venerdì 28 settembre 2012

MODENA, VENERDI' 28 SETTEMBRE
OCCUPATO UN NUOVO SPAZIO SOCIALE ANARCHICO IN VIA ORMERO
(ANGOLO VIA VIRGILIO)
OGGI, DALLE 15:00, CORTEO E CONCERTO.

martedì 25 settembre 2012


ALESSANDRIA:"MARCIA" POPOLARE SERRAVALLE-ARQUATA
Serravalle-Arquata:spezzone rosso/nero

Sabato 6 Ottobre 2012 si terrà la marcia popolare contro il Terzo Valico per dimostrare ancora una volta come quest’opera inutile e devastante sia unicamente voluta dai soliti “potentati economici” e dagli amministratori locali asserviti ai loro interessi ma osteggiata da chi vive  sul territorio. Infatti sempre più persone stanno prendendo coscienza di come sia fondamentale bloccare le cosiddette “grandi opere” poiché espressione di un capitalismo in crisi che cerca di recuperare soldi e credibilità attraverso opere speculative quali l’alta velocità. Opere di nessuna utilità, come ampiamente dimostrato da studi e dati tecnici, ma pagati con i nostri soldi e con la devastazione ambientale nonchè l’inquinamento di aria (con materiale nocivo come l’amianto) e delle falde acquifere.  Ma l’estate appena trascorsa ha dimostrato che mettersi di traverso sia possibile. Infatti sia dal versante piemontese che da quello ligure i presidi contro gli espropri voluti dal COCIV hanno visto la partecipazione di un numero sempre maggiore di persone che si sono mobilitate per opporvisi con determinazione ma anche con la solidarietà e la consapevolezza di lottare per la propria terra e per un futuro diverso da quello prospettatoci da chi vuole speculare sulle nostre vite e sulla nostra salute. Tutto ciò è stato utile e propedeutico ad una lotta di lunga durata come sarà quella contro il Terzo Valico…MA NON BASTA!!! Se vogliamo che questa lotta assuma un’ampiezza popolare che ponga seriamente in crisi l’alta velocità tra Piemonte e Liguria, occorre ricordare che essa non si esaurisce nell’impegno contro gli espropri ma occorre allargare il fronte a quei territori che verranno coinvolti con la presenza di cave per lo smarino, con cui l’intera provincia di Alessandria verrà pesantemente coinvolta. Cave volute e gestite da aziende in odore di mafia che, oltre allo smarino, serviranno per smaltire ed occultare rifiuti industriali altamente tossici e nocivi. Noi alla marcia ci saremo, così come siamo stati presenti in tutti i presidi e in tutte le assemblee che hanno contraddistinto quest’estate di lotta. Così come abbiamo trascorso interi mesi nelle piazze e nelle strade della nostra provincia per informare le popolazioni dei danni che saranno provocati dall’alta velocità  in generale ed in particolare per il problema cave.  Ma ci saremo nell’unica maniera in cui siamo capaci ossia ribadendo la nostra specificità perché unica nel creare momenti aggregativi di vera rottura con l'inerzia del presente e per boicottare efficacemente l'alta velocità e tutto il suo apparato mafioso. Per questo motivo ci siamo costituiti come "Comitato Autogestito No Terzo Valico" e per questo motivo promuoviamo uno spezzone rosso/nero all'interno della marcia Serravalle-Arquata perchè siamo fermamente convinti che, anche in questa lotta, azione diretta ed autogestione siano gli strumenti più consoni per una reale alternativa di cambiamento dell'attuale sistema e per la costruzione di una società di liberi ed uguali. Invitiamo quindi i Compagni e tutti coloro che desiderano fermare l'alta velocità in provincia di Alessandria ad unirsi al nostro spezzone. Concentramento alle ore 14,00 in Piazza Coppi a Serravalle (AL).

CONTRO IL TERZO VALICO.
PER L'AZIONE DIRETTA E L'AUTOGESTIONE.
COMITATO AUTOGESTITO "NO TERZO VALICO"

giovedì 20 settembre 2012

mercoledì 19 settembre 2012


Venerdi 21 Settembre, dalle 19.00, apericena vegan, presentazione del libro "IL MISTERO (SOLUBILE) DELLO ZUCCHERO ASSASSINO" e discussione con l’autore Giuseppe Aiello.

Una storia di cibo, dominio, denaro e scienza o di alcune più o meno ragionevoli motivazioni per estromettere il saccarosio e diverse altre schifezze dalla vostra alimentazione

