mercoledì 25 luglio 2012


CRITICAL MASS...

"Una volta che vi sarete arresi alla bici scoprirete la libertà autentica di una mobilità priva di vincoli, e quando la sperimenterete e vi troverete in mezzo a dei non ciclisti vi farà uscire di testa il fatto che non siano in grado di prendere una bicicletta e partire...Vi sentirete come se foste gli unici nati per il volo in mezzo ad un mucchio di uccellini senza ali. Quando vi arrenderete alla bicicletta, essa potrà effettivamente cambiare la vostra vita"


“Critical mass” (Massa critica) è un raduno di biciclette che, sfruttando la forza del numero, “invadono” le strade che solitamente, purtroppo, sono usate solo dal traffico automobilistico...E' un evento spontaneo, un improvviso incontro di ciclisti per percorrere tutti la stessa strada, spesso rallentando volutamente la circolazione ponendosi ad esempio al centro della carreggiata (c'è chi sostiene che si debba rispettare il codice della strada e che deve essere lasciata almeno una corsia libera per chi vuole sorpassare, e chi invece che tutti devono occupare l'intera carreggiata costringendo le macchine alla velocità delle biciclette - "Noi non blocchiamo il traffico, noi siamo traffico")...E' quindi a suo modo un "piccolo" strumento di lotta adottato per rivendicare maggiore spazio per le biciclette, una sorta di "blitz" per dire "Ci siamo anche noi e abbiamo i vostri stessi diritti" e "Esiste un altro modo di muoversi", riappropriandosi in modo pulito, sano e anche divertente delle strade reclamandone di più giuste e a misura di tutti, fuori dalla rin/corsa alienata al/nel tempo, perchè l'automobile non è assolutamente un mezzo di trasporto indispensabile, l'unico o il migliore, bensi' è al contrario uno dei più stressanti, costosi, puzzolenti, inquinanti e pericolosi...Ma a chi appartiene, quindi, Critical mass? A nessuno, se non al singolo che la rende viva. Non ha infatti nessun leader, non è un associazione, non è una manifestazione standard che ha bisogno di percorsi bollati e sbirri manganellati di guardia, ed ognuno partecipa all'evento a titolo personale facendosi portatore di un proprio messaggio (che non necessariamente deve essere coincidente con quello dei più)...L'idea fu lanciata a San Francisco nel 1992 da Chris Carlsson (“Stavo pedalando quando mi è venuto in mente che sarebbe stato bello formare una massa compatta di ciclisti in grado di conquistarsi uno spazio di libertà nelle strade di San Francisco”), venne velocemente ripresa in molte città del mondo, e ”qui”, ovvero in questa terra delimitata dai confini, presidiata dalle armi e governata logicamente da delle merde che viene chiamata “Italia”, Milano fu la prima ad avere un regolare evento Critical mass (con cadenza settimanale), a partire dal Febbraio dello stesso anno...All'inizio erano "solo" in 15, ma a Giugno arrivarono ad essere più di 200...Fu poi la volta di Roma il primo dello stesso mese, con circa 50 persone, le quali pedalarono a 9 km/h occupando l'intera carreggiata stradale e rispondendo col campanello ai clacson degli automobilisti arrabbiati...In seguito, molte altre grandi città seguirono l'esempio, fra le quali Torino, Bologna, Brescia, Cagliari e cosi' via...Se quindi hai magari da qualche parte una bicicletta che non usi da chissà quanto tempo, "rispolverala" e, se serve, sporcati le mani per quantomeno tentare di ripararla (perchè non c'è bisogno di andare per forza dal meccanico per farlo, a meno che non ti ritieni definitivamente un suppellettile a 360 gradi), ridandogli vita per poi godertela il più spesso possibile, che sia partecipando o dando il via nella tua zona ad una “Massa critica”, oppure, ovviamente, in altri modi e situazioni...

A. (2011)

Nucleare:un nuovo treno di scorie attraversa la Val Susa

Nella notte tra il 23 e il 24 Luglio, zitti zitti, i ragionieri delle nocività hanno organizzato un trasporto di scorie radioattive da Saluggia, mortifera eredità dell'impresa nucleare italiana, verso Le Hague in Francia, dove gli aspetti economici e l'irreversibile azzardo ambientale del nucleare si fondono a beneficio del colosso energetico Areva. Il percorso è stato smascherato e intralciato, con diversi mezzi e intensità, da Vercelli alla Val di Susa; ancora non si hanno notizie di interventi e azioni dall'altro lato delle Alpi. A Bussoleno, alcuni nemici del nucleare e del TAV, si sono prontamente radunati per bloccare i binari e inceppare gli affari e i traffici che orbitano attorno all'indotto della tecnologia atomica; anche le forze dell'ordine si sono manifestate con ingenti schieramenti. Sempre pronti a servire le peggiori cause e i più avidi padroni, con i loro 17 mezzi carichi di manovalanza repressiva, hanno fatto sì che il convoglio radioattivo proseguisse il suo percorso. Nel frattempo, un treno proveniente da Bardonecchia, con a bordo diversi ignari passeggeri e alcuni NO TAV partiti dal campeggio resistente di Chiomonte, è stato sequestrato dalle forze dell'ordine per evitare che si rinforzassero le fila del blocco antinucleare. Una lotta asimmetrica, non solo per il conteggio dei numeri e delle armi in campo, ma soprattutto per le passioni e i pensieri da un lato, e gli ordini dall'altro, che muovono i diversi schieramenti. Un altro treno di scorie è passato, un altro momento di azione diretta e di controinformazione ha smascherato, ancora una volta, la minaccia meschina e multiforme della tecnologia nucleare.

lunedì 23 luglio 2012


Villa Vegan squat a rischio sgombero

A metà Luglio, agli indirizzi di residenza di due delle abitanti della Villa Vegan occupata di Milano, si presentano pattuglie di carabinieri che consegnano dei fogli di “chiusura indagini” relative all'occupazione del posto. Ricordiamo che la Villa è uno spazio anarchico vegan, occupato da ben 14 anni, nel corso dei quali è sempre stata punto di riferimento per iniziative, concerti, benefit, mobilitazioni e dibattiti relativi a molti aspetti della lotta antiautoritaria al dominio, rifiutando sempre qualunque tipo di rapporto con le istituzioni. Tra le lotte portate avanti, quelle per la liberazione animale e della terra, contro la civilizzazione, C.I.E. e carceri, repressione, sessismo, capitalismo ecc. Inoltre in Villa sono presenti anche una ciclofficina, una sala prove/registrazioni e un orto, attività autogestite e al di fuori di logiche di mercato. Da 14 anni questo posto è il crocevia di tantissime compagne e compagni da tutto il mondo, che contribuiscono ad uno scambio di esperienze politiche e legami di affetto e affinità a livello internazionale. In questo spazio hanno trovato una nuova vita anche molti animali salvati dagli orrori degli allevamenti, oltre ad altri animali in difficoltà:cani, gatti, galline, tacchini, anatre, conigli che dopo una vita di prigionia e schiavitù vivono ora liberi nel parco della Villa, senza che nessuno più li consideri oggetti o risorse da sfruttare. Dalla lettura dei fogli dell'inchiesta veniamo a sapere che la denuncia parte su richiesta della direttrice del Settore Demanio e Patrimonio Comunale di Milano MARI LAURA, come prima misura in vista di un futuro sgombero:“Il Comune chiede che, previa identificazione degli occupanti, vengano adottate tutte le misure idonee all'estromissione degli occupanti dall'immobile, al fine di realizzare quanto prima l'interesse pubblico attraverso il suo utilizzo secondo la destinazione attribuitagli”. Le indagini sono state effettuate dalla Digos di Milano che in più occasioni ha fatto appostare vicino all'ingresso del posto due dei suoi uomini per spiare e registrare gli ingressi e le uscite, ed in una occasione è riuscita ad introdurre due agenti di polizia locale nel parco con un sotterfugio, riuscendo ad annotare le targhe delle auto e a riconoscere l'identità di quattro dei numerosi abitanti della casa, gli stessi a cui poi ha fatto recapitare le denunce. Oltre alla denuncia per l'occupazione c'è un'esilarante aggravante per “deterioramento dello stato dei luoghi” con la costruzione di un forno a legna, da cui in effetti abbiamo sfornato tantissime buone pizze fuorilegge! E' chiara la volontà da parte del Comune di sgomberare la Villa, per questo inizieremo sin da ora a mobilitarci con iniziative contro gli sgomberi e la repressione. Se credono che li lasceremo agire con tranquillità nel riprendersi questo spazio liberato, per farne l'ennesimo mostro di cemento frutto della speculazione edilizia, si sbagliano di grosso. Siamo pront* a resistere fino alla fine per impedire lo sgombero di quelle che non sono solo quattro mura ma è un'esperienza di complicità e di lotta vissuta quotidianamente. Di fronte all'avanzata dell' urbanizzazione e l'annientamento di ogni spazio non funzionale al profitto siamo pront* a difendere ogni albero che si trova in questo parco, e la libertà degli animali che qui hanno trovato casa. In caso di effettivo sgombero, invitiamo fin da ora le compagne e i compagni di ogni dove a raggiungerci subito e nei giorni successivi per una mobilitazione incisiva e duratura! Nessuno sgombero senza risposta! La via della libertà giace nella rovina delle nostre città!

