lunedì 26 novembre 2012

NUOVA OCCUPAZIONE A FORLI'

Via Maceri 22:un edificio di 3 piani, centinaia di metri quadrati, più di 40 appartamenti perfettamente fruibili ma sigillati e  abbandonati:infinite possibilità di utilizzi per la città negate dalla  stessa legge, lo stesso decoro, le stesse istituzioni che definiscono (e puniscono!) "delinquenti" coloro che posti come questo lo riaprono e lo liberano per tutti. A Forlì l'emergeza spazi (abitativi e non solo) la conosciamo bene e la conosciamo da anni:più di 40 persone private di un alloggio già dall'inizio di Ottobre cercavano un tetto rivolgendosi al Comune che li  ha scaricati alla Caritas (che adotta regole umilianti per i pernottamenti fino ad arrivare alle perquisizioni degli effetti personali) senza contare tutti coloro che, perchè privi di un semplice  pezzo di carta, non possono nemmeno domandare assistenza se non al prezzo di finire internati (C.I.E.) e/o cacciati via dal suolo italico. E poi tutti quelli che dormono al parcheggione Montefeltro?! I ragazzi di Forlì senza un solo spazio di socialità alternativo agli alcolici recinti ricreativi di pub e discoteche?! Tutti quelli che vorrebbero proporre iniziative e rinnovare le città e si trovano solo ordinanze poliziesche sempre più restrittive e porte in faccia?! Come conciliare queste evidenti necessità con l'immobilismo colpevole delle istituzioni che, dal canto loro, sono proprietarie di dozzine (se non centinaia) di appartamenti/locali/edifici/palazzi/terreni sfitti e abbandonati?! Noi non potevamo sopportare questa meschina privazione e ci siamo dati una risposta:occupare uno spazio comunale (perciò di tutti) e autogestirlo per dimostrare che un'alternativa radicale si può realizzare, senza più chiedere, senza più confidare nei "delegati", senza mai più chinare il capo di fronte alle ingiustizie ritenute, a torto inevitabili e incontrovertibili. Agire in prima persona. Non per "diritto" ma per necessità.

Spazio Occupato MaceriA
(Parallela corso G. Regnoli)

lunedì 19 novembre 2012


CHI FA DA SE FA PER TRE...GIORNI DI AUTOPRODUZIONI

21 NOVEMBRE - Ore 15:workshop di serigrafia (porta la tua maglietta). Ore 19:aperitivo autogestito. Ore 21:dibattito "Limiti e prospettive della lotta contro i fascisti". 22 NOVEMBRE - Ore 15:workshop costruire un orto pensile con materiali di riciclo. Ore 19:aperitivo autogestito. Ore 21:dibattito "La lotta contro i C.I.E., esperienze tra Torino e Bologna". 23 NOVEMBRE - Ore 10:workshop di pasta fresca e formaggi vegani. Ore 14:pranzo con pasta autoprodotta. Ore 15:workshop di saponi (porta dell'olio, di qualsiasi tipo). Ore 19:aperitivo con formaggi autoprodotti. Ore 21:dibattito "Gentrification:sfratti, sgomberi, espropri. Tra Genova e Bologna". DURANTE GLI APERITIVI, MOSTRE E PROIEZIONI.

BOLOGNA
AULAC AUTOGESTITA (STR.MAGGIORE 45)

venerdì 16 novembre 2012

AD OGNI SGOMBERO UNA NUOVA OCCUPAZIONE!
Oggi, nella mattinata del 10 Novembre, alcuni compagni hanno rioccupato per alcune ore lo stabile in Via dei Giustiniani 19 (Genova, n.d.r.). A causa dell’immediato intervento della digos e di polizia e carabinieri in assetto antisommossa, che non permettevano ai compagni e ai solidali presidianti di avvicinarsi allo stabile, non è stato possibile aprire e liberare dalle lamiere l’edificio sgomberato lo scorso 7 Agosto.  Adducendo la motivazione dello stato di sequestro del palazzo, il PM Scolastico ha disposto immediatamente l’ordine di sgombero e d’arresto dei compagni.  Dopo lunghe trattative, mirate a garantire l’incolumità degli occupanti e il recupero delle attrezzature, la casa è stata abbandonata e i ragazzi all’interno identificati. Non intimiditi/e da questo atto repressivo, poche ore dopo abbiamo occupato un palazzo di proprietà della Telecom in Vico dietro il Coro di San Luca. All’interno di esso verrà portato avanti il progetto di autogestione e le attività sociali che avevamo intenzione di riavviare nello spazio di Giustiniani 19.  Nei prossimi giorni vi aggiorneremo su assemblee ed iniziative. Lo spazio è aperto a nuove proposte. Nessuno sgombero fermerà la nostra lotta. Da oggi ci troverete nella nuova occupazione e, come sempre,  in ogni situazione di conflitto sociale.

