domenica 25 marzo 2012

CASA POUND ITALIA:"I FASCISTI DEL TERZO MILLENNIO"...

Conoscerli, evitarli, combatterli

Casa Pound Italia prende il nome dal poeta americano fascista Ezra Pound, il quale venne "nello stivale" durante la dittatura mussoliniana per elogiarla ed appoggiarla (e già da questo si può capire con cosa e con chi si ha a che fare). Portano avanti quindi "valori" patriottici e idee di una famiglia in cui la donna è relegata nel suo essere madre ai fornelli, hanno ideologie razziste, omofobe e xenofobe, e si rendono protagonisti di violenze nei confronti di, appunto, "stranieri", omosessuali, barboni, o chiunque non gli sia di gradimento, ma il loro "punto di forza" è la facciata dietro la quale si nascondono per fare presa sulla gente:si inseriscono infatti nel tessuto sociale con iniziative e discorsi falsamente "rivoluzionari", perchè mirati in realtà a privilegiare e proteggere la classe dirigente. Per questo motivo Casa Pound organizza ad esempio varie iniziative di aggregazione sociale come concerti o tornei sportivi per gli studenti e i lavoratori che non riescono a trovare veramente uno spazio proprio nella società, con il solo scopo di trascinarli all'interno del loro movimento e di inculcargli i loro "valori" ed i relativi metodi d'azione, e ciò che preoccupa fortemente è il loro saperlo fare:pianificazione meticolosa, presenza capillare sul territorio, occupazioni (hai letto bene, occupazioni, o, più precisamente, "occupazioni non conformi", come le chiamano loro), uso dei media e di internet, e poi:opposizione al caro vita, diritto alla casa (ma solo per gli italiani...), parziale occultamento dell'identità fascista (spesso i suoi militanti non hanno ad esempio il classico "look nazi", nel loro simbolo non ci sono celtiche, svastiche e cagate varie, ma, come è ben visibile, un'innocua tartaruga...). Un mix, quindi, fra metodiche e idee all'apparenza "anticapitaliste", "contro i poteri forti", "di sussistenza e solidarietà al popolo" etc., e, come detto, xenofobia, omofobia, razzismo ed altre forme di autoritarismo, che sa rivelarsi efficace (del resto, niente di nuovo:anche il fascismo di Mussolini inizialmente predicava una certa vicinanza alle masse meno abbienti e più sfruttate, quelle contadine in particolare).

La nascita

Nella primavera del 2008 il Movimento Sociale-Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli (ovvero coloro che nel 1995 rifiutarono la svolta di Fiuggi dell'allora leader di MSI Gianfranco Fini) si trovava a dibattere sull'insoddisfacente esito elettorale dell'alleanza con La Destra di Francesco Storace e Daniela Santanché:poco più del 2% di voti, nessun deputato eletto alla Camera. La ricetta di Romagnoli e dei suoi è pronta in poche settimane:rottura con Storace, avvicinamento al PDL di Berlusconi e Fini. Ma un componente della segreteria nazionale non è d'accordo:trattasi di Gianluca Iannone...Chi è? Romano, 39 anni, entra nel "Fronte della Gioventù" (organo giovanile dell'MSI) a quattordici anni. Con lo pseudonimo di "Sinevox" capeggia il gruppo nazi-rock degli "ZetaZeroAlfa" (una bellezza), ed è nel 2003 che partecipa all'occupazione di Casa Pound, un "centro sociale" di estrema destra organico alla Fiamma...Di Casa Pound Iannone diventa presto un punto di riferimento delle frange più giovanili, che nell'estate del 2006 organizza nell'ormai conosciuto "Blocco studentesco", il quale mostra anch'esso subito notevole capacità di radicamento e riproduzione a Roma cosi' come in tutta Italia...In seguito, Iannone si dedica ad un altro apprezzabilissimo progetto:nel Settembre 2007 nasce infatti a Casa Pound "Radio bandiera nera", emittente online dichiaratamente fascista che in poco tempo metterà insieme una ventina di redazioni locali e qualcuna estera, e, il 9 Maggio del 2008, fonda ufficialmente l' "Associazione Casa Pound Italia":"Una associazione - si legge nel comunicato che ne sancisce la nascita - che si propone di sviluppare in maniera organica un progetto ed una struttura politica nuova, che proietti nel futuro il patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio (...) Progetto e struttura che vogliamo vivi e presenti in strada ogni giorno al fianco e alla guida di un popolo disorientato"...Una decina di giorni dopo con i suoi camerati occupa la sede nazionale della Fiamma tricolore, in polemica con Romagnoli, il quale viene accusato di non voler convocare il congresso nazionale (per statuto biennale), e quindi di occupare abusivamente la poltrona di segretario dal Dicembre del 2006. "Sinevox" viene cosi' espulso dalla Fiamma via telegramma:è il 24 Maggio. Tutta CPI solidarizza con il suo capo, e in pochi giorni si consuma una vera e propria scissione nel Movimento sociale:molte sezioni della Fiamma chiudono o diventano sezioni di CPI, e Blocco studentesco, fedele al suddetto leader, da allora fa riferimento a questi ultimi.








("El sueño de la razón produce monstruos", affermava Goya, ma anche la paura delle donne, dico io, in casi come questi ha la sua "bella" fetta di importanza...)

A.

sabato 17 marzo 2012


Scarica (e diffondi liberamente) il numero 66 dell'opuscolo Olga
(Febbraio 2012)

ALL'INTERNO:

AFGHANISTAN:NUOVA ONDATA DI RESISTENZA CONTRO L'OCCUPAZIONE - UN NUOVO ATTACCO COLPISCE LA STRISCIA DI GAZA - DALLA LOTTA DENTRO E CONTRO I CIE -LETTERA DAL CARCERE DI SAN VITTORE (MI) - DEL CAI DI MANDURIA (TA) - LETTERA DAL CARCERE DI IMPERIA - LETTERE DAL CARCERE DI VELLETRI (RM) - LETTERA DAL CARCERE DI SAN GIMIGNANO (SI) - LETTERA DAL CARCERE DI CARINOLA (CE) - DA UNA LETTERA DAL CARCERE DI CAGLIARI - LETTERA DAL CARCERE DI PORTO AZZURRO (LI) - LETTERA DAL CARCERE DI IVREA - LETTERA DAL CARCERE DI SAN VITTORE (MI) - LETTERE DAL CARCERE SI SALUZZO (CN) - LETTERA DAL CARCERE DI SPINI DI GARDOLO (TN) - IL NO TAV NON SI ARRESTA (CRONOLOGIA) - QUANDO IL NO TAV ENTRA NEL CARCERE - PRESIDIO SOTTO IL CARCERE DI CREMONA - PRESIDIO DAVANTI AL CARCERE DI VELLETRI - VOLANTINO CONTRO ALSTOM DISTRIBUITO A BOLOGNA - I MINISTRI BANCHIERI DELLE GRANDI OPERE - ROMA:CARICHE E ARRESTI CONTRO IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA -MILANO:ASSEMBLEA GENERALE DEL MOVIMENTO NO TEM - 29 FEBBRAIO:RINVIO A GIUDIZIO PER GLI ANARCHICI - CONTRO CARCERE E 41-BIS:RESOCONTO ASSEMBLEA 4 FEBBRAIO 2012 - MILANO:L'OSPEDALE SAN PAOLO DEVE ANDARE IN CANCRENA? - SUL PROCESSO A TRENTO - AGGRESSIONE FASCISTA A VOLANTINAGGIO PER CORTEO FIOM - ESSELUNGA PIOLTELLO (MI):LA LOTTA INCASSA I PRIMI DUE REINTEGRI - UK:“LISTA NERA” DEI LAVORATORI INDESIDERATI - SCIOPERO VERO - EX ATESIA:VERSO LICENZIAMENTI COLLETTIVI - DOVE FINIRÀ QUESTO MEZZO BILIONE DI EURO?

martedì 13 marzo 2012


17 MARZO:GIORNATA ANTIPSICHIATRICA
 
Dalle 17.00:
- Mostra informativa  “NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE” (carcere -OPG - CIE -psichiatria) 
- Presentazione del collettivo antipsichiatrico A. Artaud di Pisa con cortometraggi e discussione sull’antipsichiatria. 
Dalle 19.00:panini con goloserie vegane a 3 euro (a seguire Dj-set con Signor K & guest). 

LaZona
(Via bonomelli 9, Bergamo)

 
Per info e contatti:
la.zona@canaglie.org
(347/7188171)

lunedì 12 marzo 2012

TAMPAX UCCIDE

Vuoi sapere perché moltissime donne sono affette da cancro alla cervice e da tumori all'utero? Perché i produttori di tamponi TAMPAX usano l'amianto in quanto questa sostanza fa perdere più sangue e porta di conseguenza all'aumento della domanda d'acquisto...I tamponi contengono inoltre altre due sostanze che sono pericolosissime:il Raion, per assorbire, e la Diossina per sbiancare...La Diossina è pericolosissima e dannosissima per il sistema immunitario e per quello riproduttivo (e da qui, ovviamente, a causa dei disparati sintomi, ecco che parte l'arricchimento della lobby farmaceutica...). Usare, ad esempio, 4/5 tamponi al giorno per cinque giorni al mese per 38 anni equivale a danni irreparabili certi...L'alternativa restano i tamponi e/o prodotti per l'igene intima che non sono sbiancati e che siano invece interamente di cotone, che ovviamente non vengono pubblicizzati, ma reperibili nei negozi che vendono prodotti naturali.