L’argomento del libro potrebbe sembrare piuttosto specifico, ad uso esclusivo di chi si interessa alla relazione tra alimentazione e salute e che desidera comprendere se veramente una dieta ricca in zuccheri semplici e cibi raffinati sia veramente così nociva come sempre più spesso si sente ripetere. In realtà, anche se questa tematica costituisce la motivazione originaria che sta alla base di questo lavoro, ci sono altri argomenti ed altre prospettive che è stato necessario affrontare perché risultasse comprensibile l’enorme importanza che il saccarosio ha acquisito tra i nostri cibi. Il “Mistero”, come recita il titolo, dello zucchero, sta proprio qui, nel fatto che oggi a quasi tutti noi sembra indispensabile una sostanza che in realtà compare piuttosto di recente sulle tavole degli occidentali, e non se ne capisce bene il perché. Le ragioni infatti sono molteplici e sono da ricercare nelle particolari proprietà del saccarosio, che ha la capacità di suscitare desideri insopprimibili:le persone che resistono alla tentazione, per esempio, della cioccolata, sono piuttosto poche. Certamente la veloce cessione di glucosio, indispensabile carburante per ogni nostra attività, che i dolci forniscono, è un’ingannevole attrattiva per il nostro organismo la quale gioca un suo ruolo, ma non basta a spiegare l’aumento esponenziale dei consumi che da 1.600 ad oggi ha conosciuto poche interruzioni. Bisogna considerare il lato economico e politico della coltivazione della canna da zucchero che gia dal XVII secolo ha richiesto un tipo di produzione che, come sottolineò l’antropologo Sidney Mintz nel suo Sweetness and power, era l’immediata anticipazione degli stabilimenti che consentirono la rivoluzione industriale. Il potere delle nazioni colonizzatrici utilizzò con profitto le possibilità di espansione dei consumi dei derivati della canna da zucchero (in primo luogo saccarosio e rum) e, successivamente, di altri tipi di prodotti agricoli quali tè, caffé e cacao che associati allo zucchero provocarono un mutamento sostanziale nell’alimentazione degli europei. La stessa cosa può essere detta per le odierne multinazionali dell’alimentazione, grandi gruppi politico-industriali, che si battono fieramente per nascondere quali siano i reali effetti di una dieta che prevede un uso quotidiano di dolci. L’ultima parte del libro prevede una rassegna breve ma completa di pubblicazioni scientifiche, lavori che sono stampati su riviste specializzate generalmente inaccessibili al grande pubblico, ricchi di esperimenti che dimostrano lo strettissimo collegamento tra tutta una serie di malattie e una dieta a base di dolci. E ciononostante queste pagine non sono “contro” lo zucchero, ma “sullo” zucchero, perché l’importante non è evitare assolutamente tutto ciò che ci fa male, ma sapere in che misura ci fa male ciò che mangiamo (o beviamo, o fumiamo, etc.). E poi decidere se ne vale la pena, in modo consapevole, che è in fondo ciò che più importa.


VILLA VEGAN OCCUPATA
(Via Litta Modignani 66, Milano)
e-mail:villavegansquat@inventati.org
web:villavegansquat.noblogs.org

Sora:azione diretta contro la sede del macello

Comunicato di rivendicazione:
18-9-2012. Prima dell'alba ci siamo introdotti nella sede del macello di Sora (FR) apportando qualche piccolo sabotaggio. Le mura esterne, invece, sono state abbellite con scritte ed insulti di ogni tipo. Trattandosi della via principale del comune abbiamo constatato che già nel pomeriggio le scritte erano state cancellate. Dall'altra parte della strada erano ancora ben visibili 'MURI PULITI POPOLO MUTO' e sulla sede di un istituto di vigilanza privata 'DIVISE INFAMI' e 'MERDE'. Contro lo sfruttamento animale, contro ogni autoritarismo, fino all'ultimo respiro.

lunedì 10 settembre 2012

Sabato 22 Settembre protesta contro l’allevamento di visoni di Montirone (Brescia). Ritrovo in Piazza Matteotti dalle 15

A Montirone, paese di 4000 abitanti a pochi chilometri da Brescia, poco meno di due anni fa si è insediato un allevamento di visoni che imprigiona 3000 individui, di cui 800 femmine destinate a continui stupri e continui parti. Quel che prima era un lager di polli ora lo è per questi piccoli animali che dovrebbero, e vorrebbero, invece vivere in solitudine, in ampi spazi, che vorrebbero nuotare e correre, così come facevano i loro antenati prima di venir costretti ad una eterna prigionia e così come fanno i pochi visoni liberi, siano essi figli di quei pochissimi scampati allo sterminio perpetrato negli ultimi due secoli, siano invece figli degli individui liberati (in primis dagli stessi allevatori quando costretti al fallimento e alla chiusura). L'allevamento sembra essere spuntato all'improvviso in mezzo alle case, portando con sé fetore, liquami, ma soprattutto i lamenti strazianti degli animali in gabbia, come ha dichiarato un'abitante a un giornale locale. Davanti alle lamentele della popolazione il sindaco si è accorto della presenza dell'allevamento e ha successivamente emesso un'ordinanza per la sua chiusura, posticipata dal TAR a fine Novembre, per non interrompere il ciclo vitale degli animali in gravidanza. Parrebbe dunque che la questione sia già risolta, che il lieto fine sia già pronto. Noi riteniamo comunque fondamentale far sentire in maniera incisiva la nostra presenza, far capire non solo alla famiglia Bellina – De Poli che, indipendentemente dalle decisioni delle autorità, non lasceremo che continuino indisturbati la loro attività di sfruttamento, siano i loro schiavi visoni o polli o altro, ma anche per dare un segnale chiaro e forte a tutti quegli allevatori e agricoltori in Italia che, attratti dal canto da sirena dell'AIAV (Associazione Italiana Allevatori Visoni) che da mesi sta proclamando a gran voce come l'allevamento di visoni sia la soluzione per tutti i mali, per sopravvivere alla crisi economica, stiano pensando di iniziare a guadagnare sulla pelle degli animali da pelliccia. Gli allevamenti in Italia negli ultimi quindici anni sono passati da 150 a poco più di una decina. Un ruolo importante ha avuto nel declino di questo orrore la mobilitazione continua e la continua campagna di pressione, informazione, sensibilizzazione. Non abbassiamo la guardia ora! Questi individui sono destinati a una vita in gabbia e una morte atroce, storditi e gasati o con le ossa del collo spezzate. Lo scopo di tanta sofferenza è unicamente il profitto. Gli allevamenti di visoni, così come tutti i luoghi di detenzione e di sterminio di animali, siano essi considerati da pelliccia, da reddito o da laboratorio, devono chiudere. Per questo Sabato 22 Settembre saremo presenti a Montirone, e vi invitiamo a partecipare e protestare, per essere la voce di quegli individui e portare avanti un messaggio etico e di lotta per la liberazione di tutti gli animali. Ci troveremo alle ore 15.00 in Piazza Matteotti, davanti al Municipio di Montirone. La protesta si sposterà poi vicino all’allevamento. Per la liberazione animale!