UNITI/E CONTRO LA REPRESSIONE,
OCCUPAZIONE E AUTOGESTIONE.

 MILANO:CONTRO LE PELLICCE, DENTRO BURBERRY

Sabato 10 Novembre abbiamo dato il nostro piccolo contributo alla campagna contro la vendita di pellicce da Burberry in occasione di una due giorni di azione internazionale. Abbiamo invaso la boutique Burberry Brit in corso Venezia urlando, non per dare, come alle volte si pensa ancora in modo antropocentrico, “voce agli animali”, ma per usare una pratica che nel suo travalicare il limite del linguaggio (attribuito al razionale umano) ci ri-colleghi agli altri animali e vada così ad eliminare ogni tipologia di gerarchizzazione. Con in mano cartelloni abbiamo lanciato coriandoli e volantini per mostrare la crudeltà che si cela dietro alle pellicce ed esprimere il nostro disgusto verso un'industria, quella della moda, che sfrutta ed opprime sia gli animali non-umani, uccidendoli e mercificandone i corpi, che gli animali umani, imponendo e creando stereotipi, falsi bisogni e sfruttando la manodopera a basso costo. A Milano, una delle capitali di quest'industria, del lusso e del consumismo, lo sfoggio di cadaveri non fa altro che rientrare nelle logiche di questo sistema marcio.

Contro ogni forma di oppressione!
Per la liberazione animale, umana e della Terra!

21/11, TORINO:SI APRE IL PROCESSO NO TAV (PRESIDIO MUSICALE DAVANTI AL TRIBUNALE DALLE ORE 9)

Il  mattino del 26 Gennaio 2012 un’enorme retata preconfezionata dalla Procura di Torino e condotta da centinaia di agenti delle forze dell’ordine con svariate perquisizioni in tutta Italia , ha portato a 26 custodie cautelari in carcere, svariate denunce e pesanti restrizioni per le imponenti manifestazioni di dissenso al TAV avvenute 6 mesi prima. La sproporzione delle dure restrizioni rispetto ai fatti di cui siamo accusati, è solo uno degli aspetti che ha svelato dall’inizio la natura dell’attacco politico! Le imputazioni sono varie ma genericamente quelle di “lesioni, resistenza , violenza ecc”:i crimini che la magistratura e polizia utilizzano quando attaccano per reprimere manifestazioni e scioperi, come è avvenuto per esempio dalle mobilitazioni contro il G8 a Genova nel 2001 al “non” cantiere di Chiomonte. Tra gli scopi dell’inchiesta vi è il tentativo di indebolire il movimento NO TAV (visto da sempre con timore dai vari Governi e padroni ), dividere i manifestanti in buoni e cattivi e cercare di impaurire chiunque protesti date le ampie mobilitazioni in corso: per questo un attacco a uno è un attacco a tutti! Infatti, il periodo degli arresti avviene in un momento di varie lotte nel paese:in particolare le resistenze di operai e lavoratori, il movimento dei cosiddetti forconi e dei pastori sardi, le manifestazioni dei tassisti, agricoltori e vasti settori sociali contro le proposte di strangolamento economico e tassazioni varie del Governo. Momenti di lotta che potrebbero rafforzarsi reciprocamente ed è perciò che attacchi repressivi come questo vorrebbero fungere da monito per qualunque forma di dissenso scomoda. Parallelamente, inizia una campagna politico-mediatica denigratoria e mistificatoria a senso unico, dando spazio quasi interamente agli accusatori, contro noi imputati-e, raffigurati-e addirittura come infiltrati nel movimento NO TAV e tesa a personalizzare  insistendo sul fatto che molti-e di noi non siamo della Valsusa e che vi sono imputazioni per fatti specifici e circoscritti ma noi tutti sappiamo bene che “gli infiltrati” sono le forze di polizia che hanno occupato la Valsusa e li riteniamo responsabili della devastazione della valle e delle