BOICOTTA TAMPAX E SPARGI LA VOCE FRA AMICHE, CONOSCENTI E PARENTI

sabato 10 marzo 2012


 SALVIAMO I CANI DI GREEN HILL!
BREACH OF PEACE
"23 anni di resistenza contro la bomba" (Documentario antimilitarista, 2005)

Nel 1982 alcuni attivisti per il disarmo diedero vita ad un campo di protesta contro la base navale di Faslane (Scozia), sede dei sottomarini nucleari inglesi.
Il "Faslane peace camp" è tutt'ora attivo.


"L'ora di scegliere i tuoi pastori è suonata di nuovo. Essa riecheggia gravemente alla campana di tutte le politiche, affinchè tu non lo scorda:tutti alle urne, nessuna astensione. Ecco il ritornello finale delle diverse suonerie. Non votare è un peccato, dice il cattolico. Non votare è da cattivi cittadini, dice il repubblicano. Non votare è tradire i propri fratelli, dice il socialista. Cos'è dunque votare? E' scegliere da sè il padrone che vi prenderà a frustate, che vi deruberà. L'operaio forgia le catene che lo legano, costruisce le prigioni che lo rinchiudono, fabbrica i fucili che lo uccidono. Impasta la brioche che non mangerà, tesse i vestiti che non indosserà. Ma questo non gli sembra sufficiente. Vuole sembrare il padrone, il popolo sovrano, e sceglie lui stesso coloro che gli toseranno la lana sul dorso. E' il bestiame, il gregge che nomina i suoi pastori. Crede che sia impossibile non essere guidati, tanto vale allora prendersi lo sfizio di scegliere i pastori che colpiranno la sua schiena e i cani che morderanno i suoi talloni. Uomo che vai a votare, rifletti. Rifletti bene. I ricchi sono potenti solo grazie ai loro pastori e ai loro cani. Ma la forza dei pastori e dei cani deriva solo dalla tua accettazione, dalla tua obbedienza, dal tuo voto. Non mettere più la scheda nell'urna. Restatene a casa o vai a zonzo. Fregatene del voto. La tua forza non è in un pezzo di carta. E' nel tuo cervello, nel tuo braccio, nella tua volontà, quando saprai impiegarli a fare gli affari tuoi e non quelli degli altri."

(A.Libertad, 1908)
A tutti coloro che si sono visti e si vedono tutt'ora negare i propri affetti e i propri amori. A tutti coloro che hanno versato o che versano tutt'ora fiumi di lacrime chiusi dentro una cella. A tutti coloro che hanno subito e subiscono le più efferrate violenze fisiche e psicologiche dai loro carcerieri. A tutti coloro a cui si contorce lo stomaco leggendo su carta i pensieri di chi gli è negato..., per un determinato tempo, per "poco" o addirittura per sempre...Pensieri dentro delle righe che rimangono l'unico collegamento fra le carni, gli abbracci, gli odori ed i baci che non ci sono adesso o che non ci saranno mai più...Immagini. Immagini che si fanno spazio nella mente, fra gli spasmi notturni del corpo...Sesso, carezze, discorsi, sorrisi, vallate, fiori...Alle persone che non ce l'hanno fatta e che quindi hanno deciso di non vivere più, ma anche a quelle persone che sono state uccise cosi' come a quelle che sono fuori, che però si portano ancora dentro i dolori, le cicatrici per ciò che hanno visto e subito nelle galere. Un giorno, e questo è sicuro, tutto ciò ed altro ancora avrà fine. Che sia per noi ed i nostri figli o che sia "solo" per loro e per chi questi ultimi metteranno al mondo...L'amore non può essere sconfitto. E' impossibile. Il presente è morte e sofferenza, il futuro è anarchia e pace...

A. (2007/2012)
..."Essere governati significa essere sorvegliati, spezionati, spiati, diretti, legiferati, irreggimentati, rinchiusi, indottrinati, assegnati, controllati, accertati, valutati, censurati e comandati, tutti da creature che non ne hanno né il diritto, né la saggezza, né la capacità. Essere governati significa che a ogni mossa, a ogni operazione, a ogni transazione uno è notato, registrato, classificato in base al censo, tassato, bollato, prezzato, stimato, patentato, dotato di licenza, autorizzato, raccomandato, ammonito, impedito, riformato, messo a posto, corretto...Governato vuol dire essere soggetto ai tributi, essere addestrato, essere ricattato, essere monopolizzato, subire estorsioni, subire pressioni, essere ingannato, essere derubato, e tutto in nome della "pubblica utilità" e del "bene generale"...Poi, alla prima resistenza o alla prima parola di protesta uno viene represso, disprezzato, vessato, ricercato, strattonato, picchiato, imprigionato, preso a pistolettate, mitragliato, giudicato, condannato, deportato, sacrificato, venduto, tradito e, per finire il tutto, ridicolizzato e schernito, oltraggiato e disonorato...Questo è il governo, questa è la sua giustizia e la sua moralità!"

(Pierre-Joseph-Proudon)
ANTIPSICHIATRIA
(PARTE SESTA)

SENZA RAGIONE

"Senza ragione" (2008) è un documentario che affronta/attacca in modo serio e approfondito il tema della psichiatria, ovvero quella tecnica di controllo sociale e della mente che affonda le sue radici nei secoli e che, tramite l'ignoranza generale imposta cosi' come anche la solita indifferenza di chi conosce ma preferisce voltare lo sguardo da un altra parte, continua a mietere quotidianamente numerose vittime...Lo vidi già all'incirca un anno e mezzo fa perchè l'ho in distribuzione su DVD e, oltre appunto alla profondità delle informazioni che esso contiene, fui fortemente soddisfatto ed attratto anche dalla semplicità e la schiettezza che lo caratterizzano...Per questo, adesso, ho deciso di pubblicarlo sul mio blog (morirecontro.splinder.com, R.I.P.)...E lo faccio come sempre per contro-informare, ovvio, ma anche per dedicarlo a tutte quelle persone che subiscono ed hanno subito questa pratica nazista cammuffata da "cura", verso le quali va tutta la mia solidarietà...Inoltre, esperienze personali nel corso degli anni mi hanno portato molto vicino a situazioni legate alla psichiatria, e quindi, oltre alla mia conoscenza, si è acuita soprattutto la mia rabbia...Conosco ed ho conosciuto infatti chi è stato vittima ad esempio del "Trattamento sanitario obbligatorio", conosco ed ho conosciuto chi tutt'ora fa uso di psicofarmaci cosi' come ho pure "visto" andare via per sempre chi so io, a causa anche di tutto ciò...Ed ora chiudo questa "piccola introduzione" lasciandoti solo alle parole e alle immagini del documentario:rilassati, e guardalo come davvero merita di essere guardato. E assorbi la vita cosi' come davvero potresti assorbirla. E dai veramente ciò che tieni dentro cosi' come potresti darlo. E sii veramente quello che sei...
A. (2009/2012)

  "INERZIA DELLA CATASTROFE”
(Settimana antimilitarista)

 


Dietro la decisione di organizzare questa settimana di iniziative, dietro la scelta di affrontare la questione dell’antimilitarismo, vi é la volontà di trattare un tema che spesso non viene considerato attuale o che si sente lontano in quanto dove viviamo non c’è la guerra. La guerra é invece in atto. Il sistema industriale capitalista in cui viviamo ha dichiarato guerra alla vita ed alla libertà di ogni essere vivente, ed al pianeta stesso. Gli Stati, le multinazionali, le lobby scientifiche, sono le organizzazioni che perpetuano quotidianamente massacri, distruzione, morte costruendo il progresso ed il dominio. Gli eserciti sono gli strumenti con cui queste potenze impongono le proprie strategie, e con cui reprimono chi vi si oppone. Durante gli incontri di questa settimana verranno mostrati alcuni volti del militarismo. Speriamo di riuscire a far capire a chiunque partecipi che non si può rimanere indifferenti a questa guerra poiché riguarda ciascuno di noi, in quanto vivo. Da queste iniziative vogliamo fornire spunti di riflessione e riuscire a definire chiaramente i nostri nemici, affinché sia possibile combatterli. La guerra è in corso, a noi la scelta:accettarla ed esserne complice o resistere lottando.