Villa Vegan Occupata
30/07/2012

Contatti:
Via Litta Modignani 66, Milano

Se avete qualcosa da dire...
Settore Demanio e Patrimonio, Via larga 12, 20122 MILANO
(IV piano , Settore Demanio e Patrimonio, stanza 491, 493, 495)

Responsabile:Mari Laura.
Tel.:02.884.53175 02.884.53176
e-mail:laura.mari@comune.milano.it

sabato 21 luglio 2012

INCONTRO PER LA LIBERAZIONE ANIMALE
31 Agosto – 1 e 2 Settembre
(Luogo ancora da definire)


In questi ultimi due anni alcune campagne contro lo sfruttamento animale e alcuni gruppi antispecisti hanno suscitato un aumento dell'interesse e della partecipazione. In particolare la lotta contro la vivisezione si sta amplificando, e l'interesse suscitato da questa che da molti è considerata la più orribile delle torture, sta cominciando ad aprire gli occhi anche su tutti gli altri modi con cui l'essere umano opprime le altre specie. L'uomo, credendosi superiore agli altri animali, si sente in diritto di disporne, come di oggetti:così gli animali diventano cibo, indumenti, ritrovati scientifici o cosmetici, giochi di uno spettacolo del circo o pezzi da museo in uno zoo. Nella corsa a un consumismo sfrenato e a un progresso vano e spietato, l'ingiustizia con cui costringiamo miliardi di animali a condurre ogni giorno una vita in prigione, senza la possibilità di conoscere mai i loro istinti nella natura, e il loro conseguente massacro, hanno le proporzioni della nostra società di massa, e le modalità industriali che sole possono soddisfare le sue esigenze. Chi si scontra con questo orrore, il più delle volte, è stato già annichilito nella sua sensibilità, per rimanerne colpito. Ma per qualcuno questa consapevolezza squarcia un velo e dà l'avvio a un percorso di rifiuto delle pratiche con cui la società sfrutta gli animali, e al desiderio di impegnarsi per porvi fine. Un movimento di lotta in favore della libertà degli animali ha bisogno di spazi e occasioni per rafforzarsi:le proteste e gli incontri in piazza sono un momento importante per attuare i progetti e i percorsi con cui vogliamo combattere lo sfruttamento animale. Ancora più importanti forse sono i retroscena:le riunioni organizzative senza le quali questi momenti pubblici non avrebbero luogo. L'incontro di liberazione animale, ormai da molti anni, è un'occasione fondamentale per connettere queste due fasi fondamentali nel nostro impegno per gli animali. Tre giorni insieme, aperti a chiunque sia spinto dal desiderio di vedere gli animali liberi e le gabbie distrutte e consumate dal tempo, fino a scomparire. Tre giorni per conoscere e approfondire molte tematiche e riflettere sulle pratiche per scardinare una mentalità specista e una società che basa profitti e privilegi sulla pelle degli animali. Ma soprattutto tre giorni per conoscerci, creare gruppi di individui che hanno voglia di organizzarsi e impegnarsi in prima persona:portare nuove tematiche e nuove strategie, così come inserirsi in realtà che da più o meno tempo stanno cercando di portare avanti qualcosa nelle varie zone d'Italia. Insomma tre giorni per capire che cosa possiamo fare. La riuscita dell'incontro, nel livello dei contenuti, così come nel benessere che questi tre giorni possono regalarci, è completamente affidata all'autogestione e alla collaborazione di tutti. Per questo è importante metterci in gioco anche in una crescita personale e etica:partecipare attivamente con i propri pensieri e le proprie mani, e applicare quei comportamenti che creano una convivenza paritaria. Per questo esplicitamente dichiariamo la nostra ripugnanza per ogni manifestazione omofoba, sessista o razzista, che, come lo specismo, portano qualcuno a discriminare qualcun altro per una presunzione di superiorità. Per coprire le spese sostenute per l'affitto del luogo che ci ospiterà, chiederemo una piccola quota di partecipazione.

A breve circoleranno tutti i dettagli. Per ora vi invitiamo a visitare il nostro sito internet www.incontroliberazioneanimale.org che sarà aggiornato con costanza, e ad iscrivervi alla mailing list dell'incontro scrivendo a:info@incontroliberazioneanimale.org. Per la liberazione animale.

BOLOGNA:VOLANTINO DISTRIBUITO DAVANTI AL CARCERE MINORILE

17/07/2012 - In seguito alla notizia del tentativo di evasione di un ragazzo dal carcere minorile, ieri è stato fatto un giro in via del Pratello e dintorni, distribuendo il volantino che alleghiamo sotto...Abbiamo inoltre appreso che, dopo il banchetto che è stato fatto il 3 luglio, era stata messa in circolazione la voce che c'erano stati i "black-block'"al Pratello; questo non è mimimamente risultato un ostacolo per parlare con alcune persone che vivono e/o lavorano lì. Tra ieri e oggi la stampa di regime pubblica l'informazione di un ODG (Ordine del Giorno) approvato in consiglio comunale a Bologna perché vengano effettuati maggiori controlli medico-sanitari sui migranti, con particolare riferimento a carcere, C.I.E. e minorile del Pratello.