Antispecisti Libertari Bs – antispecistilibertari.blogspot.com
essereAnimali – www.essereanimali.org
Nemesi Animale
www.nemesianimale.net

VICENZA:"SITE PLUTO" (SITO PLUTONE) E GLI AVAMPOSTI NUCLEARI DELLO U.S. ARMY

A conferma che gli USA non hanno la benché minima intenzione di smobilitare il loro arsenale di morte dislocato lungo la penisola italiana, il nuovo rapporto del FAS (Federation of American Scientist) parla di “significativa modernizzazione” in riferimento al potenziamento tuttora in atto ed in progetto nel prossimo futuro per gli armamenti nucleari della N.A.T.O. Le testate nucleari americane made in USA presenti in Italia, come predisposto dal patto atlantico, sono attualmente tra una settantina ed una novantina, custodite tra Ghedi Torre (Brescia) ed Aviano (Pordenone). Non sono residuati bellici della guerra fredda, ma efficienti bombe B-61, oltre dieci volte più potenti di quella di Hiroshima, che a lotti verranno sostituite da una nuova bomba nucleare, la B61-12, molto più potente. Le bombe sono tenute in speciali hangar insieme ai caccia pronti per l’attacco nucleare:F-16 statunitensi ad Aviano e Tornado italiani a Ghedi Torre. Fino a che non verranno sostituiti dai nuovi caccia F-35 di quinta generazione, costruiti in USA da Lockheed Martin e in Italia da Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica), per i quali è stata progettata la nuova bomba nucleare B61-12. Al cui lancio si addestreranno anche i 90 F-35 che l'Italia ha ordinato [1]. E' dal 2001 che la Nato ed il Dipartimento della Difesa a stelle e strisce stanno mettendo a punto nuovi progetti per arrivare ad uniformare i quattro diversi modelli di bombe atomiche attualmente stoccate sull'intera Europa. Le prime testate nucleari ”moderne” (più mirate e a gittata ridotta, capaci di contenere le radiazioni in uno spazio ristretto) create con il nuovo progetto dovranno essere pronte prima del 2019. Non troppo stranamente a ridosso di quel 2020 indicato dal rapporto N.A.T.O. (vedi anche urban-2020-verso-il-controllo-totale). Nel frattempo inizieranno gli addestramenti di nuove truppe specilizzate, capaci di utilizzare questi ordigni. In Italia saranno proprio i militari statunitensi di stanza a Ghedi e Aviano ad accedere a questi addestramenti. Mentre a Vicenza stanno per iniziare i lavori al Site Pluto [2] di Longare (un'installazione militare statunitense da utilizzare come deposito di “munizioni speciali”, sinonimo per munizioni nucleari, dall'esercito USA, destinata anche all’impiego da parte di reparti della N.A.T.O. in caso di conflitto), con quelli ad Ederle che avanzano (parliamo della costruzione della nuova base USA nell'aeroporto Dal Molin di Vicenza [3], che andrebbe a consolidare gli altri insediamenti statunitensi già presenti sul territorio vicentino come la Caserma Ederle), l’Italia, con l`accettazione di nuove testate atomiche ad Aviano e sul territorio vicentino, quindi, continua ad essere un fedele suddito degli USA ed uno degli avamposti strategici degli statunitensi nel meditterraneo e nel sud Europa.