PROGRAMMA:
DOMENICA 25 MARZO (c/o Centro Sociale ”La Stalla", Imola):ORE 12.30 - PRANZO VEGAN BENEFIT PER "COALA" E "GATTONERO" (canile e gattile di Imola). A seguire:"Guerra contro gli animali" (discussione sullo sfruttamento degli animali in guerra e riflessioni antispeciste a cura di “Oltre La Specie”, Milano). LUNEDI' 26 MARZO (c/o Lughè, Lugo di Romagna):ORE 20.30 - CENA con PROIEZIONI di spezzoni di film e cartoni antimilitaristi (a seguire, "La Guerra di Dio":monologo antimilitarista di Giuliano Bugani). MERCOLEDI' 28 MARZO (c/o Spazio Libertario “Sole e Baleno”, Cesena):ORE: 20.00 - BUFFET VEGAN (a seguire, “Saperi e logistica della guerra. Industria bellica, ricerca e università”, a cura di “Fuori la guerra dall’università”, Trento). GIOVEDI' 29 MARZO (c/o Spazio Pubblico Autogestito Grottarossa, Rimini):ORE 20.00 - Apericena (a seguire, "Tsahal come paradigma:un paese governato dal mito del proprio esercito"). Tzava HaHagana Le Ysrael non rappresenta semplicemente ciò che rappresenta negli altri paesi del mondo un esercito nazionale. A Tsahal non viene semplicemente affidata la difesa dello Stato e non rappresenta solo una forza di occupazione e di aggressione per la popolazione Palestinese. Tsahal è un paradigma, una porta di ingresso in società, un prisma attraverso cui scomporre e leggere la società Israeliana, una macchina per il controllo sociale, una sovrastruttura che in nome della coesione nazionale continua a riprodurre la guerra come strumento di governare senza cui lo Stato di Israele è incapace di sopravvivere... VENERDI' 30 MARZO (c/o Piazza del popolo, Ravenna):ORE 16.00 - Presidio con banchetto informativo e volantinaggio sulle nefandezze di CMC (a seguire CRITICAL MASS fino ai cancelli della CMC...Se puoi porta la bici!). ORE 20.00 (c/o C.S.A. Spartaco, Ravenna):CENA VEGAN CONVIVIALE (a seguire, PRESENTAZIONE DELLA CAMPAGNA CONTRO I RADAR IN SARDEGNA a cura del Comitato “No radar” di Cagliari). ORE 23.00 - CONCERTO BENEFIT NO TAV con Kalashnikov (Milano), Grupo de Riesgo (Valencia) + guests...SABATO 31 MARZO (c/o Piazza Saffi, Forlì):ORE 10.00 - CORTEO ANTIMILITARISTA (il corto sfilerà per le vie della città passando davanti alla caserma militare DeGennaro). ORE 15:00 (Piazza Saffi):Convegno Il Nemico siamo noi” (incontro sul mondo della guerra):Da Kabul a Chiomonte. La Valsusa tra militarizzazione e resistenza con alcuni NO TAV valsusini - La guerra nelle metropoli. Le metropoli nella guerra a cura di “Nonostante milano” - Finmeccanica e il complesso militare-industriale a cura di “Rompere le righe” (Rovereto) - Saperi e logistica della guerra. Industria bellica, ricerca e università a cura di “Fuori la guerra dall’università” (Trento) - Testare armi nel poligono del Salto di Quirra - Sardegna a cura di antimilitaristi sardi - “L’Aquila, gestire l’emergenza” a cura di un attivista di Epicentro Solidale (L’Aquila). ORE 20.00 (c/o C.S.A. Capolinea, Faenza):CENA + AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE  REPRESSIVA BOLOGNESE (a seguire, presentazione della Compilazione Antimilitarista “INERZIA DELLA CATASTROFE”). Sul palco:Contrasto, Affluente, Ludd, CGB, Neid, Le Tormenta. DOMENICA 1 APRILE (c/o C.S.A. Capolinea, Faenza):ORE 12.30 - PRANZO VEGAN "BELLAVITA" (a seguire, ASSEMBLEA finale con confronto e spunti pratici di lotta).

giovedì 8 marzo 2012

I COLORI UNITI DELLO SFRUTTAMENTO

Mapuche significa "gente della terra", una terra che questo popolo si vede sfruttare da secoli. Abitanti della Patagonia (Argentina-Cile), vivono prevalentemente di agricoltura, ed oltre alle dominazioni inglese e spagnola subiscono depredazioni anche alla fine dell'ottocento, quando il governo argentino vende a dei privati intere aree. Ma la loro battaglia si scatena in particolare a partire dall'ultimo decennio del secolo scorso, quando proprietari terrieri e multinazionali costruiscono, recintano e devastano ovunque. La Patagonia infatti "contiene" quasi 230.000 chilometri quadrati di bacini idrografici e 4.000 chilometri di ghiacci continentali e ghiacciai, che ne fanno una delle più grandi riserve d'acqua dolce della terra, ma non solo:è anche petrolio, gas naturale e foreste (quindi legname), e terre fruibili per la pastorizia. Tra gli accaparratori vi sono quindi Ted Turner*, Joe Lewis**, Doug Tompkins***, gli attori Silvester Stallone, Jeremi Irons e Michael Douglas, e poi, appunto, compagnie petrolifere e minerarie (non ho visto quali), e, come il titolo "suggerisce", anche il colosso italiano Benetton, multinazionale che nel 1991 acquista all'incirca 950.000 ettari di terra per permettere l'allevamento delle pecore "Merinos", dalle quali si estrae la famigerata lana per i capi d'abbigliamento. Ciò per i Mapuche comporta fin da subito sgomberi e violenze poliziesche (queste ultime in particolare di conseguenza alle rioccupazioni delle terre), il divieto di accesso (col filo spinato) a due importanti fiumi per la loro sussistenza (usati dai veneti per l'abbeveramento delle pecore), e come se non bastasse, vengono chiusi dentro delle riserve e in molti sono costretti a lavorare dall'alba al tramonto per la multinazionale stessa, con paghe all'incirca sulle 200 euro mensili...Quindi, la casa di moda trevigiana diventa il nemico più grande dei Mapuche, e da quel periodo in poi comincia uno scontro che si protrae anche a colpi di sentenze e ricorsi in tribunale:da una parte un popolo praticamente in simbiosi con il suolo in cui vive ("Noi sappiamo di appartenere alla terra, c'è chi crede che la terra gli appartenga"), e dall'altra un gruppo di latifondisti di merda che mentre attirano a sè la clientela attraverso lo "sport", le campagne antirazziste, ambientaliste ed antibelliche approdano in Patagonia per sfruttare centinaia di migliaia di animali (ad oggi più o meno 1.300.000 chili di lana all’anno), spazzare via gente pacifica, e nel frattempo utilizzano anche la manodopera dei bambini nei laboratori tessili in Bulgaria, in Turchia, in Spagna e in Romania, cosi' come, fino al 1997, anche in Sicilia. Ma i Mapuche (che sono all'incirca un milione) non si arrendono, anche se oggi sono costretti a sopravvivere in un territorio sempre più ridotto che scarseggia d'acqua, e molti hanno emigrato (ad esempio a Santiago del Cile)...Benetton è presente in 120 Paesi del mondo con i marchi United Colors of Benetton e Undercolors of Benetton, Sisley, Playlife e Killerloop. Inoltre, la multinazionale controlla anche la Società Autogrill, e non so se adesso è ancora cosi', ma fino a qualche anno fa aveva le mani anche su Rollerblade, Spizzico, GS, Nuova forneria, Kastle, Karrimor, oltre il 50% delle azioni della Società Autostrade (se non ricordo male il 51), Prince five, Euromercato, Nordica, Zerotondo, Telecom e Bofrost.

BOICOTTA, PARLANE, DIFFONDI.

Marici weu!
Dieci volte vinceremo!

A.

*Fondatore della CNN, nel 1996 acquista dall'allora presidente dei Parchi Nazionali (Felipe Lariviere) una proprietà di circa 5.000 ettari all'interno del Parco Nazionale "Nahuel Huapi". Ma l'interesse principale di Turner è la possibilità di praticare il suo passatempo preferito, ovvero "la pesca con la mosca" nel fiume Traful (provincia del Neuquén), un corso d'acqua ritenuto uno dei più pescosi al mondo che attraversa tutti i 5.000 ettari della sua tenuta denominata "La Primavera":gli accessi da sempre usati nell'area quindi vengono chiusi, cosi' che il fiume diventa lo sfizio privato per i divertimenti del magnate ("Non si può accedere al 60% del corso del Traful, e chi ha provato ad accedervi è stato minacciato con armi da fuoco; possono entrare solo pescatori stranieri invitati da Turner"). Ma le angosce, le manie di possesso di questo pericoloso soggetto non si placano:in poco tempo acquista altre proprietà lungo le rive di fiumi ricchi di pesci, una ancora nella provincia di Neuquén ma a sud, dove scorre il fiume Collòn Cura, e una nella "Terra del fuoco", sulle sponde del Rìo Grande...  **Da quando arrivò in Argentina per comprare 14.000 ettari nella zona di Lago Escondido, "Joe" Lewis ha continuato ad accaparrarsi terre in suolo patagonico:paesaggi stupendi, centrali elettriche, un aeroporto, strade che prima portavano al suddetto lago e che adesso sono private, e numerosi amichetti tra i magistrati della città di Viedma e nella sovrintendenza di El Bolsòn (entrambe situate in Argentina). Ma chi è "Joe" Lewis? Lewis è il proprietario di "Planet Hollywood" (una catena di ristoranti a tema ispirata al mondo degli stronzi desiderato dalle amebe), l'ex proprietario della catena "Hard Rock Cafè", e l'investitore principale del gruppo "Tavistock" (una società di investimento privato con interessi in 200 aziende sparse per il pianeta).  ***Doug Tompkins è il cofondatore dell'industria d'abbigliamento "The north face".
L'8 MARZO E' ANARCHICO!