torture ai danni dei manifestanti NO TAV. Dalle prime ore degli arresti e fermi inizia una risposta in solidarietà al pesante attacco a noi e al movimento NO TAV riassunta nel bellissimo slogan:“La Valle non si arresta: liberi tutti“. Dalle assemblee in Valsusa, negli spazi sociali e nelle scuole, ai presidi fuori dalle carceri, ai cortei e blocchi stradali in tutta Italia con alcuni casi anche all’estero. Oltre a mostrare la vicinanza a tutti-e noi (e non è poco) ha fatto e continua a far rivivere le ragioni della protesta. Da anni il movimento NO TAV si batte contro questa opera costosa, dannosa, nociva e utile solo ai padroni:la devastazione ambientale che provocano i lavori per l’opera è enorme, tra l’altro le montagne della zona sono amiantifere; la linea sorge sui terreni  espropriati ai contadini dove la non accettazione di compensazioni economiche (comunque sempre al ribasso) dei valligiani dimostra ancora una volta la compatta contrarietà all’opera e la non rassegnazione;  la tanto propagandata necessità di una mobilità più fluida è una finzione infatti è provato che quelle tratte viaggerebbero a treni semi vuoti oltre che a costi enormi, mentre  l’esigenza di mobilità per i pendolari in tutto il paese rimangono come sempre inascoltate; i fondi necessari per la realizzazione sono sottratti alla sanità, alle scuole (che si fottano le scuole, n.d.r.), al risanamento ambientale mentre vengono imposti tagli ulteriori al sociale (si stima che l’opera verrebbe a costare circa 1300 euro per ogni famiglia);  il tutto in un territorio sempre più militarizzato che ricorda gli scenari propri dell’occupazione militare nei teatri di guerra come nel moderno apartheid della Palestina. Nel concreto, l’ampiezza di questa lotta continua a dimostrare che non è solo un treno in questione. Di fatto, viene messo in discussione, nelle più svariate forme, il modello criminale economico sociale in cui viviamo che crea guerre, miseria e  sfruttamento, razzismo, disastri ambientali ecc. Inoltre le decisioni prese sempre sulla testa delle persone lasciando sempre più inascoltate le esigenze reali della popolazione per garantire come sempre il tornaconto ad una cricca di speculatori e affaristi. Nell’infinità di processi e forme di repressione, come le centinaia di fogli di via che continuano ad arrivare ed attuati contro le varie forme di resistenza in Valsusa e non solo, il 21 Novembre ci sarà l’apertura del processo, visto da tutti-e noi come un processo politico! Abbiamo scelto il rito ordinario e quindi di andare al dibattimento (ad eccezione di uno solo), per non concedere nessun arretramento sulle nostre posizioni e motivazioni che come molti altri ci portano a lottare con e per la Valsusa abbracciando il movimento NO TAV. Siamo consapevoli che questa posizione non beneficerà di alcuno sconto dalla controparte, che anzi, manterrà vivo l’accanimento dimostrato fino ad oggi. Nonostante la nostra eterogeneità (elemento proprio delle lotte di massa e potenzialmente una ricchezza) e le varie “impostazioni” che useremo  in Tribunale, difenderemo il carattere unitario e condiviso di quelle giornate e la legittimità delle varie pratiche di lotta adottate così come ha sempre fatto il movimento NO TAV. Allo stato attuale tre di noi si trovano ancora in stato di detenzione:due in carcere e uno ai domiciliari. Queste differenziazioni e accanimenti continui li riteniamo inaccettabili dato che le loro condotte non sono sicuro state diverse da quelle adottate da tutti-e. Si parte e si torna insieme! Ora e sempre NO TAV! Ora e sempre resistenza!