E’ di oggi la notizia di un tentativo di evasione da parte di uno dei ragazzi detenuti nel carcere minorile del Pratello, avvenuto ieri pomeriggio. Dopo aver ingoiato un accendino, il ragazzo è stato portato all’ospedale Maggiore da dove, riuscendo a sfuggire alle due guardie, è poi scappato; purtroppo è stato fermato poche ore dopo da alcuni agenti, nei pressi della stazione dei treni, e riportato in carcere. I tentativi di evasione dal carcere minorile di via del Pratello sono stati diversi negli ultimi anni, almeno stando ai giornali. Già nel settembre del 2009 due ragazzi erano riusciti ad evadere, e la Procura aveva aperto un’inchiesta indagando quattro agenti di polizia penitenziaria; un altro tentativo di fuga di due ragazzi era stato sventato nel marzo 2011 dalle guardie. Anche in quel caso, come oggi, è il SAPPE (Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria) a darne notizia, tramite il suo segretario generale aggiunto Giovanni Battista Durante. Da mesi, ovvero da quando è scoppiato lo "scandalo" del Pratello, anche i sindacati di polizia penitenziaria non esitano a unire le loro voci al coro di proteste che dichiarano inique le condizioni del carcere minorile, dalla denuncia di mancanza di fondi e personale fino all’affermazione che la struttura andrebbe chiusa. Difficile tuttavia prenderli sul serio. Prima di tutto perché è evidente l’interesse che li muove, non certo il “benessere dei ragazzi” (posto che associare la parola ‘benessere’ ad un luogo di reclusione e sevizie è un paradosso degno di una malsana ipocrisia), ma una posizione più vantaggiosa per le guardie penitenziarie:le stesse guardie che sono responsabili – secondo le inchieste aperte negli ultimi mesi sul Pratello – di ignorare o incoraggiare le risse tra detenuti, di utilizzare ad ogni pié sospinto manette, manganelli e celle di isolamento (nelle quali, nelle stagioni fredde, smontavano anche le finestre per sottoporre il recluso, lasciato anche privo di coperte, al freddo intenso). Le stesse guardie penitenziarie che non si pongono problemi nel lamentarsi una volta venute a galla le torture del carcere minorile, come se loro stesse non fossero coloro che le hanno commesse e taciute fino a pochi mesi fa. Il tentativo di passare dalla parte degli "accusati" e "responsabili" a quella degli "accusanti" e degli "eroi" che sventano evasioni e scontri tra i reclusi si palesa in tutto il suo schifo nel gennaio di quest’anno:il 19 viene annunciato il trasferimento di 27 agenti, che Durante definisce ‘una deportazione’, ma il 25 il SAPPE rende noto che all’interno del carcere le guardie avrebbero sventato il tentativo di suicidio di un ragazzo. Il trasferimento – che faceva seguito al "cambio dei vertici" della struttura in seguito allo scandalo e all’indagine ancora aperta sulle numerose violenze che avverrebbero da anni entro le mura di via del Pratello – viene annullato. Oggi Durante afferma che il ragazzo che ieri ha tentato la fuga aveva provato più volte a ingoiare l’accendino, lamenta che sia stato portato all’Ospedale Maggiore (perché privo di un reparto detentivo, a differenza del Sant’Orsola), e si crogiola nel lodare la presunta professionalità delle guardie che lo hanno ritrovato e reso di nuovo da libero a prigioniero.

A noi appare evidente:che i veri "delinquenti" sono coloro che fanno i carcerieri e che ne approfittano di ogni per avere più fondi e più libertà di commettere soprusi e violenze a loro piacimento sui loro prigionieri, tanto più quando tentano di nascondere quello che considerano un "lavoro" dietro a false presunzioni e a concetti di sicurezza; che tutti coloro che credono che sia un crimine o una colpa tentare di recuperare la propria libertà, magari usando come stratagemma un accendino ingoiato, si rendono complici di un mondo che rinchiude per allontanare da sé i “rifiutati” di ogni età, considerandoli pericolosi, rinnegandoli o trattandoli come "pezzi difettosi, sfortunati, storti", da "raddrizzare e recuperare".  Non c’è nulla "da correggere" in questo tentativo di evasione, né da "comprendere" o da "analizzare":ci dispiace che sia fallito.

A FIANCO DI CHI CERCA UNA VIA DI FUGA DALLA RECLUSIONE.
IN UN MONDO SENZA GABBIE, DEI CARCERIERI NON SI SAPRA’ CHE FARSENE.
CHE DI CARCERI E C.I.E. RIMANGANO SOLO MACERIE

Alcuni anarchici e anarchiche

venerdì 20 luglio 2012

GERMOGLIO REZZATO (BRESCIA), 27-28-29 LUGLIO:FESTA ANTINOCIVITA' 2012
Contro lo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali, contro i predoni multinazionali che ingoiano suolo verde con la cementificazione, contro chi vuol fare profitto con rifiuti e discariche che contaminano irreversibilmente il nostro territorio e provocano malattie di ogni genere. Per ridare valore alla terra, al lavoro e alla cooperazione tra le persone, per boicottare la società del consumismo, per bloccare tutte le nocività. Ogni sera banchetti informativi, proiezioni, aperitivo-bar, cucina a base di autoproduzioni, bancarelle ed esposizioni artistiche, possibilità di campeggio gratuito. INFORMARSI, CREARE CONSAPEVOLEZZA E CRITICITA'.

giovedì 19 luglio 2012


CAMPAGNA AIP (ATTACCA L'INDUSTRIA DELLA PELLICCIA)

La Campagna AIP nasce nel 2004 con lo scopo di portare alla luce la realtà dell'industria della pelliccia e contribuire ad una sua definitiva fine. AIP nasce da attivisti volontari uniti da un sentimento antiautoritario che non concepisce costrizioni e gabbie, né per gli animali né per gli umani. Pur concentrandoci, per motivi strategici, su un singolo settore dello sfruttamento, intendiamo la lotta contro l'industria della pelliccia come parte integrante del rifiuto di una visione del mondo antropocentrica e specista, che considera gli animali non umani e la terra come risorse a disposizione dei capricci degli esseri umani. Similmente al razzismo e al sessismo, lo specismo si fonda su un concetto vacuo ed arbitrario, l'appartenenza di specie, per perpetuare l'attuale gerarchia di potere e giustificare qualsiasi pratica contraria agli interessi degli animali non umani. Chi lotta per la liberazione animale si oppone dunque a qualsiasi forma di specismo, ma anche di razzismo, xenofobia, sessismo e omofobia. Primo passo fondamentale verso la liberazione animale è il veganismo, il rifiuto del consumo di carne, uova, latte e altri alimenti di origine animale, prodotti in allevamenti non meno crudeli di quelli "da pelliccia" e responsabili della morte e dello sfruttamento di decine di miliardi di esseri senzienti ogni anno. All'interno della Campagna AIP non ci sono stipendiati e costosi uffici da mantenere, il che significa che ogni centesimo e ogni sforzo vengono spesi direttamente per portare avanti le iniziative e stampare il materiale. Questo tipo di organizzazione rende ogni gruppo e ogni individuo libero di contribuire alla campagna e agli obiettivi come meglio crede, con i mezzi che preferisce e quelli nei quali si sente maggiormente preparato o a proprio agio. Con una simile organizzazione di base siamo stati capaci di creare una rete nazionale di gruppi attivi sul proprio territorio ed essere in diverse piazze d'Italia con centinaia di iniziative e proteste anti-pellicce. Per salvare gli animali negli allevamenti e fermare questa strage c'è molto lavoro da fare, ma più siamo e più forza abbiamo. Puoi aiutare in molti modi la campagna ad ottenere i risultati per cui lottiamo, rendendoti parte del movimento di liberazione animale.

1 - Accedi al sito http://campagnaaip.net per gli aggiornamenti e gli appuntamenti e iscriviti alla mailing list della campagna, in modo da ricevere gli appuntamenti, appelli e informazioni su come prendere parte alle varie campagne in corso contro l’industria della pelliccia. 2 - Se non ci sono appuntamenti o gruppi attivi nella tua zona, perché non essere proprio tu ad organizzare qualcosa? Siamo a tua completa disposizione per qualunque domanda o dubbio al riguardo. 3 - Puoi richiederci volantini da diffondere tra chi conosci o da mettere sui tavoli informativi. 4 - Ogni mese la Campagna deve fare fronte a spese non indifferenti:stampa volantini, manifesti, adesivi; megafoni e batterie, trombe, fischietti, benzina per gli spostamenti, noleggio di furgoni per i tour, materiale da ufficio, tavoli per banchetti. Fino ad ora si è fatto affidamento principalmente sulle risorse degli stessi attivisti che organizzano banchetti, cene e concerti benefit per raccogliere fondi. Crediamo però che le energie e il tempo spesi a raccogliere fondi potrebbero essere impiegati dagli attivisti in modo più proficuo organizzando proteste, che aiutano direttamente gli animali imprigionati nelle gabbie. Siamo coscienti che ci sono molte persone che, pur avendo a cuore la difesa degli animali, a causa di impegni lavorativi o di famiglia, non hanno la possibilità di partecipare alle proteste. L'aiuto di queste persone al movimento di liberazione animale può essere fondamentale. Per finanziare le campagne, siamo allo continua ricerca di sostenitori. Senza di essi le campagne avrebbero difficoltà ad andare avanti in modo serio. Ogni offerta è benvenuta, ed ogni centesimo andrà a finanziare direttamente le nostre iniziative a difesa degli animali. Se vuoi sostenere la campagna e le nostre iniziative puoi mandare una donazione sul conto corrente postale n° 83835967 intestato a "In difesa degli animali" (mettendo come causale AIP), oppure puoi fare un bonifico bancario utilizzando il seguente codice IBAN:IT-83-V-07601-10900-000083835967 (codice intestato a "In difesa degli animali", causale AIP). Puoi decidere anche di fare un bonifico mensile. Se molte persone facessero questa scelta, anche solo pochi euro a testa potrebbero fare un'enorme differenza per le nostre attività.

