo nati dalle ceneri di un gruppo in cui suonavamo prima io e Momello (il batterista), ovvero i Roid. Poi uno alla volta gli altri si sono aggiunti nel giro di poco tempo. Il primo nucleo includeva anche Cespo poi sostituito da Steno due anni fa. Il nome rappresenta l'intento del gruppo, il voler essere prima di tutto uno spunto di riflessione, le nostre idee.Inoltre è un omaggio ad una delle forze naturali più tremende. Che cosa vedete di negativo cosi' come di positivo nella cosiddetta "scena", e cosa quindi pensate che dovrebbe migliorare? ENRICO:Io nella scena non vedo mai nulla di eccessivamente negativo. Chi ha detto che debba essere per forza tutto "migliorabile"? Quel che per me è detestabile per un altro potrebbe essere perfetto. Quel che mi piace e'interagire al meglio con gli aspetti che reputo positivi e negativi, equilibrarmi in mezzo ad essi, coesistere con essi. Non solo nella scena punk ma in qualsiasi aspetto sociale.  Ovviamente se si parla in termini prettamente soggettivi in qualunque cosa si vedono cose buone e cose non buone, quindi mi piace pensare in termini più globali che non individuali. Per quel che mi riguarda la scena punk è perfetta cosi' com'è! Con tutti i suoi pregi e i suoi difetti! EZIO:Di solito vedo e sento positività nelle cose e mi sembra che, alla fine, non siamo messi cosi'male...O forse ho la fortuna di girare e frequentare (per più delle volte) posti "giusti". L'unica nota stonata,guardando quello che accade, e salta all'occhio, è (aime') l'assistere a sempre nuovi sgom beri di posti occupati ed autogestiti... Spiegatemi il significato che ha per voi il punk e l' "essere punk"... ENRICO:...Domandina di spessore! Essenzialmente ciò che io voglio è pensare con la mia testa, senza che fattori esterni influenzino le mie decisioni. Continuamente bombardati da mille messaggi che ti vorrebbero schiavo di un prodotto o di un modo di essere, ragionare e muoversi con i propri piedi e'la scelta più punk che si possa fare! Questo è un argomento molto vasto, ognuno ha il suo modo di concepire la cosa e ognuno ha il suo punto di vista, ma questa e'la vera forza di tutti gli "esseri punk"! Il confronto diretto e la discussione di ogni punto di vista diverso porta ad una crescita esponenziale degli individui. Il confronto è la vera forza del punk. EZIO:Il mio pensieroè alle parole di Enrico. Mi sento punk! Anche se a guardarmi bene do'l'impressione d'essere un vero fricchettone! Non restare indifferenti a guardare. Com'è la situazione dalle vostre parti? Dalla mentalità della gente e i loro approcci nei confronti delle iniziative anarchiche (e/o comunque nei confronti dell'anarchismo in generale), agli anarchici stessi e, non per ultimo, ai paesaggi e al cibo e al vino... ENRICO:Il romagnolo medio vanta fama di essere un gran testardo, poco avvezzo a cambiare idea se nella sua testa ci sono troppi principi ben radicati (...effettivamente anche io mi rispecchio in questo). L'opinione delle persone penso sia uguale dappertutto:non appena un qualcosa diventa troppo estremo (nel senso che esula da una linea piuttosto piatta di concepimento del vivere) viene demonizzata e considerata criminale. Il pensiero e la vita degli anarchici sono condannati ovunque...Qui in Romagna come nel resto d'Italia. Sono molto legato al territorio, ai paesaggi e in generale alla natura del luogo in cui sono nato. Fa tutto parte della mia vita per cui è per me indispensabile. Il cibo è buono, per lo meno, quello che mi cucino io è buono! Del resto al di fuori di casa mia frequento/iamo solo certo posti, in cui siamo sicuri di poter mangiare qualcosa! Anche qua (come in qualsiasi altro paese occidentale) l'alimentazione si basa su carne e derivati... Di vino bevo solamente quello che faccio io, e non e'male...Un pò forte ma buono! EZIO:Da quando mi sono avvicinato a certe tematiche e ho avuto il bisogno di esternarle non ho trovato niente che mi piacesse/soddisfacesse e cosi, assieme ad amici, è nata l'Equal Rights Forli' e con lei la voglia di portare la nostra voce. Poi, conoscendo gente e facendo cose, ho saputo che 25 anni fa Forli' aveva un be gruppo anarchico che si sbatteva parecchio...La gente qui non è più abituata alle iniziative in strada, dal canto nostro siamo sempre impegnati altrove e sul locale pecchiamo un pò, la voglia però è sempre tanta, quindi lasciamo aperte