La lotta delle donne per la loro liberazione è una lotta per la liberazione di tutte e di tutti. Nessuno può essere libero finchè esiste l'oppressione, e questa lotta non può nè deve essere una sorta di "incalanazione settarica" della ricerca di diritti e libertà basata prettamente sull'identità sessuale...Ogni forma di antagonismo che in senso radicale attacca o comunque vuole attaccare discriminazioni e varie forme di oppressione, è e deve essere automaticamente intrinseco ad un discorso allargato di opposizione al potere istituzionalizzato in quanto tale, cosi' come alla concezione errata dell'impossibilità di poter gestire la nostra esistenza ed ogni tipo di rapporto senza alcun tipo di sopraffazione...Le origini dell'8 Marzo pare che risalgano ad uno sciopero nel 1908 delle lavoratrici dell'industria tessile "Cotton" (U.S.A.), indetto per protestare contro le condizioni di sfruttamento del lavoro...Le 129 operaie, rinchiuse dai padroni sotto chiave nella loro fabbrica, morirono tra le fiamme di un incendio sviluppatosi all'interno della stessa il cui calore fece volare nel cielo le palline gialle delle mimose circostanti...Ma, appunto, esistono tutt'ora comunque molti pareri discordanti su questi orribili fatti, e quindi anche sul collegamento che essi ebbero nell'origine di questa giornata...Addirittura sembra che siano accaduti ma che non abbiano avuto a che fare nè con quella data precisa, nè che le vittime furono soltanto donne, nè che furono 129 bensi' 149 ed altro ancora (tuttavia, il primo contesto parrebbe comunque restare come quello più probabile)...Nel 1909 i socialisti nordamericani organizzarono la prima giornata di lotta delle donne a livello nazionale (che onore!), e nel 1911 ebbe luogo quella internazionale in Danimarca, Germania, Svizzera e Stati Uniti...Nasce cosi' una tradizione che porta le rivendicazioni delle donne e quindi la riflessione sui loro diritti anche nei posti più arretrati e reazionari della terra. Ma l'8 Marzo si riduce però purtroppo sempre di più ad una semplice ricorrenza in memoria delle lotte del passato, ad una bieca occasione commerciale per il benestare economico di fiorai o di negozianti di vario genere, oppure ad un momento dove "amiche" o conoscenti consumano una cena al ristorante o a casa e poco più, senza nessuna estensione veramente profonda e seria su tematiche delicatissime quali ad esempio la violenza domestica, gli abusi sessuali, l'aborto etc...Si hanno casomai solo sporadicamente dei dibattiti, oppure appunto delle "serate tra donne" (magari con stupidi risvolti di stampo "iper-femminista" dove i maschietti sono esclusi), ma soprattutto la lotta non è quotidiana come comunque dovrebbe essere...In questo periodo di fortissimo aumento dell'offensiva capitalista dove l'economia detta sempre di più le sue priorità e dove quindi l'infrastruttura sociale è messa sotto fortissima pressione, le donne sono quelle toccate più duramente. La discriminazione continua sul lavoro in base a preconcetti che la vogliono "meno efficente", "più debole" o solo come mero oggetto sessuale, i guadagni sono più bassi rispetto ai colleghi maschi e cosi' via, e anche quei minimi spazi conquistati dalle donne sono rimessi in discussione...Ed a proposito di determinati spazi spazi, più in generale c'è poi comunque da considerare fortemente un aspetto molto importante, ovvero quello dell'illusione di conquistate "libertà femminili" in base ad una visuale della vita e della società prettamente conformista/riformista, ma che in realtà non sono altro che un semplice inglobamento delle donne nei meccanismi capitalistici e di dominio più biechi quali possono essere situazioni arriviste e di business come la cosiddetta "donna in carriera" (oramai uno stereotipo sventolato a petto in fuori dai media e da chi ne fa le veci), l'ascesa equalitaria direttamente ai piani più alti del potere, oppure in apparati di terrorismo legalizzato come quelli delle forze armate...La lotta delle donne è, dunque, più necessaria che mai, ma le forme di resistenza debbono appunto essere profonde, costanti e radicate nel tessuto sociale e nel vivere quotidiano...Rifiuta il clero, i suoi insegnamenti biblici ed i passaggi della genesi:"Tu, donna, partorirai con dolore e tu, uomo, lavorerai con sudore" è il primo concetto base maschilista che si pone come cardine centrale nell'aspetto patriarcale della famiglia, nucleo costruito/plasmato dall'alto in tutti i suoi aspetti e che non ha niente a che fare con lo splendore e la naturalezza dell'amore, del concepimento della vita e quindi anche con la purezza della maternità. La famiglia si basa su regole, su ruoli e sul possesso fra individui che non è mai o comunque quasi mai quel - se pur quantomeno a tratti opinabile - "possesso di affetto", bensi' sfocia molto spesso in forme di vera e propria bramosia paranoica ed autoritarismo, e quindi anche in azioni violente di vario tipo sugli altri cosi' come su noi stessi...Questa è la società dove la disgregazione fa paradossalmente da collante nel cosiddetto "vivere civile", dove (per farla molto, molto breve) la quasi totale mancanza di amore e di sentimenti puri, la debolezza e la paura di vivere come individui "soli" di conseguenza a status quo imposti volutamente dall'alto (che ci vogliono "inefficenti" o, per dirla con un linguaggio più comune, "sfigati" se non abbiamo qualcuno accanto) crea una spasmodica e affannosa ricerca di un partner e il desiderio di fare dei figli per mostrare di essere come gli altri, oppure per avere il gusto perverso di soggiogarli/plasmarli a nostro piacimento con l'alibi dell'educazione e/o del "pugno di ferro quando serve", cosi' che incosciamente o meno ci godiamo la nostra piccola fetta di potere domestica...Questa è la società dove ci viene insegnato dalla nascita (con menzogne sordide o meno) che per essere "veri uomini" dobbiamo dominare una donna ed essere dei "duri", e alle donne viene inculcato in testa che devono subire/rincorrere/adorare a priori il maschio, oppure ammirarlo come il "principe azzurro" che "le fa sognare portandole via" (causa delle fiabe e dell'idea preconcetta e limitata che vi possa essere una sola forma di amore riconosciuta come veramente tale:quello "eterno"), riponendo in esso le speranze e il controllo degli equilibri della vita, che sole non possono essere nulla o che devono sbaffarsi il muso, vestirsi "a fiorellini" e indossare tacchi a spillo o calze a rete per essere "sessualmente appetibili"...Viviamo in una società dove l'uomo deve avere una preda da possedere (l'agnello sacrificato) su cui sfogare le proprie frustrazioni e cosi' "ammorbidire"/"dimenticare" la sua condizione di schiavo e di illuso, e la donna deve imparare a servirlo per pagare, appunto, il prezzo biblico dell' "origine"...La cultura dominante ci impone da sempre - e in modo cosi' capillare che ci sembrano oramai quasi pensieri naturali, oggettivamente giusti - che dobbiamo, per ritenerci normali, rinchiuderci fra le 4 mura del cosiddetto "nido d'amore" rifiutando - o comunque considerando spesso da meno - tutto il resto, condizione decantata in ogni dove come fosse l'unico modo possibile di amarci e di viverci...Per questo la musica dell' "appacificazione sociale", ad esempio, è in un modo o nell'altro la prima su tutte:quella più facile, più diffusa e, di conseguenza, quella più ascoltata....La musica del "Senza di te non posso vivere", "Costruiamoci un mondo tutto nostro assieme solo per noi due, fuggiamo da tutto il resto" etc...E' cosi' che ci dividono. E' cosi' che ci chiudono in compartimenti stagni. E' per questo che in particolare la chiesa e i conservatori (ma non solo) difendono a spada tratta la famiglia, ed è anche per questo che le persone uccidono per gelosia oppure si ammazzano, picchiano etc., e nei condominii o nessuno si conosce, o ci si conosce poco, o