TRIBUNALE DI TORINO (CORSO VITTORIO EMANUELE II)
Mezzi "pubblici" che passano in zona:Metro Fermata Porta Susa, Bus Star 1 Fermata su Via Falcone-Borsellino, Bus 56 e Tram Linea 16 Fermata 595 e 646 Piazza Adriano - retro del tribunale. Tram Linea 9 e bus 68 & 55 su C.so Vittorio Emanuele, Fermata Falcone-Borsellino.

martedì 13 novembre 2012

NON UN GRATTACIELO
(Comunicato da El Paso occupato, Torino)

«Rilancio dello sviluppo. Sicurezza. Riqualificazione del territorio»…Ma quanto sono belle, caste e pure, queste parole che riecheggiano melodiose da una periferia all’altra di questa città, come pure da una sponda all’altra di tante metropoli in Europa! Da Berlino a Barcellona, da Parigi a Roma, passando per Torino, in questo scenario d’inizio millennio, sembra imporsi, ineluttabile, la necessità di virtuosistiche trasformazioni urbanistiche. Parole d’ordine:sottomissione alle leggi del mercato e del consumo, annientamento della diversità, controllo sociale. E a tal proposito «non solo un grattacielo», recita in un moto di franchezza il sito della Regione Piemonte dedicato alla “vendita promozionale” della propria futura dimora. Un bel grattacielo, 42 piani di morbidezza, con tanto di parco pensile come attico. Un bell’oggettino, che ognuno non potrà esimersi dall’ammirare, da qualsiasi direzione si giunga. Un nuovo simbolo in città, verticale, potente, quei 209 metri di vessillo d’arroganza spudorata del potere, di cui sentivamo tanto la mancanza…320 milioncini di euro. Un vero e proprio dono, e per nostra fortuna forse il più alto d’Europa, meno male più alto del grattacielo della S. Paolo, ora in corso d’opera nei pressi della stazione di Porta Susa! E sempre dal sito della Regione, la medesima segue a dar spettacolo di sé, informando la popolazione che ben presto tutta l’area verrà trasformata, grazie alla riqualificazione, in un nuovo catalizzatore della vita cittadina. (Ovvero, del come le attuali frontiere del controllo sociale, passino attraverso processi di riprogrammazione urbanistica e architettonica del territorio!). Porgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti allo studio dell’architetto Fuksas, che per la modica spesa di 20 milioni di euro (così solo per continuare a dare i numeri), non solo progettò il palazzone, ma a quanto pare ridisegnò anche tutta l’area circostante. E così, questa avventurosa impresa, concepita da un’idea di Ghigo nel lontano 2001, passata attraverso la Bresso nel 2005, che sembrava destinata a naufragare definitivamente nel 2010 causa tagli del Governo e della nuova giunta Cota, si è infine concretizzata con l’inaugurazione del suo cantiere, avvenuta il 30 Novembre 2011. Da circa un anno, l’invasore si trova nella nostra zona, Mirafiori-Lingotto, a circa 200 metri da El Paso, la casa che occupiamo e che il prossimo 5 Dicembre compirà 25 anni di r/esistenza. Alla medesima distanza dal cantiere, adiacente a Via Passo Buole, si trova un lembo di verde di proprietà delle ferrovie, anch’esso occupato da alcuni abitanti di zona e adibito ad orti collettivi, feste, grigliate, spazio dove i bambini vanno a giocare…Dal Maggio scorso i lavori sono iniziati a pieno ritmo. Siamo appena alle fondamenta del mostro. Le ruspe, per tutta l’estate, divorano 95 mila metri quadrati di terra. Tra l’altro, giusto per conservar memoria dei luoghi in cui viviamo, proprio su quei 95 mila metri quadrati di terra sorgeva un tempo la tenuta di Villa Robilant, occupata e autogestita per un periodo di 5 anni, nel secondo dopoguerra, dagli operai Fiat abitanti della zona. Fu, davvero, il cuore pulsante del quartiere, tra sale da ballo e comizi, e chissà, forse proprio per questo, sgomberata e demolita in un sol giorno (col pretesto del ritrovamento di alcune armi al suo interno) per mandato della stessa Fiat, che ne divenne la proprietaria. Vecchie storie, forse. Torniamo al presente. Al momento, camion e mezzi pesanti trasportano incessantemente macerie fuori dal cantiere, invadendo pericolosamente le strade adiacenti e intasando il traffico. A breve dovranno far passare, assai ingombranti e minacciose, le betoniere. Per forza di cose, come prevedibile, si impone sin d’ora la necessità di alcune opere di urbanizzazione e infrastrutture, tese a modificare l’attuale viabilità, al fine di rendere facilmente fruibile l’area e assicurare un’adeguata funzionalità all’edificio. Così, per trovare soluzioni all’uopo, lo scorso primo Ottobre, si è riunito il consiglio circoscrizionale del quartiere, con la partecipazione dell’assessore al bilancio della Regione Piemonte, la signora Giovanna Quaglia, e del coordinatore alla viabilità Massimiliano Miano. In questa sede – ma di ciò non siamo certi/e, ché non siam soliti frequentar certi postacci – potrebbe essere stata rilanciata la proposta dell’abbattimento del muro di cinta di El Paso, come pure l’asfaltazione degli orti, per fare largo a un piccolo raccordo stradale a sud del cavalcavia di Via Passo Buole. Il giorno dieci Ottobre, esce un articolo su La Stampa che menziona questa imminente possibilità. Ma solo due giorni dopo, sempre attraverso La Busiarda, appare un articolo di smentita. Di certo sappiamo, che l’allargamento di tale strada, con conseguente scomparsa del muro di cinta e del cortile di El Paso, era già in previsione dal 2005, inserito nel programma di riqualificazione pro Olimpiadi 2006. Siamo nel 2012 e ci teniamo a chiarire:non siamo mai stati, non siamo, mai saremo, disposti né al mercanteggio, né al ricatto delle nostre esistenze. Riqualificazione, rilancio dello sviluppo, sicurezza:non accetteremo alcuna imposizione, né presteremo in alcun modo il fianco ad alcuno dei vostri mortiferi progetti. Anzi…

Contro la vostra famelica rapacità, le betoniere, i vostri alienanti centri commerciali, le vostre città-galere ad alta velocità:difenderemo il nostro territorio…Non solo un muretto, non solo un orto, ma ciò che rappresentano:la possibilità di chi vive un territorio, un quartiere, di decidere come farlo senza essere in balia di speculatori, politicanti e dei loro sbirri.
Mirafiori-Lingotto, 6 Novembre 2012
El Paso Occupato
LIBERATI 1.600 VISONI IN SVEZIA