le porte e il confronto. Ma alla fine a me questa zona piace. Abbiamo montagne dietro e il mare davanti...Ma soprattutto molti amici con i quali condividere momenti folli e abbuffate indimenticabili! Domandone fiume:che cosa ne pensate della pornorgafia in quanto tale, non solo quindi di quella del mercato/business? E credete poi che ognuno sia libero di vivere in privato la propria sessualità in tutti i modi possibili (a parte ovviamente se un individuo costringe con la forza l'altro a fare cose che non vuole) giocando quindi anche ruoli particolari al limite della depravazione, oppure pensate che chi faccia questo non conduca una vita serena con se stesso (e quindi anche con gli altri) per non dire che ha dei grossi problemi? Si dice o si sente comunque dire (e forse non è neanche del tutto sbagliato) che il sesso rispecchi i desideri inconsci di un individuo e che quindi rifletta anche ciò che vuole davvero essere, quindi credete che ad esempio chi vuole dominare desidererebbe farlo anche nella sua esistenza? E del fatto che esistano donne che pur facendosi rispettare nella vita di tutti i giorni (combattendo le varie forme di sessismo) pensano che sia una cosa insita nella natura che il maschio domini a letto, che ne dite? ENRICO:Domanda torrente in piena! Altro che semplice fiume! Uno degli aspetti della sessualità che più intriga e stuzzica è il gioco:giocare con il proprio corpo e con quello dell'altra persona, studiarsi, conoscersi insieme. Ovviamente sempre con il massimo rispetto e con l'assenso di tutti i coinvolti. Lo stesso fatto di assumere ruoli diversi e provare cose strane fa sempre parte del gioco, e come tale non lo demonizzo. Se la cosa è vissuta bene e piace ad entrambi c'è solo di guadagnato ed è motivo di crescita personale. La stessa pornografia presa nel giusto modo e con le dovute misure può far parte della sessualità di una persona o di una coppia. Il problema della pornografia è che si tratta di una delle mille ramificazioni dei media, e in quanto tale va usata con coscienza ed intelligenza. Visto che si tratta di un mercato va considerato come tale (più c'è richiesta più se ne produce), con l'aggravante che si alimenta grazie alla vendibilità del corpo...E sappiamo che non appena è il lucro a dettare le leggi il rispetto diminuisce drasticamente. La dominazione maschile nella società contemporanea occidentale è una involuzione sociale iniziata non troppo tempo fa (considerando da quando l'uomo ha fatto la sua comparsa sulla terra). Nelle società tribali preistoriche il ruolo della donna era maggiore di quello dell'uomo, che aveva come unico "privilegio" il recupero de cibo (caccia, raccolta, agricoltura). Figli, casa, cucina, erano tutti compiti delle donne che rinvestivano anche il ruolo di capofamiglia. La discriminazione femminile è un prodotto di società più vicine ai giorni nostri, che vogliono la donna solamente come oggetto per la sola soddisfazione maschile, come corpo da esporre, come macchine per la creazione di figli, senza alcun ritegno per la persona. Maschilismo come dominazione è il prodotto di una società deviata, femminismo come resistenza è una logica conseguenza. EZIO:Condivido le parole di Enrico e non mi permetterei mai di giudicare una persona "depravata" o ancora peggio con "problemi" se ha costumi, stili di vita e piaceri diversi dai miei, sempre (come dici tu) tenendo ben lontano la costrizione di un essere vivente sull'altro. Sulla questione del dominio non saprei, non penso però che le cose siano collegate...Le costrizioni non piacciono a nessuno, "giocare" con il proprio corpo e con quello dell'altra persona, studiarsi, conoscersi INSIEME". Quali sono le vostre più grandi paure e/o comunque le cose che individualmente vi danno più fastidio? ENRICO:...Si continua con le domandine "leggerine"! Le mie piu'grandi paure...Si ne ho un pò, però visto che fanno parte della mia sfera più intima preferisco tenerle per me e avervi a che fare di volta in volta con le mie uniche forze. Se non sono da solo a combatterle me le porterò dietro per sempre...La cosa che ultimamente mi ha dato in assoluto più fastidio è che dal mio piccolo orticello mi hanno rubato una zucchina che stavo facendo andare a seme...Erano anni che non mi arrabbiavo cosi' tanto! Rubare mi sta bene, lo pratico anche io quotidianamente, però non agli sfigati che non hanno nulla (come me!)