ci si saluta e basta, oppure ci si scanna anche fino alla morte...Perchè il cervello delle persone e la loro concezione dell'esistente non supera il pianerottolo, la privacy ossessiva come scappatoia, i "luoghi di ritrovo" e il posto di "lavoro"...Amarsi non vuol dire vivere come dei topini in una sorta di gabbia ammobiliata. Convivere da esseri viventi che danno il giusto equilibrio ai momenti di privacy, si rispettano e vivono la quotidianità in modo libero al di fuori dei ruoli imposti cosi' come, quindi, anche il proprio ambiente domestico, è invece un altra cosa...Ogni persona deve o dovrebbe comunque esprimersi nella sua più profonda natura. I ruoli del maschio e della femmina imposti dal sistema, con tutti gli aspetti che li caratterizzano, vanno rigettati nella loro totalità. Sono questi i veri principi da cui devono partire le lotte, e quindi anche quelle delle donne. La famiglia è soltanto un humus di odio e di sentimenti rinsecchiti (o poco più, tanto per non disconoscere alcuni piccoli "varchi") in cui la donna moltissime volte è purtroppo la vittima di abusi orribili, ma attenzione:dobbiamo stare sempre attenti nel non generalizzare mai i vari contesti in cui vi è oppressione e violenza sugli esseri viventi. Dobbiamo essere sempre acuti ed allargare la nostra percezione del vivere e della realtà a tutto campo, senza farci abbindolare da quelli che purtroppo diventano come degli "stereotipi a senso unico", perchè la violenza è violenza in quanto tale e spruzza il suo veleno da/in ogni dove, cosi' come il sessismo non appartiene soltanto al cosiddetto "genere maschile"...Infatti, al di là della violenza fisica, la quale è ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi perpetrata dell'uomo, vi sono anche donne che usano lo stesso per soli scopi sessuali, cosi' come donne che fanno violenza psicologica...Il sotterfugio, la menzogna, la tattica, la ricerca dello scontro o della (ri) pacificazione fittizia per "lavorare" la preda a lungo termine o per ottenere "benefici" sull'attimo, la manipolazione affettiva usando la sensibilità e la predisposizione altrui (induzione di senso di colpa e compassione, etc.) per riuscire a controllare e "vincere" l'altro/a (davanti al/la quale in un modo o nell'altro evidentemente ci si sente per svariati motivi ed aspetti inferiori) nel principale tentativo di riempire almeno un pò (e per un pò di tempo) il vuoto di una bassa - quando non assente completamente - autostima e/o perchè non ci si sente in grado o "all'altezza" di essere amati e di amare etc., sono mali che non hanno prettamente un genere di appartenenza...Non è quindi affatto vero che è solo - o quasi solo - la donna ad essere assoggettata psicologicamente dall'uomo, cosi' come che è sempre - o quasi sempre - l'uomo ad usarla per il corpo...Il sessismo è il sessismo, la violenza è la violenza, l'inganno è l'inganno...Queste cose non esistono più da una parte che da un'altra, e vanno appunto combattute in quanto tali. Partire dal presupposto prevenuto che soltanto la donna è più vittima, lo è sempre o che comunque è portata di per sè ad esserlo, è una concezione limitata e superficiale della realtà che elude dalla lotta e, appunto, dal rifiuto delle negatività di per sè, ed oltretutto per alcuni aspetti offende a priori la soggettività della donna stessa...C'è anche da dire poi che, di conseguenza all'impostazione culturale che subiamo fin dalla nascita di cui ho parlato sopra e di secoli di sottomissione dal dominio maschile, la donna arriva anche a comportarsi come fosse del tutto naturale stare sotto l'uomo, e quindi molto spesso gli piace anche...E' purtroppo la realtà delle cose, questa, cosi' come che l'uomo accetta in modo naturale il suo ruolo di dominatore...Ciò che quindi io intendo dire, e che ci tengo a ripetere ancora con forza e maggiore chiarezza, è che il male va sempre estirpato dal profondo. Ogni male va estirpato dal profondo. Se strappiamo dell'erba marcia che non vogliamo più far ricrescere, dobbiamo togliere direttamente la radice...E' inutile che l'8 Marzo ti fai regalare le mimose, vai a mangiare e ti ubriachi come una scema, se poi il giorno dopo rimani la solita di sempre e magari prendi anche le botte...E' inutile che ti senti entusiasta per un giorno solo perchè magari il "tuo maschietto" ti compra il regaletto...Cosi' ti deridi da sola, sei una civetta per "scelta" e denigri/sminuisci l'importanza di ciò che questo giorno rappresenta o dovrebbe quantomeno rappresentare...Non hai bisogno dei fiocchettini per "essere femmina". Non hai bisogno di ricevere cioccolatini o mazzi di fiori. Non hai bisogno che ti aprano lo sportello...Sii femmina per come sei tu. La tua femminilità è unica cosi' come sei unica tu stessa. Al di là di alcune caratteristiche di fondo e naturali che in qualche modo differenziano i generi, non esistono nè l'"uomo" nè la "donna":esistono soltanto le persone...Ognuno è fatto come è:tira fuori la tua vera natura esprimendola in tutta la sua espansività. Vivi la tua sessualità come meglio credi:senza sentirti di accontentare per forza il tuo lui e senza quindi avere paura di esprimerti in modo totale, ma anche senza paure dovute a preconcetti stupidi, facendo del giusto rispetto per te stessa un fattore di repressione interiore dei tuoi istinti...Esprimi quindi la tua femminilità e la stupenda grinta che la permea per il piacere tuo e suo, cosi' come non rifiutare a priori la virilità maschile in quanto tale e anche la sua forza/energia, come se l'assorbirla e il viverla fosse automaticamente motivo di sottomissione perchè a quel termine è accostato solamente l'autoritarismo...Se c'è amore/sentimento, libertà di espressione, dialogo profondo ed onesto, forte coscienza di ciò che sei/vuoi e lo stesso per quanto riguarda lui e quindi rispetto e divertimento reciproco, allora si, "domina" e fatti "dominare" (che tradotto in termini più morbidi è, in un certo senso, "prendi" o fatti "prendere") oppure no, ma segui comunque ciò che sei in senso puro senza che il tuo approcciarti sia macchiato da timori ed altro ancora...Se il sistema coi suoi numerosissimi tentacoli ha rubato i gesti naturali che riguardano i nostri aspetti animali più recondidi e li ha usati, mercificati, ne ha cambiato il volto e quindi li ha rigettati in pasto alle masse, non vuol dire che essi non ti appartengano più per ciò che realmente sono...Ama ciò che senti di amare, e sentiti libera di smettere di amare ciò che non ami più. Liberati dagli echi, stacca i fili...Vestiti per te, e non per gli altri, ma domandati anche quanto davvero quello che vivi, indossi, e senti di dover amare ti appartiene...Tu hai una personalità unica, un cuore unico, un modo di sognare ad occhi aperti o chiusi unico, un corpo unico, una vita unica...Difendi tutto questo da ciò che lo può sporcare, ma fallo contemplando nel modo più profondo possibile tutto ciò che hai davanti, dentro, attorno, oppure chi hai accanto. Non diventare una sorta di maschilista al contrario. Non impugnare le armi di chi le sta usando contro di te per farle tue. Anche perchè è proprio approvando l'utilità di quei modi di fare, di agire e di pensare che dici di odiare ma che allo stesso tempo rendi tuoi, che accetti a testa bassa e più o meno sordidamente la tua sottomissione...L'8 Marzo, quindi, non è un gioco in cui giocare più per forma che per altro, cosi' come però non è un occasione in cui per forza c'è da fare qualcosa...Perchè molte volte, quando si prende come punto di riferimento una data per dare centralità ad un aspetto sociale e di vita importante succede anche questo, cosa ben diversa dal dover riconoscere - con le relative responsabilità - che spesso è giusto dipanare la nebbia che abbiamo di fronte agli occhi con oggettivi sforzi e sacrifici ed agire di conseguenza, in ogni campo di questa sopravvivenza...