CAMPAGNA AIP
CONTRO LO SPECISMO, PER LA LIBERAZIONE ANIMALE.
e-mail:info@campagnaaip.net

Juan, NO TAV arrestato nel corso dell'operazione repressiva del 26 Gennaio 2012, dopo oltre cinque mesi di carcere è stato trasferito agli arresti domiciliari da Venerdì 13 Luglio. Alessio Del Sordo e Maurizio Ferrari sono ancora dentro.

mercoledì 18 luglio 2012

Dopo più di un mese, l'Improbabile è vivo e lotta senza sosta sui monti Sibruini del Lazio. I lavori per ristrutturare il primo casale procedono a gonfie vele. Dobbiamo ringraziare l'enorme solidarietà attiva dimostrataci dai compagni e dalle compagne di Roma. Senza l'aiuto prezioso di molti di voi, ora staremo molto più indietro nell'obiettivo di rendere vivibile il casale prima dell'inverno. Sono ormai due settimane abbondanti che non si fa vedere nessun nemico, né civile né in divisa. Abbiamo la necessaria tranquillità per poter continuare a costruire quel luogo di sperimentazione, di autoproduzione e attacco diretto al capitale che vive nella nostra immaginazione, ma che ogni giorno prende sempre più concretezza. L'attacco alla proprietà privata è palese nell'atto stesso di sottrarre ad un capitalista uno stabile abbandonato da decenni. L'autoproduzione e lo scambio di conoscenze vive nella fatica di ogni giorno. L'orizzontalità e la solidarietà fra gli occupanti è un altro dei pilastri fondamentali che regge l'Improbabile riuscita di questo progetto. Rinnoviamo l'invito a venirci a trovare, per qualche giorno o solo per poche ore. Il contributo di tutti e tutte è fondamentale per noi, e penso sia una buona occasione per chi viene per immergersi nel verde, rinfrescarsi con i fiumi e i torrenti della montagna, sfogarsi con lavori manuali. Finiamo dicendo che nonostante le montagne possano apparire lontane dalle contraddizioni della città, abbiamo seguito con apprensione e sincera solidarietà gli sviluppi dell'infame processo ai 10 compagn* per il G8 di Genova del 2001. Le condanne emesse non ci stupiscono, sono la diretta conseguenza dell'esistenza dello Stato, che in quanto tale deve autoperpetrarsi. E lo fa incarcerando chi tenta vie differenti, chi lo attacca frontalmente senza fronzoli o tatticismi sofisticati. Ci sentiamo di dire che quello che l'improbabile sta tentando di fare, è proprio di continuare a battere quelle vie, perchè i sentieri si allargano a forza di camminarci.
NO TAV:COMUNICATO DI MAURIZIO, JUAN ED ALESSIO SUL PROCESSO

In questi giorni nel tribunale di Torino si stanno svolgendo le udienze preliminari per gli scontri in val Susa. Il calendario serrato di udienze ci ha dato la possibilità, noi tre che siamo al gabbio, oltre di rivederci e abbracciarci, anche di riprenderci il tempo per confrontarci, non solo tramite corrispondenza. Abbiamo approfittato di questo tempo per discutere e fare alcune riflessioni che vogliamo condividere con chi lotta. Abbiamo preso a discutere su come affrontare questo processo e, guardandoci in faccia, ci siamo chiesti: "Cosa facciamo?". Questa domanda è maturata anche grazie alle lettere che ci sono arrivate e continuano ad arrivarci. Abbiamo cominciato a discuterne e siamo arrivati alla conclusione che vogliamo affrontare questo processo senza avvalerci degli avvocati perché sentiamo di non doverci difendere da niente e da nessuno, perché vogliamo attaccare lo stato e la società con il suo monopolio della violenza. Perché consideriamo l'apparato giuridico un teatrino in cui gli individui vengono costretti dalle relazioni sociali esistenti ad assumere i ruoli predefiniti di colpevole e innocente. Siamo arrivati alla considerazione generale che affrontare il processo non è qualcosa di diverso e separato dalla lotta. Questo è un contributo nato dall'assemblea nel gabbiotto del tribunale di Torino.

Maurizio, Juan e Alessio

martedì 17 luglio 2012

 NO TAV:RESOCONTO DELLA QUINTA UDIENZA PRELIMINARE

Venerdì 13 Luglio si è svolta la quinta udienza preliminare del procedimento penale che vede imputati i 46 NO TAV per i fatti del 27 Giugno e del 3 Luglio 2011 avvenuti in Val Susa. In aula hanno preso parola gli ultimi avvocati della difesa per discutere le posizione dei loro assistiti. Essi hanno fatto notare, con le dovute specificità individuali, come la riproduzione fotografica, fornita dalla Digos torinese, ritraggano immagini statiche solo ed esclusivamente del soggetto sottoposto al presunto reato, decontestualizzate dal resto, con uno spazio temporale, fra una foto e l'altra di diverse ore. Nell’intenzione dell’accusa questo potrebbe far presupporre che l’imputato abbia perpetuato, per diverse ore, il reato contestatogli. Le foto che ritraggono quel singolo momento, in quella singola situazione fisica e temporale non viene interpretata come un momento unico, ma come una continuazione dell’azione nell’arco di un lungo tempo. Ovviamente questa posizione dell’accusa viene contestata dalla difesa che ritiene invece quel momento, un momento unico, specifico. In più ciò che manca assolutamente è la ricostruzione del comportamento di un altro importante attore in campo oltre i manifestanti, cioè le forze dell’ordine che avrebbero, ad esempio, iniziato il lancio di lacrimogeni prima del lancio di sassi. Alla fine della discussione degli avvocati difensori, i PM hanno fornito nuovi atti probatori, in riferimento al materiale sequestrato dalla Digos durante le perquisizioni dei mesi precedenti, riconducibili ai soggetti interessati. Questa operazione viene immediatamente contestata dalla difesa, per difetto di procedura, poiché tutto il materiale probatorio deve essere consegnato prima della discussione in aula dell’udienza preliminare. Il GUP Edmondo Pio, di fronte a tale obiezione, non ha potuto far altro che appoggiare la richiesta della difesa, rigettando il nuovo materiale fornito dai PM. Terminata l’udienza preliminare gli imputati hanno voluto leggere un documento scritto e redatto collettivamente dai 46 imputati, di cui riportiamo il testo:

Noi, imputati NO TAV inquisiti in questo procedimento protestiamo contro la permanenza di misure cautelari che vedono tre di noi comparire ancora in stato di detenzione carceraria durante le udienze preliminari. Ad un anno di distanza dai fatti contestati, dopo sei mesi dall’arresto, riteniamo un accanimento punitivo il mantenimento di queste misure nei confronti di tre imputati che, per posizione personale e per reati contestati, non sono diversi dagli altri a piede libero. La loro permanenza in carcere riveste solo una funzione di immagine a fini puramente mediatici per rafforzare le tesi della procura torinese. Lo stesso discorso vale anche per gli altri tre imputati ancora agli arresti domiciliari. Noi tutti siamo parte di un grande movimento collettivo che si batte contro un’opera inutile, devastante e nociva per un intero territorio e la comunità che lo abita.