Anarchici ferraresi

Note:[1] L’Italia partecipa al progetto della realizzazione di questo caccia (prima denominato Joint Strike Fighter) della statunitense Lockheed Martin. Con il sostegno di uno schieramento bipartisan, il primo memorandum d’intesa venne firmato al Pentagono nel 1998 dal governo D’Alema; il secondo, nel 2002, dal governo Berlusconi; il terzo, nel 2007, dal governo Prodi. E nel 2009 è stato di nuovo un governo Berlusconi a deliberare l’acquisto di 131 caccia che era già stato deciso dal governo Prodi. L’Italia partecipa al programma dell’F-35 come partner di secondo livello, contribuendo allo sviluppo e alla costruzione del caccia. E ora arriva il governo "tecnico" di Monti a confermare tutto con il ministro-ammiraglio Di Paola. Vi sono impegnate oltre venti industrie:Alenia Aeronautica, Galileo Avionica, Datamat e Otomelara di Finmeccanica e altre tra cui la Piaggio. Negli stabilimenti Alenia verranno prodotte oltre mille ali dell’F-35. Presso l’aeroporto militare di Cameri (Novara) sarà realizzata una linea di assemblaggio e collaudo dei caccia per i paesi europei, che verrà poi trasformata in centro di manutenzione, revisione, riparazione e modifica. A tale scopo sono stati stanziati oltre 600 milioni di euro, presentandolo come un grande affare per l’Italia. Ma non si dice quanto verranno a costare i pochi posti di lavoro creati in questa industria bellica. Non si dice che, mentre i miliardi dei contratti per l’F-35 entreranno nelle casse di aziende private, i miliardi per l’acquisto dei caccia usciranno dalle casse pubbliche. Per partecipare al programma, l’Italia si è impegnata a versare un miliardo di euro, cui si aggiungerà la spesa per l’acquisto ora di 90 F-35 (inizialmente ne erano previsti 131). Allo stato attuale, essa può essere quantificata in oltre 10 miliardi di euro. Va inoltre considerato che l’aeronautica sta acquistando anche un centinaio di caccia Eurofighter Typhoon, costruiti da un consorzio europeo, il cui costo attuale è quantificabile anche questo in oltre 10 miliardi di euro. E, come avviene per tutti i sistemi d’arma, l’F-35 verrà a costare più del previsto. Il costo complessivo del programma, previsto in 382 miliardi di dollari per 2.443 caccia che saranno acquistati dagli Usa e da otto partner internazionali, sarà dunque molto più alto,  facendo crescere la spesa militare, già salita per l`Italia a 25 miliardi annui. L’ammiraglio Di Paola, oggi ministro della difesa, è il maggiore sostenitore dell’F-35:fu lui, in veste di direttore nazionale degli armamenti, a firmare al Pentagono, il 24 Giugno 2002, il memorandum d’intesa che impegnava l’Italia a partecipare al programma come partner di secondo livello. [2] "Site Pluto" (sito Plutone) era, durante la guerra fredda, il maggiore deposito di armi nucleari dello U.S. Army in Italia. Nei suoi sotterranei, all’interno di una collina a Longare (Vicenza), si tenevano oltre 200 ordigni nucleari "tattici":missili a corto raggio, proiettili di artiglieria e mine da demolizione. Pronti a scatenare l’inferno nucleare sul territorio italiano. Dismesso ufficialmente nel 1992 come deposito, il sito è stato in parte adibito a comunicazioni satellitari. Ora però il sito è interessato da un nuovo progetto, pronto cioè a riassumere la sua piena funzione bellica. Sono in corso lavori all’interno del suo perimetro recintato e presidiato. Il progetto prevede la costruzione di un edificio di 5mila m2, in cui saranno addestrati con tecnologie d’avanguardia i soldati Usa, soprattutto quelli della 173a brigata di stanza a Vicenza. Nessuno sa però quali reali attività si svolgeranno dietro il suo muro di "protezione", alto 6 metri. Né, tantomeno, a quale uso saranno adibiti i sotterranei del sito, sotto la cappa del segreto militare, garantito al Pentagono dagli accordi segreti tra i due governi. La riattivazione del sito rientra nel rafforzamento dell’intera rete di basi militari Usa nel territorio di Vicenza:qui si è insediato lo U.S. Army Africa e la potenziata 173a brigata è stata autorizzata nel 2007 dal governo Prodi a costruire una nuova base nell’area del Dal Molin. Come dichiarato da Francesco Cossiga il 28 Febbraio 2007 al senato, la 173a brigata è "strumento del piano di dissuasione e di ritorsione, anche nucleare, denominato Punta di diamante". L’aeronautica italiana ha partecipato all’esercitazione Usa di guerra nucleare "Steadfast Noon", nel Maggio 2010 ad Aviano e nel Settembre 2011 a Volkel AB in Olanda. Non è quindi escluso che il riesumato "Site Pluto" servirà anche a esercitazioni di guerra nucleare. Alla faccia del Trattato di non-proliferazione che l`Italia ha sottoscritto, impegnandosi solennemente a "non ricevere da chicchessia armi nucleari, né il controllo su tali armi, direttamente o indirettamente". [3] Nel 2004 gli USA avanzano la richiesta di ampliare la base di Vicenza, facendone la più grande base USA in Europa; il governo italiano, allora presieduto da Berlusconi, coinvolge il sindaco di Vicenza Enrico Hullweck, che esprime parere favorevole. Solo nel 2006, dopo la valutazione del progetto da parte del Comitato Misto Paritetico Regionale, i vicentini vengono a conoscenza del progetto:nasce una forte opposizione, che sfocia nella costituzione del movimento No Dal Molin. Nonostante ciò, il sindaco Hüllweck fa approvare dal consiglio comunale un’opinione favorevole alle richieste statunitensi. Il via libera definitivo giunge dal governo presieduto da Romano Prodi il 16 Gennaio 2007. Il 19 Novembre 2007 il COMIPAR (Comitato Misto Paritetico Regionale, composto da autorita` locali e autorita` militari) del Veneto approva il progetto definitivo per l’insediamento della base nell’area ovest del Dal Molin, per la cui realizzazione sono stati stanziati 325 milioni di euro. Nell'Aprile 2008 il Consiglio di Stato, nell'esprimersi su di un ricorso al TAR, dichiara l’approvazione all’installazione militare un "atto politico, come tale insindacabile dal giudice amministrativo". Nel Febbraio 2009 viene aperto il cantiere per la realizzazione della nuova base, aggiudicata dal consorzio di cooperative costituito da CMC di Ravenna e CCC di Bologna, che secondo le voci dovrebbero consegnare la struttura al governo degli Stati Uniti entro Dicembre del 2012. Circa un mese dopo la cittadella a stelle e strisce verrà abitata da circa 2000 soldati in parte provenienti dalla Germania e dall’Afghanistan, come recentemente annunciato dall’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, David Thorne, in visita alla struttura, accompagnato dal presidente del Veneto Luca Zaia, dal sindaco di Vicenza Achille Variati e dal comandante della base, colonnello David Buckingam.
Giovedì 13 Settembre, al Bencivenga occupato (Roma)
CONCERTO BENEFIT PER LE ZECCHE CON TANTO DI MANGIAFUOCHI E ARDITISSIMI SUONATORI