SU LA TESTA! DONNE LIBERE! ABORTO LIBERO!
IDEE LIBERE! CORPO LIBERO!
A. (2009/2012)

lunedì 5 marzo 2012

Bologna:"Matinèe Punk-hardcore" contro la repressione
(Benefit per i compagni di Fuoriluogo sotto processo per associazione a delinquere)

Domenica 11 Marzo (dalle 18.00)
Aperitivo vegan + concerto con:

Ludd (Rovereto)
LaCongiura (Rovereto)
Compromise is Defeat (Bologna)
PolpoPolpo (Rovereto)
Prune Belly (Trento)
Left in Ruins
(Trento)

...Porta la distro e lascia a casa il cane!

Casalone (zona San Donato, Via San Donato n° 149)
Per arrivare al Casalone:prendere l'autobus 20 dal centro direzione Pilastro, fermata San Donnino. Una volta scesi tornare indietro di pochi metri e c'è un grande edificio rosso.

sabato 3 marzo 2012

"Tale anarchico ha un’opinione diversa dalla mia; ciò è naturale perché lui è diverso da me. Io non vorrei che egli mi imponesse la sua opinione, non saprei dunque imporgli la mia. Basta che questo “altro” sia un uomo libero, che non saprebbe usare contro di me i mille mezzi cui ricorre l’autorità. E’ l’autorità che si deve combattere e non la diversità delle opinioni, la quale – fra anarchici – costituisce la vita stessa delle idee anarchiche. Senza la diversità noi si sarebbe un gregge simile a quello di un partito socialista qualsiasi. Invece di deplorare la diversità io la saluto di tutto cuore, poiché essa sola può fornirci la garanzia che ciascuno dice realmente quello che pensa e che non può fare altrimenti. Altrettanto dunque mi piace ogni discussione seria, altrettanto deploro ogni polemica fra anarchici. Ma anche la discussione non deve avere per scopo di vincere, di schiacciare l’avversario, ma bensì di permettere a ciascuno di esprimere le sue idee in modo conveniente ed approfondito. In seguito, l’uno e l’altro dei contradditori potrà essere convinto su un tale punto oppure non esserlo, ma questi non saranno più che incidenti secondari." (Max Nettlau)
INTERVISTA AI CONTRASTO
(Pubblicata originariamente su Morire contro nel Gennaio del 2010)

Personalmente ritengo che i Contrasto (Cesena)  siano fra i gruppi "italiani" più validi  in circolazione, ed era da molto tempo che accarezzavo l'idea di dedicargli uno spazio con un intervista (anche se purtroppo ha risposto solo Max, il quale di solito si occupa di queste cose, ed è una loro scelta, quindi non ho insistito tirandola per le lunghe). Dicendo questo, però, non intendo affermare che intervisterò sempre e solo i gruppi che sento in qualche modo vicini e che apprezzo particolarmente, ma è anche vero che questo è almeno fin'ora il motivo che mi ha spinto a farlo da quando ho cominciato. Inoltre, anche se i Contrasto sono già conosciutissimi nella “scena” poco importa, anzi, diciamo che mi passa per il cazzo questa cosa, perchè ciò che io ho a cuore è che i loro messaggi si diramino il più possibile ”fuori” da un determinato "circuito", cosi' come ho a cuore che questo blog venga letto più da chi non conosce e deve ancora aprire gli occhi che da chi si è già (quantomeno a "grandi linee") formato una coscienza.  "Buona lettura"...

Pace, amore, anarchia. 

A.

"Una sveglia che suona, le palpebre lentamente si schiudono, gli occhi cominciano gradualmente a focalizzare le prime sagome informi, il ritmo cardiaco inizia ad accelerare. Di nuovo giorno. Ancora una volta faccia a faccia con la quotidianità. A volte lo sconforto iniziale è immenso, il desiderio di sparire blocca il respiro, l'idea di dover affrontare un'altra giornata, i suoi compromessi, le sue umiliazioni, la sua depressione, stringe lo stomaco in una morsa di inestinguibile rancore. Svegliarsi ed uscire allo scoperto in una realtà ostile, che non offre stimoli né motivazioni, aspra, cinica, spietata; costretti ad adattarsi a ciò che è intorno, a rispecchiarsi in vetrine rigurgitanti inutili merci, a percorrere asfalto solcato da mostri meccanici all'ombra di colossi di cemento che sfiorano un cielo oscurato da fumo e polvere. Trovarsi a vagare in mezzo ad una moltitudine di  gelidi individui ridotti ad automi, stremati dalla routine di fatiche e sofferenze che da troppo tempo si trascinano appresso; realizzare di essere involontarie comparse in questo desolante scenario. Sotto costante controllo, impossibile uscire dal cerchio delineato, impensabile senza affrontare una severa ed esemplare punizione, nessuna speranza di poter cambiare qualcosa, nessuna memoria di libertà. Nausea per tutto ciò, odio che affiora spontaneamente in superficie, soffocamento, inquietudine, istinto di fuga ad accompagnare ogni frammento di un'esistenza condizionata, vissuta nell'avversione per la propria impotenza. Altalenante pulsione di autoannientamento. Periodica ricerca di vacui momenti di distrazione, la mente impegnata talvolta confonde temporaneamente l'inconscia sofferenza, il corpo si apre ad emozioni rilassanti, esperienze creative e situazioni interessanti pervadono il quotidiano, riemergono sogni, progetti, tutto sembra tornare a luccicare…Ma quanto può durare una labile digressione di ottimismo?"  (Da "Individui ridotti ad automi")