Il comunicato


"Nelle prime ore della mattina del 1° Novembre circa 1600 visoni sono stati liberati fuori Skara, in Svezia. Questi animali innocenti erano condannati a morte, per cui li abbiamo liberati. I visoni nascono in gabbie di metallo molto piccole dove vivono una breve vita fatta di noia totale e disperazione. Il visone è un animale acquatico che vuole nuotare e vivere buona parte della sua vita in acqua. Immagina soltanto di essere costretto a vivere in una gabbia di rete metallica quando la tua vita naturale consiste principalmente nel nuotare. Dopo 6 mesi è tempo di morire. Viene fatto nel modo più fascista, ovvero con il gas. Gli allevamenti sono in realtà campi di morte, con migliaia e migliaia di vittime innocenti. Alcuni crudeli bugiardi, sfruttatori di animali di ogni tipo, diranno, e hanno già detto “questa è crudeltà animale” - sì, ironicamente loro dicono che liberare animali dalla crudeltà è crudele. Il portavoce dell'organizzazione degli allevatori da pelliccia svedesi, il vergognosamente ignorante Johan Dalén, lo ha detto con serietà contrita:Soffriranno tutti, e quasi tutti moriranno di fame, nella natura. Per rispondere seriamente:il 100% dei visoni soffrono nell'allevamento. Il 100% moriranno nell'allevamento, se non vengono liberati. Molti visoni riescono a sopravvivere in natura. A Johan diciamo:non fingere che ti importi delle vite dei visoni quando in realtà guadagni tutti i tuoi soldi dalla loro morte. Se i visoni crescessero in salute nelle loro gabbie non scapperebbero fuori in meno di un minuto come hanno fatto quella notte. Meglio che tu non dica altre menzogne, Johan Dalén. In Svezia c'è una popolazione di visoni perchè la gente ha liberato visoni e questi sono riusciti a sopravvivere. Non erano qui fino a circa 90 anni fa. Ma il clima è adatto per i visoni qui, e non hanno mai causato l'estinzione di altre specie, né alcun “collasso ecologico” locale come dicono alcuni che odiano gli animali. Solo gli umani sono riusciti a fare questo! Dopo meno di 100 anni di allevamenti, i visoni hanno chiaramente conservato i loro istinti. Ci vuole molto di più per soggiogarli. Non c'è bisogno di essere molto intelligenti per capire che i visoni sono forti abbastanza per sopravvivere. Il fatto che ci siano molti visoni selvaggi in Svezia ne è la prova. Non lasceremo passare sotto silenzio le menzogne di Johan Dalén. Vogliamo anche incoraggiare i media a fare delle ricerche serie sugli animali e i visoni in libertà, e non solo a citare le bugie degli sfruttatori. Questa azione è stata realizzata all'alba della Giornata Mondiale del Veganesimo. Il Veganesimo non dovrebbe significare stare seduti con i propri amici vegan mangiando vegan burgers ed essere fieri di NON uccidere lo stesso numero di animali di una persona media. Ovviamente va bene essere Vegan e motivare altri a DIVENTARE VEGAN, ma il Veganesimo può essere davvero potente solo quando tu agisci direttamente – liberando gli animali. Aprendo anche solo UNA gabbia puoi cambiare una vita per sempre. Portando un animale alla libertà salvi il mondo intero – per quell'animale. Non lasciare che la tua stessa paura o qualcos'altro si metta tra te e la libertà e la vita di un altro animale. Questo non è giusto. Apri le gabbie.

Djurens Befrielsefront, Swedish A.L.F.
E' uscito il #4 de  L'Innocenza Del Divenire 
("Libera sperimentazione dell'ignoto contro il dominio")

All'interno
- Carceraria
- Non bastano le galere per tenerci chiusi
- Pena come...
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LETTERA DAL CARCERE DEL PAGLIARELLI (PALERMO)