! Vedere sparita quella zucchina dopo tutto l'amore che ci eravamo scambiati mi ha fatto incazzare davvero tantissimo! EZIO:Di paure ce ne sono diverse (chi non ne ha...)...Una:L'UOMO. Come essere pensante e quindi capace di distruggere quello che quotidianamente viviamo. L'incapacità di reagire o il sentirsi troppo piccoli davanti alle avversità, sono alcune delle cose che mi danno decisamente "fastidio". Questo però non deve fermare la forza che abbiamo dentro nel resistere. Quanto e in che modo vi sentite vicini alla "Classe operaia"? Voglio dire:noi come anarchici desideriamo non le migliorie nel sistema bensi' l'abbattimento dello stesso, quindi se ad esempio vedete degli operai che scioperano o manifestano perchè una fabbrica chiude o altro ancora vi sentite al 100% con loro (e magari partecipate a certe situazioni) perchè quindi credete che se per adesso non vi è rivoluzione queste persone abbiano diritto comunque di mangiare e, quindi, di portare avanti però allo stesso tempo quello che odiamo, oppure preferite staccarvi radicalmente da tutto ciò? ENRICO:Io non mi reputo facente parte di alcuna classe, ne tanto meno mi sono mai visto come operaio. Questa suddivisione in caste sociali tipicamente sinistroide (ma anche anarchica) mi ha sempre dato molto fastidio. La diffusa certezza che,in quanto proletari (quindi lavoratori) si abbia diritto a certi privilegi. Privilegi che sono solo catene piu'resistenti e spesse di quelle che i poveracci già portano (esempio calzante:la dittatura proletaria). La mia critica va alla base di questa ideologia classista:io critico prima di tutto il lavoro, come schiavizzazione della persona e come ricatto per una vita "benestante" (chi non lavora non può permettersi casa, auto, famiglia, svaghi, etc.). La maggior parte delle persone vede nel lavoro l'unica possibilità per poter vivere:se non si lavora non si mangia...Bè io non la vedo assolutamente cosi'. Prima di tutto è la persona in quanto tale ad avere importanza, e non quello che può produrre. Il vero valore è quello delle emozioni, non degli oggetti. Inoltre il fatto che lo stato istituzionale incentivi lo sfruttamento mediante le sue leggi (la Repubblica basata sul lavoro...) è un motivo in più per non scendere al compromesso che ha come soggetto il lavoro. L'altra cosa che critico e'la mentalità che ha permesso di ampliare e mantenere questa suddivisione in classi. Se il gioco dei cosiddetti padroni è quello di creare un divario tra chi lavora e chi sfrutta, l'ideologia che vuole dare "potere" alla classe operaia aumenta questo divario. Attenzione però:non voglio che capitalisti e operai vadano a braccetto...Ci mancherebbe anche questa! Solo che fino a quando ci saranno divisioni e catalogazioni per le persone ci sarà anche chi saprà sfruttare e lucrare sulla cosa. EZIO:Sentendo parlare di fabbrica mi viene il collegamento diretto con il pensare e l'agire dei luddisti...Altri tempi però, da non dimenticare il periodo storico che stiamo vivendo...A pensarci bene sono molto lontano dalla lotta operaia, il mondo sta morendo e c'è chi pensa a lavorare...Ovviamente il piano è pensato molto bene e funziona alla grande! Se non lavori non mangi, dicono...Fate un giro all'ora di chiusura nei mercati ortofrutticoli o ancor meglio guardate nei campi di frutta dopo la raccolta stagionale (solo un piccolo esempio)...Questa società funziona proprio cosi':se non produci sei handicappato e non conti nulla. Assurdo e molto triste allo stesso tempo. In questo sistema ho deciso per ora di schierarmi dalla parte di quelli che non "producono niente" e cerco di divertire divertendomi. Credete fino in fondo nella contro-informazione, e quindi nel combattere pacificamente l'ignoranza generale per arrivare alla rivoluzione, oppure pensate che si giungerà ad un punto in cui dovremmo per forza di cose usare le armi per liberarci e quindi anche, nel caso, uccidere? Credete che si possa fare una cosa cosi' orribile in nome della libertà e comunque rispettate qualsiasi azione individuale da parte degli anarchici? Pacchi bomba ed altro ancora, ad esempio, e infine:credete che uno come Gaetano Bresci sia una sorta di "eroe" in tutto e per tutto? ENRICO:Il problema di cose come l'uso delle armi o le bombe per giungere a determinati fini è piuttosto complicato. Anzitutto voglio fare una piccola