Politici, giudici e sbirri vorrebbero intimidire chiunque pratichi o difenda l'azione diretta contro lo sfruttamento e l'autorità, contro i ricchi e i loro servi e, con la partecipazione dei media, mette in atto lo stesso copione:destabilizza e crea un clima d'insicurezza per rendere ogni atto repressivo utile e necessario al mantenimento dell'ordine sociale. Quell'ordine sociale messo in crisi dai sempre più frequenti attacchi, di differente natura e intensità, che nella lingua del dominio si traducono in reati da perseguire. Così negll ultimi due mesi 4 operazioni colpiscono il movimento anarchico, in Italia e non solo:ll 13 Giugno l'operazione "Ardire" dei R.O.S. e della procura di Perugia con 8 arrestati e 21 indagati. L' 8 Agosto l'operazione "MangiaFuoco" dei R.O.S. e della procura di Bologna con 21 indagati. Il 27 Agosto l'operazione "Ixodidae" portata avanti dalla digos e la procura di Trento e Rovereto con 2 arrestati e 43 indagati. L'1 settembre l'operazione "Thor" con 6 denunciati/e nei dintorni di Ravenna. Solidarietà con tutti gli indagati. Libertà per Giulia Paola Katia Elisa Sergio Alessandro Stefano Giuseppe Massimo e Daniela.


...Perchè "la ribellione e l'anarchia non conoscono ferro e cemento.
Galere e C.I.E. non ne vogliamo più, colpo su colpo li tireremo giù

Sabato 15 Settembre a partire dalle ore 15.00 sotto il carcere di San Michele (Alessandria) in via Casale 50, si svolgerà un presidio di solidarietà per i compagni prigionieri in seguito alle operazioni repressive "Ardire", "Shadow" e "Ixodidea". Libertà per Stefano Gabriele Fosco , Alessandro Settepani, Sergio Maria Stefani, Giuseppe Lo Turco, Massimo Passamani (da poco trasferito anche lui ad Alessandria) e per tutt* i/le compagn* detenut*!!!
Anarchici alessandrini

INCIDENTE NELLA CENTRALE NUCLEARE DI FESSENHEIM (FRANCIA)

Subito i portavoce di EDF hanno minimizzato l'evento e rassicurato sulla natura chimica e non radioattiva dell'incidente, tacendo sul fatto che da Nimes a Tricastin, ogni anno, nonostante gli sforzi dei padroni del nucleare per ridimensionare, disinformare e censurare, continuano a verificarsi episodi che coinvolgono operai e ambiente circostante.
 
Strasburgo, 5 Set - Un incidente è avvenuto presso la centrale nucleare EDF di Fessenheim, la più vecchia della Francia, situata nella parte orientale del paese. Lo riferiscono i vigili del fuoco, aggiungendo che due persone hanno riportato lesioni di lieve entità. ''Non c'è un incendio'', ha precisato poi la prefettura sulla base delle informazioni disponibili. ''C'è stato un rilascio di vapore di perossido di idrogeno prodotto dopo l'iniezione in una vasca di perossido di idrogeno che ha reagito con l'acqua'', ha detto un portavoce della società. Il portavoce ha poi precisato che le due persone ferite hanno riportato ustioni alle mani perchè i guanti che indossavano hanno preso fuoco. L'uomo ha comunque aggiunto che ''non si tratta di un incendio, è un piccolo problema'' che si è verificato ''negli edifici ausiliari della zona nucleare, ma non nell'edificio del reattore''. I vigili del fuoco di Haut-Rhin sono intervenuti sul posto con cinquanta uomini sul posto. Quello di Fessenheim, è considerato il decano degli impianti nucleari attualmente operanti in Francia ed è in funzione dal 1977. L'impianto, gestito da EDF ha due reattori nucleari con una capacità di 900 megawatt ciascuno. Il presidente francese Francois Hollande si è impegnato a chiudere il sito entro il 2017.
(Fonte di regime:ASCA)
Noi siamo pacifisti. Noi crediamo nel punk in quanto è un movimento che offre all'individuo di questo secolo, comunemente ridotto a una merda, di ribaltare la propria posizione e riconquistare tutti quei piaceri che rendono fantastica la sua vita. Noi siamo pacifisti e crediamo che le armi di un sistema militarizzato non si combattano con le armi di un potere rivoluzionario. Noi siamo contro la guerra ma la pace non ha senso se il prezzo da pagare sono le nostre vite. Noi siamo pacifisti perchè crediamo che la violenza generi solo altra violenza ed è sulle proprie capacità che bisogna contare per combattere la repressione dello Stato. Ci siamo fatti fregare. Hanno innalzato muri per dividerci, per renderci nemici e qualcuno c'è cascato. Il punk non ha bisogno di maschioni sudati coi muscoli in bella vista che aspettano una buona occasione per pestare qualcuno. Il punk non ha bisogno di ridicole dimostrazioni di machismo, nè di risse, nè di coltelli, nè di scarponi chiodati. Dobbiamo abbattere le barriere e provare a vivere insieme. Dobbiamo aprire i nostri cuori al rispetto e all'amore. Dobbiamo unirci tutti contro ogni guerra, contro ogni abuso e ogni forma di violenza. Dobbiamo vedere il movimento punk non come un modo per sfogare le nostre frustrazioni, per quello c'è lo stadio e l'esercito.
ANARCHIA, PACE, LIBERTA'.