Si parte e si torna insieme!

lunedì 16 luglio 2012

domenica 15 luglio 2012

E' uscito il # 70 dell'opuscolo "OLGA" 

 Scarica e diffondi  liberamente


ALL'INTERNO

- LA RABBIA DEI MINATORI INVADE LA MADRID DELL'AUSTERITÀ - AGGIORNAMENTI DALLA LOTTA DENTRO E CONTRO I CIE - LETTERA DAL CARCERE DI SPOLETO (PG) - LETTERA DAL CARCERE DI FOSSANO (CN) - LETTERA DAL CARCERE DI SAN GIMIGNANO (SI) - LETTERA DAL CARCERE DI COMO - 22 LUGLIO:PRESIDIO AL CARCERE DI CREMONA - LETTERE DAL CARCERE DI SAN VITTORE (MI) - LETTERA DAL CARCERE DI SIANO (CZ) - LETTERE DAL CARCERE DI PRATO - LETTERA DAL CARCERE DI VELLETRI (ROMA) - È INIZIATO IL PROCESSO AI NO TAV - NO TAV:ANCORA DUE RESISTENTI COLPITI DALLA REPRESSIONE - 27 GIUGNO 2011/27 GIUGNO 2012:IL TEMPO PASSA, LA RABBIA NO! - PRESIDIO AL CARCERE DI CUNEO - LETTERA DAL CARCERE DI TORINO - LETTERA DAL CARCERE DI TEIXEIRO (SPAGNA) - SULL’OPERAZIONE REPRESSIVA “ARDIRE” - LETTERA DAL CARCERE DI PISA - LETTERA DAL CARCERE DI GENOVA - CONSIDERAZIONI SUL TERREMOTO ANTI-ANARCHICO - SUL PROCESSO CONTRO IL MOVIMENTO FIORENTINO E LA SOLIDARIETÀ - PADOVA:CRIMINALE È CHI SGOMBERA - MILANO:CHI SI NASCONDE DIETRO LO SGOMBERO DI VIA FALCK 44? - INTERESSI ECONOMICI E COSTI UMANI DEL TERREMOTO - MILANO:PROSEGUE LA BATTAGLIA DEGLI OPERAI DI BASIANO - I FRUTTI (AMARI) DEL PIANO MARCHIONNE

sabato 14 luglio 2012

G8:PER LA CASSAZIONE E' "DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO"


Confermate tutte le condanne. Giornate di lotta e di resistenza contro chi devasta e saccheggia il pianeta e le comunità umane vengono ricondotte ad un articolo penale del codice fascista, atto in questo caso a far ricadere su dieci persone le passioni, la rabbia e le speranze di migliaia di manifestanti. Questa sentenza rappresenta inoltre un pericoloso precedente, un preludio delle nuove strategie giuridiche di gestione delle lotte di piazza. In attesa di comunicati e riflessioni, ecco di seguito quanto riportato dai media di regime.

Dopo tre ore di camera di consiglio ha annullato con rinvio la sentenza della Corte d'Appello di Genova del 9 ottobre 2010 limitatamente alla mancata concessione delle attenuanti generiche nei confronti di Carlo Arculeo (in appello 8 anni), per Carlo Cuccomarino (8 anni) per Antonino Valguarnera (8 anni). Finotti a dieci anni e nove mesi e Dario Ursino a sette anni. IMPUTATI - Per questi cinque imputati, i giudici d'appello genovesi dovranno riesaminare il caso esclusivamente sulla mancata concessione delle attenuanti. La Cassazione, poi, ha diminuito la pena inflitta a Luca Finotti, Marina Cugnaschi (dodici anni e tre mesi), Vincenzo Vecchi (tredici anni e tre mesi) e Francesco Puglisi (quindici anni), annullando senza rinvio la condanna esclusivamente per il reato di detenzione di bottiglie incendiarie, che ha ritenuto assorbito nel resto delle contestazioni. Per Puglisi, dunque, la pena è stata diminuita di un anno, per Finotti, Cugnaschi e Vecchi di nove mesi ciascuno. Confermate, invece, le condanne inflitte ad Alberto Funaro (dieci anni di reclusione) e Ines Morasca (sei anni e sei mesi), i cui ricorsi sono stati rigettati. La Cassazione, pur diminuendo le pene, ha reso immediatamente esecutive le condanne. Si apriranno le porte del carcere per Alberto Funaro, Ines Morasca, Marina Cugnaschi, Vincenzo Vecchi e Francesco Puglisi. Restano, invece, in libertà Carlo Arculeo, Carlo Cuccomarino, Luca Finotti (al quale la suprema corte ha scontato la pena di nove mesi), Dario Ursino e Antonino Valguarnera, per i quali i giudici di Piazza Cavour hanno disposto un nuovo processo d'appello inerente la mancata concessione delle attenuanti.

venerdì 13 luglio 2012



E' uscito il numero 26 di Terra Selvaggia
 Per richiedere copie scrivere a:
"Il Silvestre", c/o F. Bonamici , cp 88, 56127 Pisa centro

Oppure a ilsilvestre@riseup.net
(Indicando il numero di copie e l'indirizzo completo a cui spedirle)

I terremoti sono sempre più spesso utilizzati dallo Stato per sperimentare fino a che punto può spingersi il controllo, fino a che punto può arrivare la sopportazione della gente. Quello che i media non vi diranno mai è che all'interno dei campi della Protezione civile i terremotati non possono consumare cioccolata, alcool, caffè e, nel modenese, persino tabacco. Che gli viene impedito di riunirsi, di distribuire volantini, di protestare. Circondati da autentici check-point di militari, “volontari” e sbirri di ogni tipo, devono mostrare i documenti tutte le volte che entrano ed escono. Che devono indossare permanentemente braccialetti di identificazione. Che chi non accetta la Protezione di Stato si vedrà tagliato fuori dai fondi per la ricostruzione e non avrà più una casa, né la propria né un'altra. Ieri all'Aquila, oggi in Emilia, lo Stato si allena a tenere in pugno, ricattare e sradicare un'intera popolazione, sperimentando forme di controllo che oggi vengono applicate all' ”emergenza”, ma che presto verranno imposte all'intera società. La Protezione Civile, con i suoi illimitati poteri, è insieme una sorta di super-polizia e la lunga mano della speculazione a venire. Ma alcuni non ci stanno e danno vita a campi autogestiti, minacciati di sgombero. Vogliamo sostenere queste esperienze e insieme chiederci come spezzare i meccanismi di coercizione dello Stato. Ne parliamo con alcuni testimoni diretti mercoledì prossimo, a Firenze, dalle 18 in Piazza D'Azeglio. Assemblea pubblica e dibattito, punto di raccolta di generi di necessità per i campi autogestiti (assorbenti, alimenti non deteriorabili, coperte, etc.), e in serata proiezione ed aperitivo benefit ad offerta libera.

mercoledì 11 luglio 2012

Poco fa ho visto il manifesto di un circo che ancora non conoscevo, il quale da giorni sta portando avanti i propri "spettacoli" in un posto non molto distante da quello in qui vivo (i simpaticoni sono in tour):è il "Circo Paolo Orfei" (ma sul manifesto in questione, fra tigri, orsi, leoni, etc., campeggia anche la scritta "Martin più il circo di Mosca"), e visto che hanno messo l'indirizzo di posta elettronica ed il numero di telefono, li pubblico, nella speranza che vengano invasi di mail e telefonate che li mettano a conoscenza che se pensano di passarla liscia con il loro "mestiere" di aguzzini, c'è chi non solo lo schifa, ma soprattutto ha anche intenzione di diffondere la voce su questi orrori a più persone possibili per dare il via ad una campagna di boicottaggio (per una questione di celerità non mi sono messo ad informarmi su tutte le loro date per renderle note e fare quindi in modo che siano beccabili di luogo in luogo da chi vuole organizzare dei presidi, ma forse se ci riesco lo farò a breve). Ci sono delle creature li' dentro, che non hanno niente di diverso da me e da te nel loro pieno diritto di poter vivere una vita degna di essere chiamata tale, che stanno soffrendo. Soffrono. Sono sfruttate psicologicamente e fisicamente, umiliate, imprigionate. E' inutile girarci intorno coi discorsetti di minchia:non fare niente significa essere d'accordo con chi gli sta distruggendo l'esistenza.