premessa:la rivoluzione per come intendo io è la sovversione di un ordine precostituito e l'instaurazione di una nuova società, magari migliore rispetto a quella soppiantata. Storicamente parlando nessuna rivoluzione (più o meno legittima o giusta) è mai stata rivoluzione buona. C'è sempre stato qualcuno che ha soppresso altri, indipendentemente dal fatto che siano state persone buone o cattive. La vera rivoluzione, quella che conta davvero, quella che ribalta veramente le cose è quella che avviene dentro di noi. Prima di tutto svincolandosi dai falsi parametri che l'educazione di massa imprime fin da piccoli, poi creando un proprio giudizio e una propria coscienza. Sembra facile e scontato ma la stragrande maggioranza delle persone e'solamente un pupazzetto che viene azionato a distanza da chi ne controlla i giudizi e i gusti. Una rivoluzione di massa, che possa influenzare positivamente chiunque è possibile solo attraverso una ripresa di coscienza individuale. Ora come ora una rivolta armata porta solamente altre tragedie sul piatto della bilancia, porta solamente dei padroni diversi a comandare. Il problema è pensare a cosa consegue dopo azioni di un certo tipo:sono azioni costruttive? Portano un reale cambiamento? Realizzano davvero un diversivo? Sono gesti casuali ,buttati al vento, non faranno nulla se non morire nel niente...Ogni cosa va analizzata in base a tantissimi fattori e generalizzare non mi sembra il caso. EZIO:Condivido le parole di Enrico, e ribadisco la rivoluzione interna di ognuno di noi,nella vita di tutti i giorni, nelle azioni quotidiane e nei compromessi che ogni giorno dobbiamo vivere. Solo cosi'saremo pronti un giorno a concretizzare un nuovo modo di vivere (un po'lo stiamo già facendo). Non ho nessuna verità in tasca, ma di alcune cose sono certo:siamo in troppi...Ma l'uomo con guerre ed epidemie si sta già portando avanti...Non penso si debba arrivare alle armi per forza, forse ha molta più efficacia osservare ed analizzare l'uomo, scoprendo le sue paure ad esempio...Ma la società (altri uomini) lo ha già fatto costringendo l'essere umano a lavorare 8 ore al giorno; non mi piacciono gli eroi e i grandi uomini, perchè sono spesso e volentieri visti irraggiungibili, ma amo tutt* quell* che, con le proprie forze, lottano per la libertà. Che mi dite di chi adopera tutta la sua vita solo in nome di una causa come potrebbe essere quella della liberazione animale, e che quindi quotidianamente non fa altro che seguire un solo obiettivo, magari non dedicando energie contro altre ingiustizie credendole anche in qualche modo meno importanti? ENRICO:Generalmente chi si sbatte per la liberazione animale,e con questo intendo con ogni mezzo possibile, è giunto ad una maturazione politica che ha portato ad una critica globale del moderno vivere, di cui la battaglia per gli animali è solo una parte, ovviamente importante, di una lotta generalizzatae indistinta molto più grande. Non trovo nulla di sbagliato in chi si focalizza in un unica direzione...Anche se è solo una piccola parte per lo meno hanno deciso di lottare! Pensa a chi parla solamente e non fa nulla! Direi molto peggio! EZIO:Ognuno, secondo me, è propenso ad un sentire ed agire diverso...L'importante è il concretizzare un pensiero e una lotta, cercando di analizzare e colpire dove più si puo'nuocere. Il mondo è vasto e ci sono persone che hanno idee diverse, e capita di sentire gente che si batte contro lo sfruttamento animale e allo stesso tempo rinchiuderebbe tutti gli stranieri nei CPT (ASSURDO!) o ancora chi predica Libertà e resta indifferente davanti ad un allevamento intensivo (ASSURDO!). Chiudete, se volete, usufruendo di questo ultimo spazio dicendo tutto ciò che avete a cuore dire oltre alle mie domande... ENRICO:Mhh...Anche nell'ultima domanda c'è dello spessore!!!! Allora un pò di auto pubblicità, non la faccio mai...Che mi sia consentito almeno una volta! D'ora in avanti nella distro ERF (la distribuzione forlivese di libri, opuscoli, magliette etc.) sono aperte due nuove "sezioni"! Reparto marmellate e conserve autoprodotte, fatte con frutta e verdura proveniente da recupero, e reparto semi e sementi autoprodotti di piante non sterili!...Sempre più senza limiti!!!! Ole'!!!! EZIO:Sicuramente ringraziandoti e incoraggiandoti a continuare con i tuoi progetti, lunga vita alla carta stampata!