Berserk
Anarcopunx contro la violenza.
22-23 SETTEMBRE IN STRADA A CESENA

Ci siamo abituati ad essere passanti nelle nostre città:in coda alla cassa per pagare, a spasso a guardare vetrine, seduti a bere sui tavoli o chiusi tra le mura di un pub, e invece noi vogliamo tornare a vivere le STRADE. Gli spazi comuni, i luoghi che attraversiamo con indifferenza quotidianamente ma che possono rappresentare delle opportunità. Le IDEE. Riempire questi spazi con delle idee e con delle prospettive  concrete, ricostruire un modo collettivo di immaginare le nostre vite nelle città senza rassegnarsi a “ciò che ci viene concesso” ma volendo osare di più, creare qualcosa di diverso. In queste due giornate vogliamo portarle in strada le nostre idee, idee ostinate e contrarie a questo mondo fatto di obblighi e gabbie, limiti e frustrazione, attraverso la parola scritta nei libri vogliamo diffondere informazioni e spunti, fuori da ogni logica commerciale. Dallo spazio libertario “SOLE e BALENO”, fino a tutta la città. Essere in città per presentare un progetto come quello di un “centro di documentazione libertario” dentro e fuori le sue mura, per ricollegare quella linea che unisce pensiero e azione, idee e spazi, libri e strade.

SABATO 22 SETTEMBRE - Ore 10 - Per le vie del centro cittadino. BANCHETTO INFORMATIVO E PRESIDIO ITINERANTE. Dalle 15 in poi (in piazza Almerici), RASSEGNA EDITORIALE (libri, idee, progetti…raccontati dagli autori). Ore 15.00 - EGEMONIA CULTURALE - DA GRAMSCI AD HELLO KITTY (presentazione e diffusione dell’opuscolo). Ore 15.30 - QUANDO ERO “LA DADA COI BAFFI” (A. Papi, 2011, edizioni La fiaccola), Incontro con l’autore. Ore 16.30 - ELEUTHERA EDITRICE (libri per una cultura libertaria). Presentazione di un progetto in atto da oltre 25 anni con la partecipazione di alcuni redattori. Ore 17.30 - “LE NOSTRE BRACCIA” ("Meticciato e antropologia delle nuove schiavitù", A. Staid, 2011), incontro con l’autore. Ore 18.30 - CENTRO STUDI LIBERTARI/ARCHIVIO G. PINELLI (cenni storici e prospettive attuali a cura di L. Pezzica), presentazione del bollettino speciale su Pio Turroni in occasione dei 30 anni dalla sua morte. DOMENICA 23 SETTEMBRE -
Ore 17.30 (allo spazio libertario “Sole e Baleno”) - L’ORA DEL TE’ (apertura dello spazio, consultazione libri, tisane e bianchini in relax). Successivamente…DIBATTITO SULLE GRANDI OPERE E SULLA LOTTA ALLE NOCIVITA’ a partire dagli spunti forniti da “L’ALTA VELOCITA’ MARCIA” (M.Amoros, 2012, edizioni NAUTILUS), sarà presente uno degli editori del libro con la partecipazione di E. Manicardi (ex Infezione), autore de “L‘ULTIMA ERA” (2012, edizioni MIMESIS). Durante l’incontro, APERICENA BENEFIT (buffet senza sfruttamento animale a sostegno della biblioteca del “Sole e Baleno”). IN ENTRAMBE LE GIORNATE, esposizione di “UNA VITA RIBELLE” (mostra sul prigioniero rivoluzionario Marco Camenisch) e distribuzione di “IPERICO” (aperiodico dello spazio libertario “Sole e Baleno”).

SPAZIO LIBERTARIO “SOLE E BALENO”
SUBB. VALZANIA 27 - CESENA (FC)
A POCHI PASSI SULLA SINISTRA USCENDO DA PORTA SANTI.

e-mail:spazio.solebaleno@bruttocarattere.org

mercoledì 5 settembre 2012

 MACERIE
(E STORIE DI TORINO)
Quello che segue è l'editoriale del # 3 di "Scheggia" (Ottobre 2008), il bollettino "degli" anarchici dello Spazio di documentazione Fuoriluogo di Bologna (sgomberato e messo sotto sequestro il 6 Aprile dello scorso anno), scaricabile in fondo assieme al #4 ed al #5. Contro-informazione e solidarietà.

A.