A.

e-mail:fantastico.martin@alice.it
tel.:333/4082478
OGGI, DALLE 18, IN PIAZZA S. MARIA A TRENTO, PRESIDIO SOLIDALE CON GLI ACCUSATI DI "DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO" A GENOVA DURANTE IL G8 (10 PERSONE) CHE SARANNO PROCESSATI IL 13 LUGLIO IN CASSAZIONE A ROMA. LO STATO LI VUOLE CONDANNARE A PENE CHE VANNO DAGLI 8 AI 10 ANNI DI CARCERE. FACCIAMOGLI SENTIRE CHE NON SONO SOLI. MICROFONO APERTO, BANCHETTI INFORMATIVI, PROIEZIONI, BAR BENEFIT.

martedì 10 luglio 2012

Maurizio Ferrari, NO TAV prigioniero dal 26 Gennaio, è stato trasferito dal 16 Giugno nel carcere di Cuneo (prima era a Milano), dove viene sottoposto a regime di isolamento duro (nessun tipo di contatto con gli altri detenuti, anche in cella è da solo), blocco della posta in entrata e in uscita, mancata consegna di libri e letture che gli vengono spediti, "aria" in un cortiletto di cemento...Questa totale privazione delle relazioni, ha ovviamente come scopo quello di piegarlo e di spezzare ogni forma di solidarietà ed appoggio. L'invito è quindi quello di inviare telegrammi e lettere per rompere l'isolamento a cui è sottoposto facendo pressione sui suoi aguzzini e sulla direzione del carcere di Cuneo.

Maurizio Ferrari
C.C. Via Roncata 75 (C.A.P. 12100)


SABATO, DALLE 14, CI SARA' UN PRESIDIO DAVANTI AL CARCERE.

lunedì 9 luglio 2012


COLLETTIVO ANARCHICO LIBERTARIO (LIVORNO)

Il Collettivo Anarchico Libertario nasce nell’autunno del 2005, per iniziativa di un gruppo di studenti, divenendo un importante punto di riferimento e discussione in città per numerosi giovani compagni anarchici e libertari. In questi anni il Collettivo è stato sempre presente nelle lotte sul territorio, ed ha organizzato varie iniziative, spesso in collaborazione con la Federazione Anarchica Livornese, ma anche con altre realtà del territorio. Il Collettivo si riunisce in Via degli Asili 33, presso la F.A.L., ogni Martedì alle 21.

e-mail:collettivoanarchico@hotmail.it
web:collettivoanarchico.noblogs.org

sabato 7 luglio 2012

IL CLOWN NAZISTA

Ripubblicando un articolo su Mc Donald's (il primo, un pò più lungo, purtroppo è andato perso:colpa mia), "lo giro" di nuovo in particolare a tutti quegli "alternativi" che si riempiono la bocca di discorsi contro la repressione e di parole dal significato enorme come ad esempio "pace" (anche se solitamente "peace" suona meglio, perché fa più "fico"/simpatico e in un certo senso deresponsabilizza attutendone nell'impatto il "peso" dell'importanza), e poi, nonostante siano a conoscenza delle violenze che questa multinazionale perpetra ai danni del pianeta, degli umani e degli animali, vanno lo stesso ad ingurgitarsi nei suoi "fast-food", oppure ci vanno assieme agli "amici" della combriccola non comprando ma senza dirgli niente per timore di essere sminuiti, sbeffeggiati, isolati, etc., dopo magari aver passato qualche oretta al pub oppure nel centro sociale locale prettamente per bere birrette, farsi le canne, commentare "gnocche" e "gnocchi" di passaggio e al contempo lamentarsi che nel posto in questione oramai non viene più organizzato niente di che...Quindi, alla gente che si ammala e/o muore, alla terra che va verso l'autodistruzione e agli animali che vengono massacrati, arriva con tutta la sua forza ed onestà il supporto delle "magliette antagoniste" che queste persone indossano, dei loro show teatrali nel gruppo per ottenere punti, del cyber-abbellimento con i loro myspace (e ovviamente i profili e le "pagine" di Facebook), etc...Mi raccomando:continuate cosi'.

A.