 Credo che iniziare con il chiederti di dire qualcosa sullo sgombero de Al Confino squat e di ciò che è stato quel percorso sia il minimo, cosi' come di "spendere due parole" sullo Spazio Libertario “Sole e Baleno” e sulla lotta/situazione antagonista nel "vostro" territorio...  E la inizi così? In un certo qual modo è come presentarsi (anche involontariamente) con un gancio in faccia…;) …no dai, scherzo (più o meno)…ma è che scrivere di Al Confino squat è un po’ come riaprire ogni volta una ferita viva, che non si è ancora chiusa… e infatti anche per questo mi resta difficile, sebbene sia passato oltre un anno e mezzo dallo sgombero (6 maggio 2008), scriverti qualcosa di quel lungo e importantissimo “percorso” cercando di mantenere una sorta di “distacco assimilato”…Paradossalmente, sebbene più coinvolti dal marasma delle cose e degli eventi, penso potesse essere più semplice parlarne ai tempi che furono, rispetto ad oggi che tutto è per così dire fisicamente “chiuso”… Anche due settimane fa, ad una cena sociale a Cesena in cui ci siamo ribeccati in tanti, mi sono trovato a sfiorare ricordi e malinconie di Pontecucco con qualche amico “confinante”…e la sensazione tra il detto e il non detto è sempre la stessa, è che comunque per molti di noi Al Confino squat resti una specie di irrisolto emotivo, un’ombra che si preferisce lasciare dov’è…e personalmente spesso ripenso a ciò che avrei potuto o non dovuto fare, a come forse ci si sia lasciati travolgere dalla situazione senza affondare meglio il colpo (almeno tra di noi), alle parole che si sono perse nei silenzi o all’incapacità di quel momento che non ci ha permesso di analizzare meglio scelte, stimoli e rapporti… con le difficoltà che inesorabilmente poi ci hanno messo “a nudo”…E provare a raccontarti qualcosa che non sia prettamente ed esclusivamente tecnico lo rende più difficile perché mi “costringe” a ricordarne e a riviverne anche gli ultimi passaggi, l’ultimo periodo…mentre a me manca e continua a mancare tutto il resto. E poi in effetti ognuno di noi ha più o meno assimilato con sfumature differenti quello che è stato, proprio perché questa esperienza ha dato a ciascuno sensazioni importanti negli anni passati in relazione a quanto ci ha “vissuto e investito” a livello umano. In ogni intervista ai Contrasto ci si chiede sempre qualcosa a proposito de Al Confino, e da sempre mi ha dato un grande piacere pensare che Contrasto e Al Confino squat abbiano avuto aspetti fortemente in comune. Per alcuni di noi, poi, questo posto ha rappresentato in maniera ancor più marcata un momento fondamentale della propria vita, determinate e intenso. Anche quando, soprattutto nei primi nostri concerti dopo lo sgombero, mi è venuta voglia di ricordare quel 6 maggio, di rimarcare come le idee che ci portavano Al Confino fossero, siano e continuino ad essere ovunque ed in quello che ognuno di noi poi fa anche oggi, mi sono sempre reso conto che parlarne a nome di tutti, come Contrasto, poteva e può “urtare” giustamente qualcuno del gruppo in relazione alla sensibilità e al modo con cui ognuno vuole o meno “ricordare” le cose. Senz’altro potrei raccontarti per ore a proposito di Al Confino perché in 8 anni di occupazione ed autogestione vissuta così intensamente di storie ne sono state scritte tantissime (e magari un giorno in qualche modo mi/ci verrà pure voglia di farlo). Ma continua a non essere il momento. Ad oggi va bene così, senza aver voglia di parlarne troppo, con tutto quello che ancora ci portiamo dentro e non solo.Per il resto,nonostante tutto, qua intorno c’è sempre tanta gente che si sbatte e continua a farlo da tempo. C’è gente che ha appoggiato subito la breve occupazione dell’Ex-Consorzio; c’è gente che si sbatte un sacco tra Cesena, Forlì, Faenza, Cervia, Ravenna, Imola, Rimini, Lugo e le colline qua intorno (tanto per dirne un po’ in Romagna) sia individualmente sia all’interno di contesti aggregativi e/o attraverso campagne di critica radicale presenti e incisive sul territorio e non solo...tanto che potrei farti un elenco di persone che stimo da tanto o di situazioni, posti, iniziative di questi anni tuttora presenti. E’ senz’altro un contesto territoriale dinamico e che si propone costantemente e concretamente, in cui non mancano cioè le possibilità e la spinta antagonista, la voglia di fare e di provarci…Certamente mi rendo conto che gli anni hanno portato con sé cambiamenti e che le persone che hanno voglia/bisogno di assimilare l’esistente e creare contrasto dove ne riscontrino falle sono sempre meno…o, meglio, è sempre più difficile parlare di /sperare in un “ricambio generazionale” (che poi per fortuna di ricambio in senso stretto non si tratta perché i vez resistono e continuano ad esserci)…e anche dalle nostre parti sinceramente è quanto questi anni hanno dimostrato (tanti giovinastri ai concerti…pochi in tutto il resto). Per quanto possibile (a volte la volontà si ferma prima dell’intenzione) il nostro proposito vuol essere quello di creare concretamente una rete territoriale tra e di persone in grado di interagire direttamente, di provare a parlarsi guardandosi in faccia (e non sempre attraverso mail, chat, siti e stronzate merdose che oggi pare ci sostituiscano in tutto, e delegano ogni rapporto), proprio per non perdere la possibilità di continuare a trovarci fisicamente all’interno e all’esterno dei contesti aggregativi, per non chiuderci nei posti (come spesso è purtroppo capitato per reazione o difesa) cercando via via di riprenderci gli spazi (e non solo evitando di concederne). In tal senso anche con l’esperienza in atto dello Spazio libertario “Sole & Baleno” a Cesena stiamo cercando di penetrare il contesto per muovere verso situazioni altrimenti destinate all’omologato, alla pace (sociale) dei sensi… tentando di sviluppare iniziative di informazione, cercando soprattutto di scuotere e scuoterci per ricompattare un movimento troppo spesso slegato da ciò che lo circonda, barricato sul proprio scoglio, incapace di leggere e ritradurre le dinamiche quotidiane del tempo in atto in relazione alle specificità e peculiarità di un contesto sociale, politico, umano che ha e deve mantenere calde le proprie potenzialità di dissenso per i bisogni di cui necessita. Partendo, talora, da una messa in discussione di dinamiche interne che troppo spesso ci hanno vincolato ad una forma statica, ad un’idea di forma rappresentativa, più ideologica (e dunque scarna) che radicata al contesto, al senso del fare e all’obiettivo.   Perchè i Contrasto?   Perché sì. Perché dopo tutti questi anni è ancora “perché sì”, e per quanto mi riguarda è un continuo di voglia, passione, stimoli, energia…che si rinnovano, riamalgamano, cercano. Tu In effetti hai operato un abile aggiramento dell’ostacolo eliminando la domanda canonica “storia dei
Contrasto?”…ma in fondo in fondo anche in questo modo mi costringi a rivedere comunque tutti questi anni (che faccio sempre con grande piacere)…e sono passati già un bel po’ di anni in effetti, e non ti nascondo che è pure una sensazione gradevole il ripensarci, ogni tanto, così come spesso capita di ricordare e raccontarci episodi o situazioni passate durante un viaggio in furga prima di un concerto o stronzate in una tavolata tra vecchi amici che si ribeccano… oppure, semplicemente, anche solo con quel che torna su nel tuo stomaco quando ripeschi una locandina o vecchie foto o qualche immagine di un concerto. Rispetto ai primi anni è facile evidenziare differenze che si traducono solo nel tempo che passa, nel fatto che assimili dinamiche e contesti particolari perché in quel momento ed in quel modo è lì che sei e che fai, differenze congenite per dirla in una parola, proprio perché ti ritrovi (anche casualmente) a vivere (o a farti vivere da) determinate situazioni/persone/momenti. Poi però ci sono anche – almeno così la vedo – tutta una serie di differenze d’acquisizione dovute cioè al come e al quanto assimili il tutto, differenze per così dire a lungo termine…quelle cioè che si evidenziano tra persone nel momento in cui e nelle modalità con cui, poi, inevitabilmente ti (auto)determini, ossia ti muovi o comunque muovi verso certe scelte piuttosto che altre. Ecco! Se penso “Perchè i Contrasto?”, se penso a un “noi cinque” attraverso la forma nominale Contrasto, spesso ci ritrovo senz’altro tutta una serie di differenze, di sfumature, di conseguenze/acquisizioni del tempo e degli eventi che abbiamo vissuto e stiamo vivendo insieme come amici, come “progetto politico” di gruppo o che individualmente ci caratterizzano e per così dire ci differenziano (tanto per voler usare questa parola), ma in fondo se ti dovessi poi dire cosa riscontro adesso in più o in meno rispetto ai primi anni…boh! E’ che mi viene più facile sentire cosa mi stimola ancora e sempre più rispetto ad allora…o cosa ancora è per noi un bisogno, una necessità, una spinta… cosa ancora è per noi “vitale” ed essenziale oggi sotto forma di Contrasto…E allora nel cercare di risponderti mi viene da dire che l’unica vera differenza è che non trovo differenze di sostanza in questo bisogno e passione grazie a cui ci siamo trovati ad essere un fine estate di tanti anni fa, ed oggi ancora siamo… Poi credo che tutto il resto sia un insieme di “dettagli e sfumature personali” fondamentali (approccio, scelte, attitudine, noi, il tempo che passa, bimbi che arrivano) che proprio in quanto tali e con i loro assestamenti ci hanno fin qui caratterizzato, anche come Contrasto.   Che cosa credi ci sia di negativo/deleterio nella cosiddetta "scena", e cosa invece di positivo?   Boh! Penso sia deleterio disperdere energie internamente, frammentare il potenziale critico di un movimento comunque significativo e presente, per poi mancare inesorabilmente una rilettura/confronto degli eventi e della situazione complessiva (appagati, forse troppo spesso, dal dettaglio…dal punto conquistato). E penso sia deleterio raccontarsela a comparti stagni. Di positivo invece…il fatto che stiamo facendo questa intervista…e la fortuna di esserci cascato dentro un bel po’ di tempo fa.   Al di là del sito in cui è possibile scaricare moltissimi mp3, siete mai riusciti (o riuscite mai), a diffondere consistentemente i vostri dischi anche alla gente comune, e quindi al di fuori di quello che è il contesto e il "pubblico" antagonista? Vi muovete con forza in questa direzione? Non credi che molti gruppi si limitino a diffondere i propri lavori completi solo dentro una ristretta cerchia/tribù, senza invece porsi il problema quanto invece dovrebbero e/o potrebbero fare?   