CIAO CUMPA',
A COSTO DI ESSERE RIPETITIVA, CREDO SIA IMPORTANTE PARLARE DEL CARCERE PAGLIARELLI PERCHE' C'E' BISOGNO DI FAR USCIRE TUTTA LA SERIE DI INFAMIE CHE AVVENGONO COSTANTEMENTE. IL PROBLEMA SANITA' COME IN OGNI FOTTUTA STRUTTURA D'ANNIENTAMENTO, E' IL PRINCIPALE. POCO TEMPO FA LE GUARDIE FECERO RAPPORTO DISCIPLINARE A ME CON ALTRE DUE RAGAZZE SOLO PER AVER INSISTITO SUL MANDARE UNA DI NOI ALL'OSPEDALE PER LE ADEGUATE CURE MEDICHE MOLTO SPESSO INESISTENTI O ADDIRITTURA SBAGLIATE. QUEL GIORNO, IN UN BEL PO', CI METTEMMO A DISCUTERE SU QUESTO PROBLEMA CHE COINVOLGE TUTTE E COME RISPOSTA LE GUARDIE MINACCIARONO TUTTA LA SEZIONE (COMPRESE PERSONE CHE NON ERANO PRESENTI) CON IL RAPPORTO DISCIPLINARE CHE POI FU DATO A ME ED ALTRE DUE PER AVER INSISTITO! IL METODO CLASSICO:COLPIRE TUTTE PER DIVIDERE “BUONE” DA “CATTIVE”. LA CONOSCIUTA TECNICA INFAME DEL DIVIDIT ET IMPERA. OLTRE A MINACCIARCI ANCHE PER UNA MINIMA STRONZATA DI RAPPORTI O DI BOTTE ORA CI SI METTONO PURE CON IL METODO DELLE DENUNCE! QUESTI BASTARDI NON SOLO FANNO SCHIATTARE NEGANDO LE CURE ADEGUATE, MA PURE CI FAN CREDERE DI AVER TORTO DENUNCIANDO SIA PER “PROCURATO ALLARME” QUANDO SI CHIAMA LA GUARDIA PERCHE' C'E' CHI STA MALE (AD ESEMPIO UN CASO IN CUI NON HANNO APERTO LA CELLA CON UNA RAGAZZA ACCASCIATA A TERRA) E PER “OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE” QUANDO CI SI IMPUNTA A VOLERE CIO' CHE CI SPETTA! FANCULO! (QUEST'ULTIMA NELLO SPECIFICO L'ACCOLLARONO A ME). QUESTI INFAMI USANO QUALUNQUE METODO PUR DI DIFFONDERE LA PAURA!!! OLTRE A TUTTO CIO' ANCHE LA PRESCRIZIONE DI PSICO FARMACI ALIMENTANO A SMORZARE UN MINIMO DI SPIRITO DI RIBELLIONE...CHE POI STE' GUARDIE IN CAMICE BIANCO SONO SEMPRE PRONTI A RIFILARE FARMACI “ANNIENTA-SPIRITO” (TOLTO IL FATTO CHE SIANO RICHIESTI O MENO DAL DETENUTO ANCHE PERCHE' STANCO, DISTRUTTO E PROVATO DALLA ROUTINE INTERNA) MENTRE SE SI TRATTA DI CURARE LA PERSONA PER ALTRO PROBLEMA SEMBRA DI DOMANDARE DI APRIRCI I CANCELLI!!! PORCO IL PARLAMENTO! E' NORMALE, QUESTO E' IL COMPITO DEL CARCERE, DISTRUGGERTI NELLO SPIRITO OLTRE CHE NEL FISICO. IN EFFETTI NON E' STRANO CHE IL D.A.P. CON LE CIRCOLARI DEL 24-11-11 E INIZIO GIUGNO 2012 VOGLIA AFFIANCARE AL PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA QUELLO DEGLI OPERATORI SANITARI, QUESTI ULTIMI, A PARER MIO, CON IL COMPITO DI CONVINCERE IL DETENUTO ALL'ACCETTARE LA ROUTINE INTERNA (DA MOLTI LA FIGURA DI EDUCATORE, MEDICO E PSICOLOGO NON E' PARAGONATA A QUELLA DI GUARDIA E QUESTO GIOCA A FAVORE DI CHI VUOLE IL CONTROLLO DEL DETENUTO). IL D.A.P. PARLA DI AFFIANCARE QUESTE PERSONE ANCHE PER VIGILARE E INCANALARE IL PROBLEMA SUICIDI(PROBLEMA SEMPRE PIU' DISCUSSO, CHE METTE IN CATTIVA LUCE UNO DEI PILASTRI DELLO STATO), PROBLEMA CHE E', SAPPIAMO BENE, ESSERE DIRETTA CONSEGUENZA DELL'ESISTENZA DEL CARCERE STESSO...CHE POI LO STATO, OLTRE A DECIDERE DELLA E SULLA NOSTRA VITA VOGLIA E DEBBA PURE DECIDERE SULLA NOSTRA SCELTA DI VIVERE