"Da Mc Donald's abbiamo tempo per te", recita il jingle. Ma perché hanno strutturato il servizio in modo che tu sia fuori il più presto possibile? Perchè è cosi difficile rilassarsi da Mc Donald's? Perché hai di nuovo fame subito dopo aver mangiato un "Big Mac"? Noi siamo continuamente sottoposti al bombardamento di stupide pubblicità, dei modelli consumisti ed alla continua corsa che è la "vita" nelle grandi città, ma non ci vuole molto per iniziare a farsi delle domande su Mc Donald's e capire che "qualcosa" è decisamente sbagliato. 1 - Il menù di Mc Donald’s si basa sullo sterminio di milioni di animali ogni anno:nei cosiddetti paesi del "Terzo mondo", la maggior parte dei raccolti vengono usati come mangime per animali per far ingrassare il bestiame e trasformarlo in hamburgers per il "primo". Milioni di ettari dei terreni agricoli vengono quindi sfruttati per il "nostro benessere" (cosi' come per il tè, il caffè, il tabacco, etc.), mentre la gente lì muore di fame. Le "mandrie di bestiame" consumano un ammontare di cereali e soia 10 volte maggiore rispetto al consumo degli esseri umani:una caloria di manzo richiede 10 calorie di cereali...Quindi, delle circa 145 milioni di tonnellate di cereali e soia utilizzati per il nutrimento, soltanto 21 milioni (sempre all'incirca) di tonnellate di questa carne straziata vengono utilizzati:lo scarto è quindi più o meno di 124 milioni all'anno per un valore di, approssimativamente, 20 miliardi di dollari. E' stato calcolato che con questa cifra si potrebbe nutrire, vestire e dare un tetto all'intera popolazione mondiale per lo stesso arco di tempo...Ti rendi conto? Inoltre, quando gli animali vengono macellati la carne può venire contaminata dal contenuto delle budella, come feci ed urina, portatori di infezioni batteriche. Nel tentativo di evitare questo tipo di infezioni gli allevatori usano somministrare periodicamente dosi di antibiotici. Questi si vanno ad aggiungere agli ormoni che stimolano la crescita, ai pesticidi ed ai chimici residui del mangime che crescono nei tessuti dell'animale e possono alla lunga danneggiare la salute di una persona con un'alimentazione basata sulla carne. 2 - Le foreste più belle del mondo vengono distrutte ad una velocità impressionante. È stato ammesso ufficialmente che i manzi utilizzati sono stati allevati usando terreni delle foreste equatoriali, impedendone quindi la rigenerazione, e l'uso della terra coltivabile costringe le popolazioni indigene ad evacuare  (inoltre, i gas emessi dagli allevamenti a catena nell "'industria bovina", poi, sono uno dei fenomeni originanti l’effetto serra)...Ogni anno un area di foresta pluviale della grandezza della Gran Bretagna è abbattuta o defogliata e incendiata (50 acri al minuto). Globalmente, circa un miliardo di persone dipende dall'acqua che proviene da queste foreste che assorbono le piogge e le restituiscono gradualmente. In Amazzonia le piogge torrenziali si abbattono sulle valli senza alberi, erodendo il terreno e trascinando via il suolo fertile. La terra nuda, battuta dal sole tropicale, diviene così inutilizzabile per l'agricoltura. Inoltre, Mc Donald's (cosi' come Burger king) si avvalla dell'uso di veleni letali per distruggere vaste aree di queste foreste. Non ti far ingannare quando dicono di suare carta riciclata:solo una piccolissima percentuale lo è. La verità è che vengono tagliati all'incirca 1.300 km quadrati di foresta solo per rifornirli di carta per un anno. Non è quindi un'esagerazione dire che quando mangi un Big Mac stai aiutando Mc Donald's a distruggere questo pianeta... 3 - Mc Donald’s promuove il suo cibo come salutare, ma in realtà ha un alto contenuto di, appunto, grassi animali, zucchero, sale ed un basso contenuto di fibre e vitamine. Ciò comporta un'altissimo rischio di malattie cardiocircolatorie, cancro, diabete ed artrite. Inoltre, il cibo è anche imbottito di additivi chimici (per coprire il gusto schifoso). Molte persone riconoscono che gli hamburger a catena di montaggio e le patatine sintetiche infilati in contenitori di plastica e carta sono cibo-truffa, ma Mc Donald's preferisce la parola "cibo-veloce" ("fast-food", appunto), e questo perchè è preparato e servito il più velocemente possibile per essere mangiato altrettanto velocemente (masticare è essenziale per una buona digestione, perchè promuove il fluire dei succhi gastrici che "lavorano" i cibi e mandano il nutrimento al sangue). Questo tipo di cibo finto incoraggia la sovra-alimentazione, e gli alti zuccheri ed il sodio contenuti possono far sviluppare una specie di "dipendenza". Questo significa maggiori profitti per Mc Donald's, ma, come detto, gravi problemi alla salute per i consumatori. Per compensare l'inadeguatezza dei propri prodotti, Mc Donald's cerca di far passare il consumo di pasti come "una cosa divertente". Questo trasforma l'atto del mangiare in una sorta di performance dove "l'importante è stare da Mc Donald's" (così com'è nelle pubblicità), ed il cibo in se stesso è poco importante. Le uniformi a righine, le luci abbaglianti, le brillanti decorazioni in plastica, i cappellini festosi e la tipica musichetta sono tutte parti dello stesso bel vestito indossato da un cibo di bassa qualità che è stato progettato fin nei minimi dettagli per apparire allo stesso modo ed avere lo stesso identico sapore in tutti i Mc Donald's in ogni angolo del mondo. Per raggiungere questa artificiale identità di gusto Mc Donald's richiede che le sue "foglie di lattuga fresca" vengano trattate con venti diversi prodotti chimici per dargli lo stesso colore e la stessa consistenza per lo stesso periodo di tempo:alla fine è come se stai mangiando un pezzo di plastica... 4 - La pubblicità di Mc Donald's è orientata in particolare verso i bambini:attraverso di essa viene infatti dipinto come un posto felice, un posto dove sono disponibili hamburger e patatine per tutti a qualsiasi ora del giorno e della notte, portando cosi' i più piccoli a pensare che se non ci vanno non sono "normali" (gli omaggi abbinati al "cibo", poi, rientrano in questa tattica squallida)...

Smetti quindi di andare in questi posti schifosi. Perchè aspettare
che tutti gli altri si sveglino? Ogni cambiamento nella società parte
dagli individui che cominciano a pensare in che modo
vivono ed iniziano ad agire in prima persona.

BOICOTTA MC DONALD'S

venerdì 6 luglio 2012

 COMUNICATO DA LECCO SUI PROVVEDIMENTI DEL 25 GIUGNO 
AI RESISTENTI NO TAV ELENA E LUCA
RILANCIAMO LA SOLIDARIETA’ A TUTTI I PRIGIONIERI NO TAV! RILANCIAMO LA LOTTA!

Il 25 Giugno 2012 Elena, una compagna di Bologna, viene messa agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni nella provincia di Lecco. Luca, un altro resistente NO TAV di Vaie (TO), viene sottoposto al provvedimento di obbligo di dimora. Per entrambi l’accusa è di aver partecipato il 3 Luglio 2011 al corteo NO TAV in Val Susa e di aver commesso, in quell’occasione, atti violenti contro le forze dell’ordine che avevano militarizzato la zona dove, mesi dopo, è sorto il cantiere dell’alta velocità Torino – Lione e dove, fino a pochi giorni prima, c’era la Libera Repubblica della Maddalena. Ci teniamo a ricordare ciò che accadde in Valle quasi un anno fa, per riportare quei fatti alla mente di chi, pur distante geograficamente, sente l’importanza della lotta che da oltre 20 anni tiene vive quelle montagne. Lotta che non è fatta solo a nome e per mano dei valsusini ma che, da sempre, ha trovato il sostegno concreto di tantissimi solidali. Questa specificità della lotta NO TAV ha portato il 26 Gennaio 2012 all’arresto di 26 persone presenti in Valle la scorsa estate. Tre di questi compagni sono tutt’ora in carcere, mentre gli altri sottoposti agli arresti domiciliari e a divieti/obblighi di dimora. Il 27 Giugno 2011 le forze dell’ordine sgomberarono militarmente la “Libera Repubblica della Maddalena”, una porzione di montagna della Valle dove il movimento NO TAV aveva dato vita ad un luogo libero dall’incombenza degli sbirri, una casa, un luogo di incontro e di lotta. Quello sgombero, attuato con modalità freddamente violente trovò una forte opposizione da parte dei presenti e portò al rafforzarsi del movimento, spingendo pochi giorni dopo (il 3 Luglio, appunto) migliaia di persone ad arrivare sui sentieri della Valle per assediare i terreni occupati dalle forze dell’ordine. Non è un mistero che il corteo, diviso in 4 spezzoni, volesse fare pressione sugli usurpatori di una terra teoricamente libera ma di fatto militarizzata. Prima ancora che i manifestanti raggiungessero le reti del cantiere i servi in divisa cominciarono a sparare lacrimogeni al C.S. ad altezza uomo, provocando numerosi e gravi feriti. Una delle zone più ferocemente difesa (qui c'era la parola "manu", n.d.r.) militari fu quella dell’area archeologica, con la conseguente distruzione di un patrimonio storico oltre che ambientale. Chi era in quei boschi rispose e attaccò a sua volta nell’ottica di resistere all’usurpazione poliziesca. Quattro persone furono arrestate e il 6 Luglio 2012 comincerà contro di loro e contro altri 42 NO TAV un maxi-processo che proseguirà fino al 21 Luglio per portare a termine la prima fase dell’accanimento giudiziario contro il movimento NO TAV. Luca e Elena invece verranno processati separatamente, almeno per ora. Il procuratore torinese Caselli, artefice di questo mostro giudiziario, freme nel portare avanti le sue istanze liberticide e accelera i tempi giudiziari:il 26 Luglio infatti, scadono i termini di custodia cautelare preventiva dei prigionieri NO TAV arrestati a Gennaio. Sperando in una conferma delle misure cautelari da parte del G.I.P. Bompieri, Caselli e l’apparato repressore di cui fa le veci, stringono i tempi concentrando le udienze nel tempo record di poche settimane e sfornando magicamente in questo periodo i provvedimenti per Elena e Luca, per dare un chiaro monito a chi ancora continua imperterrito a lottare contro la realizzazione del progetto TAV. Il tentativo poliziesco e giudiziario di dividere il movimento NO TAV tra buoni e cattivi non ha sortito finora nessun effetto e non ne sortirà. Il processo agli arrestati NO TAV è un processo all’intero movimento, alla molteplicità delle sue pratiche, alla sua determinazione e tenacia. Siamo NO TAV perché siamo contro la distruzione dei nostri territori per il cieco arricchimento del capitale; perché la lotta ci ha visto uniti non solo quando eravamo tutti in Valle, ma anche quando, tornati nelle nostre città, abbiamo contrastato i meccanismi e i responsabili delle devastazioni dei nostri territori. A fianco di tutti i prigionieri NO TAV chiusi nelle gabbie dello Stato, dei prigionieri agli arresti domiciliari e dei prigionieri sottoposti ad altre misure cautelari. Rilanciamo una solidarietà attiva continuando ovunque e con ogni mezzo sia la lotta contro la TAV sia l’attacco ad ogni nocività.