Finire dentro è sempre più facile e sempre più comportamenti vengano criminalizzati e dichiarati fuorilegge, basti pensare alle ordinanze antibivacco, alle leggi sull'immigrazione, sulla droga o sulla prostituzione. Carcere, repressione e punizione sono delle realtà contro cui chi per necessità, per scelta o anche solo per sfortuna, non si sottomette alla legge impatterà purtroppo sempre più spesso. Anche il sistema giudiziario dal canto suo si sta evolvendo e giorno dopo giorno ci troviamo di fronte a precedenti sempre più inquietanti:il reato di cui veniamo accusati diventa secondario rispetto al tipo di linea processuale che scegliamo di tenere. Non veniamo giudicati in base a ciò che abbiamo commesso, ma in base a chi siamo e a quanto siamo disposti a piegarci supinamente di fronte a chi ci giudica. L'uso sempre più massiccio dei reati associativi, con i quali appunto si viene colpiti non tanto perché ritenuti responsabili di un reato specifico quanto per l'appartenenza a "un certo giro" di cui si condividono gli intenti, o l'introduzione del reato di compartecipazione psichica che compara, ad esempio, chi in un corteo spacca una vetrina a chi gli sta di fianco se non si prodiga per impedirglielo o per farlo arrestare, non lasciano molti dubbi su quanto sia vuota la retorica dello stato di diritto o su quanto sia effimera la libertà che all'interno dei suoi confini ci è concessa. Siamo stretti in una morsa che, schiacciando alcuni, restringe la libertà di molti, il tutto finalizzato alla protezione degli interessi dei soliti pochi potenti.  Questo disastro sociale si mantiene spacciando le proprie contraddizioni strutturali per delle sfighe private. Pensiamo, come esempio di base, che quando c'è chi ha troppo c'è sempre chi ha troppo poco e che, finché si manterrà questa situazione, chi ha troppo non sarà mai al sicuro. Vogliono farci credere che il problema non sia ciò che ci viene imposto ma il non adattarsi, il non piegarsi, e così finiamo per sentirci soli e impotenti quando incappiamo nelle maglie dei mega-racket del potere e delle sue istituzioni:magistratura, sbirri e burocrazia annessa. Racket per l'appunto. Legali, ma non per questo diversi da altri che gestiscono i propri affari nell'ombra:sappiamo tutti, per esempio, quanto la differenza tra la libertà e la galera stia più in quanto si ha la possibilità di pagare per un buon avvocato che in ciò che si ha (o non si ha) realmente commesso. Niente di nuovo in un mondo basato sul denaro, né di sorprendente se si pensa che gli Stati bombardano popolazioni inermi per interessi economici, però tra questi racket e altri illegali vi è una cruciale, seppur non sostanziale, differenza:i racket istituzionali pretendono di essere considerati giusti e di giudicarci. Il quieto vivere di chi ci vuole ridotti in catene ha bisogno dell'accettazione di questi valori imposti:dobbiamo introiettare il senso di colpa, di sconfitta, e di impotenza. E così, dai mass-media agli sguardi dei benpensanti, ai luoghi comuni che i loro crampi mentali partoriscono, tutto contribuisce a forgiare sinergicamente un'oscena morale per la quale chi rinchiude ha ragione, mentre chi ha sbagliato se ne deve vergognare. Come se non bastasse, i veleni di questa morale si diffondono fino a far ricadere, inesorabilmente, le colpe di chi "sbaglia" su chi gli sta vicino, il quale poi a sua volta è tenuto a vergognarsi per le nefandezze che gli sgherri gli infliggono. Per la repressione, riuscire a infondere questo senso di sconfitta negli individui su cui si accanisce è altrettanto importante che erigere mura, piazzare guardie, telecamere e fili spinati. Adeguamento, rassegnazione e sottomissione tanto fuori quanto dietro le sbarre sono, per chi ha in pugno le chiavi delle nostre vite, requisiti necessari per impedire che qualcuno deragli dai binari dell'ordine imposto. Se una volontà piegata fa già da sola metà del lavoro di tenersi rinchiusa, chi ha maturato uno spirito fiero e ribelle (o anche solo percepisce che gli unici a "doversi vergognare" sono quelli che chiudono altri in gabbia per proteggere i propri interessi) deve costantemente essere tenuto sott'occhio in quanto rappresenta sempre una possibile minaccia. Non fomentiamo illusioni, non stiamo dicendo che basta capire o volere una cosa (come ad esempio la libertà o anche solo lottare contro i soprusi) per ottenerla ma che, sicuramente, se non si comincia dal volerla mai ci si ci sforzerà perché diventi una realtà. Banale aggiungere che le cose non cadono dal cielo. Ciò che avete tra le mani nasce da individui che, alcuni da fuori e altri da dentro il carcere, hanno iniziato a rimboccarsi le maniche nella speranza di incontrarne altri che abbiano intenzione di farlo. L'idea è quella di sbugiardare questi apparati che monolitici e inattaccabili non sono e che, troppo spesso, beneficiano di un rispetto totalmente immeritato. Inquadriamo la questione carcere nei suoi termini reali, facciamolo soprattutto per darci forza altrimenti se li affrontiamo da soli "loro" rimarranno sempre più forti. Non ce ne frega niente di fare assistenzialismo, cerchiamo persone disposte a confrontarsi da pari a pari per instaurare rapporti solidali in una prospettiva di opposizione al carcere e a tutto ciò che lucrosamente ci gravità attorno. Un paio di anni fa a Bologna è nato "Scheggia", bollettino antireclusione, con l'intento di creare uno strumento che collegasse il dentro con il "fuori", per dare ai detenuti una seppur modesta possibilità di far sentire la propria voce in città senza i filtri e le censure che canali ben più grossi, come giornali o associazioni, impongono. Ora "Scheggia" ha deciso di ripartire allargando un po' i suoi orizzonti e, soprattutto, con l'aggiunta di altre persone. Non siamo giornalisti, ricercatori o filantropi, conosciamo il carcere perché sta purtroppo toccando uno di noi, ha toccato direttamente altri e ha strappato compagni e amici a tutti. Nell'editoriale del primo numero spiegavamo che ci sarebbe piaciuto scrivere "Scheggia" insieme, con contributi provenienti sia da dentro che da "fuori". Per questo saranno i vostri scritti, che pubblicheremo in maniera anonima a meno che non vogliate il contrario, la linfa vitale di questo progetto. Cerchiamo di distribuire Scheggia "fuori" e di farlo circolare dentro spedendolo o portandolo ai parenti che attendono i colloqui. Scheggia, come i presidi con la musica che in varie città periodicamente si tengono sotto le carceri non sono forse che piccolissimi passi ma a noi interessa camminare avendo chiara la direzione. A volte mentre si cammina viene voglia di correre.