O MORIRE E' RISAPUTO (BASTI PENSARE A TUTTI I MEZZI DI CONTROLLO E OPPRESSIONE CHE QUESTO ADOPERA PER TENERCI IN PUGNO). INSOMMA ARRIVARE A CONVINCERE IL DETENUTO CHE E' IN TORTO PURE QUANDO SI AMMALA, CONVINCERLO CHE PUO' FARSI LA CARCERAZIONE ACCETTANDO LE REGOLE IMPOSTE DATO CHE PUO' ARRIVARE A BENEFICI O AGEVOLAZIONI, E' UN SISTEMA USATO DA SEMPRE E FUNZIONALE. QUELLO CHE POI SI STA APPLICANDO SONO I NUOVI MODELLI DI SOTTOMISSIONE VOLONTARIA, OTTENUTI SULLA BASE DI ESPERIENZE REPRESSIVE ACCUMULATE NEGLI ANNI, (QUESTI AFFIANCATI E/O SOSTITUITI AI METODI PUNITIVI CHE MOSTREREBBERO IL CARCERE PER QUELLO CHE REALMENTE E'). UN ESEMPIO E' LA FINTA LIBERTA' DI MOVIMENTO TRAMITE L'APERTURA DELLE CELLE IN CUI IL DETENUTO E' PORTATO ALL'AUTO CONTROLLO DI SE', DELLE PROPRIE AZIONI (QUINDI DELLE PROPRIE EMOZIONI)QUINDI PORTATO AD EVITARE COMPORTAMENTI OSTILI AL REGOLAMENTO IMPOSTO, SAPENDO, APPUNTO, DI ESSERE COSTANTEMENTE OSSERVATO DAI MILLE OCCHI ELETTRONICI MONTATI IN QUESTI CASI. SI PENSI ANCHE AL RUOLO DELLA GUARDIA VISTA SEMPRE PIU' IN VESTE DI CROCEROSSINA DAL SORRISO FACILE (ALMENO NELLE SEZIONI FEMMINILI), DI COLEI CHE “ASSISTE”, DELLA PERSONA CON CUI POTER SFOGARSI E NON PIU' PER QUELLA CHE REALMENTE E', COLEI CHE CONTROLLA...LA PARTE OPPOSTA DEL DETENUTO, IL NEMICO (NON PER NULLA CHI ESEGUE SERVIZIO PASSA PRIMA PER CORSI DI PSICOLOGIA). CON TUTTA QUESTA SERIE DI METODI ACCETTA-CARCERE (E NON L'ARMA BIANCA, MAGARI EHEHE) IL DETENUTO INVECE NON SI RENDE CONTO D'ESSER STUDIATO COSTANTEMENTE NEI SUOI MOVIMENTI, NELLE SUE AMICIZIE, NELLE SUE ABITUDINI...PER ESSERE TENUTO IN PUGNO E PLASMATO A PIACIMENTO, O SE SERVE , COLPIRLO NELL'INTIMO SAPENDO TUTTO DI LUI. A PAGLIARELLI C'E' UN MOTIVO, SE ANCHE QUA, LA DIREZIONE VUOLE ARRIVARE ALL'APERTURA DELLE CELLE, AVENDO GiA' DI BASE STUDIATO, APPLICATO ED OTTENUTO CON METODI PUNITIVI LA SOTTOMISSIONE, L'ADDOMESTICAMENTO DI UNA SEZIONE, FARE IL PASSO SUCCESSIVO E' D'OBBLIGO. SE POI IN CERTE STRUTTURE VEDI PURE CHE I DETENUTI SI DANNO AL LAVORO GRATUITO (O PER USCIRE DI CELLA, PER SVAGO CHE MANCA O PER OTTENERE AGEVOLAZIONI CAPISCI BENE A CHE PUNTO DI SOTTOMISSIONE SIAMO ARRIVATI!!! I NUOVI MODELLI DI “CARCERE MODERNO” OLTRE A FAR FRUTTARE TUTTE LE IMPRESE (NON SOLO CON LAVORI DI COSIDDETTA “PUBBLICA UTILITA') E L'INDOTTO CHE GLI GIRA INTORNO E CHE PARTECIPA AL FUNZIONAMENTO DI QUESTA STRUTTURA, CREANO DINAMICHE CHE PORTANO ALL'ELIMINAZIONE COMPLETA DI OGNI FORMA DI RIBELLIONE INTERNA, ELIMINAZIONE CREATA NON SOLO DAL TIMORE, DALLA PAURA DEI CLASSICI METODI DI PUNIZIONE/CONTENTINO, MA ANCHE E SOPRATUTTO DALL'ACCETTARE IL CARCERE, LA SUA ROUTINE, SOTTOMETTENDOSI DA SE' (QUINDI ANNIENTANDO LA PERSONA STESSA) ACCETTANDO E CAMMUFFANDO QUEL DISAGIO DIRETTO CHE SI PERCEPIVA PIU' FORTE E SENZA MASCHERA IN PASSATO E CHE PORTAVA GLI INDIVIDUI A RIVOLTARSI PER NON FARSI INTACCARE LO SPIRITO, UNICA COSA CHE FA DELL'UOMO DEGNO D'ESSER CHIAMATO TALE.
PAGLIARELLI 20-10-2012.