Credo e cerco la trasversalità, nella mia vita così come in ciò che tento di esprimere attraverso l’esperienza-progetto Contrasto…la possibilità che il mettersi e il mettere in discussione continuamente le parti può garantirti potenzialmente. Detto questo, non sempre l’intenzione di farlo riesce comunque a concretizzarsi, ad esprimere una volontà o ad uscir fuori senza ipocrisie di fondo (a volte anche involontarie)…così come il tuo percorso e qualche convinzione acquisita incidono per forza di cose. Del resto non siamo contenitori trasparenti, ed io personalmente non voglio neppure esserlo. In tal senso, anche il sito Contrasto (www.contrastohc.com) rappresenta la nostra unica traccia mediatica attraverso la quale abbiamo adeguato il progetto al tempo in atto (mantenendo per quanto possibile le modalità e i presupposti dati in partenza). Questo per dirti che se nel 2010 non avessimo avuto almeno un sito internet, avremmo rappresentato qualcosa di inadeguato ed inefficacie (e gli mp3 da scaricare vorrebbero pure poter essere molti di più, così come tutte le parole/testi/considerazioni confluiscono al volo, limiti tecnici permettendo per quanto mi riguarda, sul sito stesso a disposizione di tutti), una canna spuntata…ma il nostro modo di mantenerci a diffusione coerente resta paradossalmente quello di evitare i canali di diffusione incoerente…Poi è comunque difficile uscir fuori dal cosiddetto movimento, dalla scena…questo perché, credo, il fare musica nasce comunque da un’esigenza non prettamente “commerciale” e quindi si attui con intenzioni che l’orecchio spesso valuta sgradevoli (se si ferma all’ascolto)…sebbene ci siano gruppi che magari sono stati capaci di coniugare entrambe le prerogative e dunque abbiano debordato più di altri dal contenitore-scena. Boh! Io sono molto legato al circuito d.i.y. e credo che in fondo non sia poi nemmeno un circuito così limitato e poco diffuso. A volte penso che gli strumenti ci siano già, poi sta anche a chi li vuol cogliere il saperlo/volerlo fare.  Come credi che si possa arrivare ad un mutamento radicale dell'esistente? Come gruppo, avete un idea comune riguardo questo aspetto fondamentale? Credi o credete, ad esempio, nella lotta armata, oppure in qualche modo condanni/condannate certe pratiche (come io spero), e quindi credi/credete che sia più giusto (ed efficiente) attuare un cambiamento attraverso la contro-informazione, ovviamente negli svariati modi con cui la si può portare avanti?  La domanda da cento milioni (di non so cosa, però)! Personalmente, non solo non credo si possa arrivare ad un mutamento radicale, ma neppure ad un mutamento sostanziale percepibile dell’esistente (chiaramente poi dovremmo almeno specificare cosa s’intende per “esistente”…se il nostro circoscritto vitale, oppure se lo intendi ad ampio raggio…per così dire a livello di sistema globale). Ti rispondo però che conscio di questo (e nella speranza di vanificarlo) non riesco a non direzionare il mio percorso (nella forma e nei modi che ritengo più idonei) in nessun altra direzione che non sia quella che spinge e porta verso la possibilità di un cambiamento radicale dell’esistente.C’è chi per tutto questo ha messo in ballo anche la vita, e ci ha provato fino in fondo. Io non condanno (e non posso avere la presunzione di condannare) alcun tipo di pratica e/o scelta “radicale” che ha rappresentato o che possa rappresentare, anche solo nel tentativo, una lotta antagonista (in qualsiasi forma questa si sviluppi) al sistema dominante o una linea comune il cui macro-obiettivo sia quello di portare in evidenzia ai più le incongruenze socio-politiche (dove “politica” è quotidiano) di un apparato elitario a regime totalitario (in qualsiasi forma questo si attui)…Credo che troppo spesso, purtroppo, si finisca per confondere l’obiettivo di una campagna antagonista con l’obiettivo simbolico che di volta in volta può essere considerato dalla stessa…e quindi inesorabilmente poi si finisca per non slegarsi più da quest’ultimo. Tanto per farti un esempio, se la lotta contro i CIE (con tutto quello che rappresenta) non diventa qualcosa che può essere elevato e collocato anche su un piano “superiore” e globale (e quindi connesso e ritradotto a tutto il resto) il rischio è di fare il gioco di chi ti mette sul territorio i CIE perché vuole che la tua spinta confluisca (e si esaurisca) esclusivamente lì, a mo’ di paraocchi…non so se mi spiego. L’approccio di gruppo (come Contrasto intendo) alla cosa la puoi dedurre direttamente dai nostri dischi che rappresentano prima di tutto un tentativo sotto forma di strumento politico di critica all’esistente (e dunque un vettore ideologico del “come la vediamo di comune accordo”), come peraltro tantissimi altri analoghi strumenti di controinformazione lo possono essere.  Quale idea hai o avete (se anche per ciò che riguarda questo condividete un pensiero comune) di una societtà anarchica? Pensi o pensate, ad esempio, che sia fondamentale la creazione ed il conseguente mantenimento di comunità e/o federazioni che abbiano magari al suo interno anche delle regole stabilite di vita collettiva da seguire, oppure immagini/immaginate e quindi desideri/desiderate piu'un contesto sociale in cui sia prettamente l'individuo a muoversi/decidere/vivere (e quindi, a mio parere, anche più liberamente) in base alla propria coscienza/onnipotenza? Ci sono, inoltre, "correnti" dell'anarchismo  (e quindi teorie, pratiche, pensieri, periodi storici) ai quali ti senti o vi sentite maggiormente legati?  No…per carità! Ancora comparti, definizioni, correnti, teorie, pensieri, commemorazioni, federazioni (bleah!!),regole, prassi…e Amen! La messa è finita!…c’è proprio un problema di attribuzione dei significati alle parole…un utilizzo di contenitori verbali simili soltanto per il suono che emettono. Non stiamo qua a parlare di società anarchica e di contestualizzazione dell’individuo (a mio parere, naturalmente)…e a rinchiuderci come goffi dinosauri all’interno di caverne senza uscita…lasciamolo fare a chi ha fatto dell’anarchia un (simil-)partito, a chi si muove con le bandiere colorate (ed istituzionalizzate…in quanto ne è parte), le riviste patinate o raccoglie feticci del ‘800 avulso (spesso volutamente, tanto per non rischiare nulla) dalla critica e dall’analisi di ciò che intorno intanto succede. Lasciamo che siano le ”giornate di studio e riflessione sull’anarchismo” a portare il loro imperdibile ed essenziale contributo alla possibilità di un cambiamento di quest’esistente (ma in fondo perché poi cambiare?!)...sempre che a loro, quest’esistente, stia comunque stretto.  TAV in Val di Susa, rifiuti in Campania, Dal Molin a Vicenza...Negli ultimi anni,sotto la morsa capitalista, si sono sviluppate queste ed altre situazioni devastanti in cui però anche la suddetta gente comune è riuscita in un certo senso a muoversi in modo più radicale del solito, scavalcando la linea "immaginaria" che limita e opprime la sua vita, ovvero quella della legalità, e anche a vivere, soprattutto nel "primo caso", contesti di autogestione o comunque situazioni basate su un forte principio di tessitura orizzontale dei rapporti. Ovviamente, come sappiamo bene,anche dopo focolai di rivolta e contesti del genere tutti poi sono pronti a tornare all'ovile e ad abbassare di nuovo totalmente il capo, soprattutto facendosi manovrare come sempre dall'imposizione dell'idea progressista/migliorista dell'esistente. Credi quindi che sia stata o che sia più che altro una cosa momentanea e/o di apparenza, oppure pensi che qualcosa nella mentalità delle persone stia veramente cominciando a cambiare?   Mah…sinceramente penso che per un verso o per un altro “la mentalità delle persone” e la possibilità di cambiamento che ci si possa dare, rappresentino sempre e comunque un potenziale assoluto (spesso trascurato o inespresso) che ognuno ha in dotazione. E’ il salto da questo alla percezione reale e concreta di una effettiva possibilità di mutamento a livello sociale che mi porta alle considerazioni di cui sopra ti ho scritto (domanda n.5). Detto questo però, continuano ad affascinarmi tutti i tentativi che si sviluppano anche improvvisamente o per “brevi” periodi (e che spesso mantengono vivi semplici ma concreti obiettivi su territori locali) sotto forma di esplosioni sociali e resistenze (nelle forme con cui si adattano al contesto)…per così dire tutte quelle “scintille in grado di trovare la polveriera”…come lo sono stati alcuni degli esempi che tu hai citato. Sul tornare all’ovile non saprei dirti, nel senso che mi pare un’espressione inadatta in virtù del fatto che personalmente la stragrande maggioranza di queste situazioni io “me le vivo” in panciolle attraverso internet o altri mezzi di comunicazione…e dunque non mi sento nemmeno di criticare chi sul campo c’è e se la vive in altro modo. Certo, tutto questo però potrebbe aiutarci a capire che c’è un disagio “di fondo” persistente, diffuso, generale, comune…e che spesso anziché frammentare il corso di questo disagio in mille affluenti depotenziati, basterebbe provare a far confluire le energie in quell’unico corso…naturalmente e in piena forza.  I vostri dischi sono in pratica dei comunicati sonori. Musicalmente non siete fra i "generi" che preferisco, ma è fuori dubbio che ogni volta che ho fra le mani un vostro "prodotto" è comunque paradossalmente una gioia (perchè ovviamente non vorremmo mai doverci trovare a gridare la nostra rabbia davanti a tutto questo schifo, e le gioie piene dovrebbero essere e sono ben altre). Un disco dei Contrasto, in pratica, lo si può anche solo leggere. Come mai, però, limitarsi ad esprimersi solo tramite l'attività "musicale" e quello spazio che è l'involucro di un disco, il quale nonostante tutto risulta inevitabilmente sempre ridotto dinanzi a ciò che si ha da dire? Perchè, ad esempio, non scrivete anche dei libri?   Dai…esagerato! Sarà che ormai io non ho più voce e al massimo resisto 3-4 pezzi dal vivo…e dunque almeno ci si concentra sul contenuto delle parole… ;) boh! Fa piacere se ti arriva in questo modo. Recentemente, in una recensione dello split con gli Affluente (ma non ricordo chi l’ha scritta…forse Deny everything) mi sembra di aver letto, a proposito dei nostri testi, una cosa tipo “i testi dei Contrasto sono qualcosa a metà tra un comunicato e una poesia…”, e questo (con tutti i limiti del fatto che un comunicato e una poesia sono probabilmente espressioni molto più importanti di un nostro testo o scritto) mi “ha lusingato” molto (lo ammetto, con presunzione) perché in un certo senso rappresenta il tentativo che si cerca di dare alle parole, alla loro sostanza e alla loro forma…No, per quanto mi riguarda poi, non considero le parole di un nostro disco come le parole contenute in quel disco…siamo costretti a filtrare attraverso una forma, ma nessuno poi ci costringe ad utilizzare sempre e comunque quella stessa forma…   Finisci dicendo tutto quello che hai a cuore dire (abbracci non tastiere?)...  Come promesso, ho rispettato i tempi dell’intervista... stammi bene, e speriamo di poter parlare magari anche davanti ad una birretta di queste cose, non sempre attraverso una tastiera (dalla quale peraltro ti mando l’abbraccio…). A presto.

I CONTRASTO SONO:
Max - Voce
Stiv – Basso
Nik – Chitarra
Michele – Batteria
Enrico - Chitarra

web:www.contrastohc.com


Voi, che ci avete cresciuto nell'ipocrisia dei vostri dogmi e delle vostre morali. Voi, che ci avete chiuso gli occhi e legato le mani per il nostro futuro. Voi, che ci avete reso complici di un crimine legale in nome del progresso. Voi, con il vostro subdolo perbenismo di potere mirato al controllo dei nostri sogni. Voi, che ci avete armato spacciando per ideali le vostre frustrazioni. Voi, che banchettate al tavolo dei tiranni e ci vendete una libertà mai vista. Voi, che ci programmate la vita ancor prima di avercela data. Voi. Governo, politica, chiesa, istituzioni, "giustizia", denaro...Contropotere.