I LE TORMENTA SONO
Ezio - Voce
Enrico - Chitarra
Steno - Chitarra
Paolo - Basso
Andrea - Batteria


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Sono il sangue che bagna le tue mani. Sono il dolore per cui provi piacere. Guardi nei miei occhi (colmi di terrore) e ridi...Il senso di superiorità ti riempie di orgoglio. Per la continua ricerca del falso...Ma secoli di sbagli trovano l'appoggio di chi dal falso ha creato un impero. Ed io sono l´ennesima vittima sacrificale...Io. Ennesima vittima sacrificale. Il mio corpo trafitto da freddo acciaio è il mio corpo. Padroni del mio corpo...Non ho più il controllo o forse non l´ho mai avuto. In quest´apice di agonia continui a ridere...Odio, vendetta, giustizia, nella mia mente, ma "la bestia" sono io...E tu, che rimani in silenzio davanti a tutto questo, sei complice e carnefice.


"Quando l'ingranaggio vince su una persona il risultato è devastante:la voglia di provare tutte le emozioni che la vita può dare viene meno, soppiantata da una sterilità allarmante, involucri vuoti che pensano solo ad arrivare a fine mese, a sistemarsi economicamente, a staccarsi da qualsiasi legame con la natura. Inglobati in un vortice nero continuano le loro vite ma in realtà sono già pronti per la morte:che essi siano vivi oppure no, non fa alcuna differenza. Nulla danno ora, nulla lasceranno poi. Il sentiero che abbiamo intrapreso è diverso, siamo nel mezzo di una ricerca:tra persone “meccanizzate” e robot di carne esiste ancora chi usa cuore e cervello (...ma sono pochi, sono molto pochi). Cuore per parlare con il mondo, cervello per capire il mondo. Quando queste persone si incontrano si tengono strette le une alle altre, mai permetteranno la loro divisione...Stringendosi i sogni mettono radici ancora più forti." (Testo ed approfondimento della canzone "Il sogno")
  
“…Lentamente le cose tendono a svanire, con esse tutte le speranze, le passioni ed i sogni diventati, ormai, un ricordo annebbiato di una gioventù che riporta sorrisi malinconici. Non voglio smettere di sognare:sogno per fuggire dalle cose che cambiano troppo in fretta, sogno per fuggire da un mondo che odio, sogno perché vi posso trovare un rifugio solido e confortevole…Sogno perché non ne posso fare a meno. Ma più sogno e più soffro, perché so di non poter trovare nessun riscontro nella realtà:questo contribuisce ad aumentare la mia solitudine…Ne vale la pena…" (Roid, 1999)
  
"Esistono persone che hanno deciso di amare. Il loro amore è sconfinato e talmente grande da non poter essere contenibile, incredibilmente caldo, confortevole. Una forza capace dei gesti più teneri e commoventi, come pugnali le lacrime che essi versano, ogni volta che aprono una gabbia, ogni volta che vengono rinchiusi in una prigione, ogni volta che vengono uccisi. Come pugnali le lacrime che noi versiamo per tutti coloro cui viene negato l'amore. Le ferite che apriamo con il pianto non si rimargineranno mai" (Le Tormenta, 2004)