giovedì 1 novembre 2012

4 NOVEMBRE, FESTA DEGLI ASSASSINI IN DIVISA
PRESIDIO AL CARCERE DI PRATO

In solidarietà al compagno anarchico Alessio Del Sordo, prigioniero per l'assedio al cantiere-fortino del TAV in Valsusa del 3 Luglio 2012 e mai sottomesso da alcuna guardia e galera, e a tutti i prigionieri in rivolta contro i propri carcerieri. Ogni giorno nel carcere della Dogaia come in tutti gli altri avvengono pestaggi, perquisizioni e trasferimenti punitivi, segregazione in isolamento, suicidi (come quello di un giovane di 22 anni  alcuni giorni fa). MA C'E' CHI NON SI ARRENDE:battiture delle sbarre, rifiuti di rientrare dall'aria e dalla socialità, rumorose risposte ai saluti dei solidali hanno di recente scosso il carcere di Prato, dimostrando che chi chiude a chiave le celle non è certo onnipotente e che nelle carceri può riaccendersi una speranza. Domenica 4 Novembre, dalle 14, musica e interventi, microfono aperto sotto le mura. APPOGGIAMO LA LOTTA DI ALESSIO E DI TUTTI I DETENUTI.
E' uscito il  numero 73  del bollettino "OLGA"
(Settembre, Ottobre)

ALL'INTERNO:

SIRIA:LA GUERRA DI ALEPPO (PRIMA PARTE), SUL RUOLO DELLA TURCHIA//TUNISIA:SCIOPERO DEI TRASPORTI A SORPRESA//AGGIORNAMENTI DALLA LOTTA DENTRO E CONTRO I C.I.E.//LETTERA DAL CARCERE DI SAN VITTORE (MILANO)//LETTERE DAL CARCERE DI TOLMEZZO (UDINE)//ANCORA UN “SUICIDIO” NEL CARCERE DI BIELLA//CONTRO LE NUOVE PRIVAZIONI PER I DETENUTI A REGIME DI 41-BIS//LETTERA DAL CARCERE DI VELLETRI (ROMA)//LETTERA DAL CARCERE DI PRATO//LETTERE DAL CARCERE DI PERUGIA//20 OTTOBRE:PRESIDIO AL CARCERE BASSONE (COMO)//ROMA:REPRESSIONE PER MANIFESTI SULLA MORTE DI LUIGI FALLICO//RESOCONTO DEL PRESIDIO DEL 6 OTTOBRE DA SERRAVALLE A ARQUATA//RESOCONTO DEL CORTEO DEL 13 OTTOBRE A RAVENNA CONTRO LA C.M.C.//MILANO:IL PRESIDIO MARTESANA NON SI SGOMBERA//NO TAV:NUOVI INDAGATI//TRIESTE:DENUNCE PER MOBILITAZIONI NO TAV//TORINO:UN CORTEO CONTRO GLI SFRATTI//MILANO:PROCESSO AI SOSTENITORI DEGLI OPERAI INNSE//PIACENZA:IN SOSTEGNO ALLA LOTTA DEI LAVORATORI IN APPALTO IKEA//MILANO:APPELLO AI LAVORATORI DELLA SANITA'//LA LOTTA DEGLI OPERAI SARDI PER LA SOPRAVVIVENZA.

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FUGA RADIOATTIVA NELLA CENTRALE DI FLAMANVILLE (FRANCIA)

25 Ottobre:Fughe radioattive in Francia, ancora una volta.  Dopo l'incidente di Marcoulle, quello della centrale di Fessenheim e l'incendio della centrale di Tricastin, anche a Flamanville, sede tra l'altro del cantiere per la costruzione del reattore di terza generazione dell'EPR, per quasi 6 ore, dalle 23.15 di ieri sera alle 05.00 di questa mattina,  c'è stata una fuga radioattiva all'interno del reattore 1 della sua centrale, causata da un incidente di manutenzione. Lo ha annunciato oggi l' "Autorité de sûreté nucléaire" (ASN), che  ha provvisoriamente classificato questo avvenimento al livello 1 sulla scala Ines, che va da 1 (anomalia) a 7 (incidente grave). "La ASN è stata informata questa mattina da parte di EDF di una perdita che si è verificato su una linea ausiliaria del circuito primario del reattore n°1 di Flamanville Mercoledì alle 23:15. La perdita è stata arrestata alle 5:00 di Giovedi", si legge in un comunicato ufficiale della ASN. Al momento dell'incidente il reattore era chiuso per manutenzione, con i lavori iniziati dalla fine di Luglio, ed era nella fase finale del riavvio. Ma la perdita ha obbligato gli operatori a seguire le linee guida e iniziare l'arresto a freddo, diminuendo rapidamente la pressione e la temperatura dell'acqua. La ASN subito rassicura su eventuali rischi:il personale EDF presente durante le operazioni è stato subito evacuato, mentre nessun locale della struttura  è stato contaminato. "Questo evento non ha avuto alcun impatto sul personale e sull'ambiente. Il piano di emergenza interno non è stato attivato"