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# 4 - (6.4 MB) - Dicembre 2008
# 5 - (1,5 MB) - Aprile 2009
Castellanza (Varese)

Contrainfo.espiv.net è il risultato del tentativo di creare e allo stesso tempo prova vivente della necessità di un collettivo di traduttori dell’ampio movimento anarchico/anti-autoritario/ libertario. E’ una iniziativa aperta e autogestita con l’obiettivo di disseminare la controinformazione, connettere il movimento anti-autoritario greco con quelli esteri e la diffusione della voce anarchica nella società. Come tale promuove la comunicazione libera e non manipolata come strumento nelle mani dei movimenti, come presupposto per una società libera, come mezzo e scopo. Contemporaneamente si pone come ausilio e complemento alle varie reti indipendenti di anti-informazione e a progetti simili all'estero. Oggi è più che mai chiara la necessità di queste iniziative. Il potere intensifica e modernizza i meccanismi della propaganda di massa. Pretende di trasformare la realtà tangibile in virtuale, il mondo visibile in fittizio. Tenta di trasfondere questa informazione artificiosa nelle menti delle persone allo scopo di sottrarre la loro capacità critica fino a ridurli a deboli sudditi sottomessi. Lo scopo finale è l'ipnosi collettiva, l’alienazione, l’individualismo, la completa manipolazione delle nostre coscienze. I suoi strumenti sono, in prima fase la schematizzazione, indispensabile per questo genere di affari sporchi e di seguito la menzogna mirata, le inesattezze, la falsificazione e distorsione dei fatti, delle notizie e di ogni tipo di informazione. Portatori di questo terrorismo ideologico sono i corrotti mass media, diffusori di “sonniferi” e disinformazione. Il loro screditare, coscientemente o non, in parte o totale è un ulteriore segno di un mondo che crolla insieme alla sua farsa. La puzza della decomposizione del vecchio mondo è sempre più intensa. Accelleriamo questo processo combattendo il vecchio mentre prepariamo e viviamo il nuovo. Con proposte e sperimentazioni. Con analisi e sintesi ma anche con improvvisazione. Contro la decadente e inumana ideologia dominante usiamo cooperazione, solidarietà e auto-organizzazione. Sfatiamo il falso mito di una informazione obiettiva e imparziale, della così detta “libertà di espressione”. Vogliamo, attraverso la traduzione diretta e la diffusione di notizie, opinioni e le varie tipologie di contro informazione e saperi del movimento, essere informati su quello che accade nel mondo e intorno a noi. Combattere l'espressione politica del capitalismo:la democrazia totalitaria. Opponiamo alla violenza del terrorismo ideologico del Potere la contro-violenza della contro-informazione. Mettiamo in pratica le nostre conoscenze nella lotta più importante e piena di speranze della storia umana, la lotta per la liberazione individuale e collettiva. Nota:In questo progetto aperto e auto organizzato tutti sono più che benvenuti a partecipare sotto qualsiasi forma.

sabato 1 settembre 2012




Autoproduzioni Fenix
Queste autoproduzioni non sono fatte a scopo di lucro...Il denaro ricavato servirà per stamparne altre. Le potrai trovare in distribuzione presso l'Asilo Squat di Via Alessandria n.12 a Torino durante le cene benefit del Martedì, in giro per le strade durante le iniziative Torino Squatters, e naturalmente, in giro dove verranno presentate. PER ACQUISTARLE TRAMITE INTERNET CONTATTATECI A QUESTO INDIRIZZO:fenix-occupato@inventati.org

Queste foto testimoniano gli effetti del "Krokodil", una potente droga messa in circolo dal narcotraffico russo (sicuramente con l'appoggio del governo) che si sta diffondendo in particolare perchè è possibile prepararsela in casa con ingredienti facilmente reperibili, anche se da ciò che ho letto non è chiaro se questi siano la codeina (sostanza presente in molti farmaci contro il mal di testa), la benzina, la tintura di iodio e l'olio detersivo industriale, oppure soltanto la tintura di iodio, la codeina ed il fosforo rosso...Comunque sia, oltre ad essere conosciuta come "coccodrillo" lo è anche come "desomorfina" e "droga dei sobborghi" (perché nei luoghi più  isolati della Russia, dove i corrieri devono viaggiare molto per trasportare la droga,  l'eroina costa di più, e non avendo soldi per comprarla pare che i tossici la cucinino in  appartamenti presi in affitto o abbandonati, solitamente perché la puzza dello iodio poi rimane), fa diventare dipendenti dopo solo due iniezioni e produce sull’organismo un effetto tre volte più devastante dell’eroina. Il Krokodil infatti squarcia la pelle (da qui il termine coccodrillo, per le scaglie), devasta gli organi interni muovendosi piano piano verso il cervello, e chi ne fa uso finisce chiuso in una cassa di legno entro un anno o al massimo tre.
A.