LIBERTÀ PER TUTTI/E!
SARÀ DURA!
Anarchiche e anarchici lecchesi

mercoledì 4 luglio 2012

E' uscito il numero 2 de "L'Innocenza Del Divenire"
("Libera sperimentazione dell'ignoto contro il dominio", Luglio 2012).

All'interno:
- Alla continua ricerca della gioia di vivere
- Ipnosi democratica
- Cocci e frammenti
- Suicidi

Scarica e diffondi liberamente.

martedì 3 luglio 2012

EARTH LIBERATION FRONT:LA NOTTE E' LUNGA...

Cosi' come l'A.L.F.*, il Fronte di liberazione della terra è un nome "adottato" da individui o gruppi anonimi ed autonomi (nessuna gerarchia, nessun portavoce) che, attraverso l'azione diretta (in forma di sabotaggio) causano danni economici e/o blocco alle imprese implicate, appunto, nella devastazione ambientale (ingegneria genetica, urbanizzazione/deforestazione, settore energetico, dei trasporti ed informatico, etc.), e coloro che agiscono in tal senso prendono tutte le precauzioni necessarie per non danneggiare nessuna vita (vedi sotto i tre punti principali, che ho buttato giù a grandi linee). La nascita dell'' E.L.F. (che non è quindi un organizzazione ufficiale) pare che sia avvenuta nel 1992 a Brighton (Inghilterra), in seguito al distacco di alcuni attivisti da Earth first!** nell'intenzione di passare a metodi di azione più radicali e concreti, per poi diffondersi fortemente in particolare negli Stati Uniti. Non a caso, nel Marzo del 2001 l'E.L.F. è stato classificato dall' F.B.I. tra le minacce principali del terrorismo interno (o "eco-terrorismo"), ovviamente viene quindi dipinto attraverso la propaganda di regime come un qualcosa di pericoloso e nocivo, e non mancano le scontate e forti critiche (e le varie contrapposizioni) da parte dei movimenti ambientalisti istituzionalizzati/tradizionali, i quali promuovono il cambiamento attraverso mezzi legali che rarissimamente da soli ottengono dei risultati veramente concreti e positivi. Questo perché i mezzi concessi dalle istituzioni rafforzano strutturalmente e culturalmente il sistema stesso che è alla radice del problema, un sistema che non può accettare un reale cambiamento. 
  
SCOPI E PRECAUZIONI:1 - Infliggere il massimo danno economico a coloro che traggono profitto dalla distruzione e lo sfruttamento dell'ambiente (e/o bloccarne le attività). 2 -  Porre in luce le atrocità commesse contro la terra e tutte le specie che la popolano. 3 - Agire in modo tale da assicurarsi che non vi sia nessun danneggiamento della vita.
A.


*Oltre ad alcuni metodi di azione ed alla suddetta mancanza di gerarchie, A.L.F. ed E.L.F. hanno in comune anche gli stessi obiettivi:colpire chi distrugge il pianeta ed imprigiona gli animali, li tortura, riduce la vita ad una merce. Il desiderio è quello di un "mondo verde" e veramente libero, dove per gli animali ci sia vera libertà e tra gli esseri umani non ci sia alcun tipo di sfruttamento. Non può esserci una reale e concreta liberazione animale in una terra stuprata, senza che per gli animali appunto non sia rimasto l’habitat naturale. Allo stesso tempo, è sintomo di una visione antropocentrica difendere l'ambiente unicamente in funzione dell'uomo, senza notare quello che accade alle altre specie non-umane negli allevamenti, nei laboratori, nei centri di prigionia, senza vedere che senza il loro spirito selvaggio la terra rimane impoverita. **Earth First! in America ha tra i suoi fondatori Dave Foreman, un ex Ranger della Forestale e persona con grande conoscenza dei luoghi selvaggi. Foreman, insieme a Dave Abbey, ha pubblicato nei primi anni '90 il manuale "Ecodefense - a field guide to monkeywrenching", contenente consigli su come sabotare e danneggiare qualunque oggetto collegato ad attività nocive per l’ambiente. Abbey era già noto per un suo romanzo basato sulle attività di un gruppo di sabotatori "The monkeywrench gang" (edito in Italia col titolo "I sabotatori"). Nei primi anni ’90 Earth First! negli Stati Uniti era un movimento apertamente a favore del sabotaggio e tendente a diffondere una cultura dell'azione diretta attraverso il suo giornale di riferimento. Questo fino a quando la repressione ancora dell’F.B.I. (che fece anche saltare in aria l’auto di due attivisti per cercare di incastrarli accusandoli di porto di esplosivo) ha posto un freno e costretto a rivedere le strategie di azione. Tra alti e bassi, divisioni interne e cambiamenti strategici, Earth First! ha cosi' in un certo senso segnato il passo e dato il via, appunto, a quanto sarebbe stato seguito poi da parte dell'E.L.F.
TRENTO:PANNONE PUNK-HARDCORE 2012
(SABATO 20 - VENERDI' 21 LUGLIO)

Con il peggiorare delle condizioni economiche e sociali, lo Stato mostra con più arroganza la sua vera natura. L'autorità opprime sempre più i deboli e soprattutto chi ogni giorno lotta in difesa degli sfruttati, in difesa dei territori invasi da tonnellate di cemento e da imponenti opere per far correre sempre più veloci gli interessi di una società fondata sul profitto di pochi e lo sfruttamento di molti. Rinchiude, perquisisce e bastona chi fa da carburante per il fuoco della rivolta sociale in atto, ma le sue gabbie, i suoi cani da guardia e i loro manganelli non domeranno la rabbia e non spezzeranno la nostra complicità. Il suono rovente della nostra musica sfonderà le sbarre delle vostre infami galere.

Sabato pomeriggio discussione sul punk-hardcore come supporto alle lotte e strumento di solidarietà per le persone colpite dalla repressione. Durante i due giorni ci saranno colazioni, pranzi e cene vegane. Portati la tenda e riportati via la tua monnezza. Il ricavato sarà benefit detenuti. 13 gruppi in due giorni.

Per ulteriori info:pannonehc@inbox.com
Scarica il pdf con le indicazioni per arrivare a Pannone.

lunedì 2 luglio 2012




Presentazione di "L'alta velocità marcia" 
(Edizioni Nautilus, 56 pag., 4 Euro)

L'autore Miguel Amoros presenterà la pubblicazione ad Avigliana e Prarostino (TO), Milano e Genova, e potrà essere ascoltato in streaming su Radio Blackout (radioblackout.org) intorno alle 10.30-11.00 di Mercoledì 4 Luglio.

"L'alta velocità è uno strumento del potere. Per questo la lotta contro il TAV è qualcosa di più della lotta per un altro tipo di infrastrutture; che non deve rivendicare soltanto un altro modello di trasporto, ma un’altra società. È una lotta contro tutte le infrastrutture di un’economia fuori controllo ed è anche una lotta contro l’automobile, la proliferazione urbana, l’alimentazione industriale, la vita artificializzata, la distruzione del territorio, lo sfruttamento del lavoro. È una lotta contro lo sviluppo e il consumismo. Deve mettere in moto meccanismi organizzativi autonomi capaci di elaborare punti di vista critici in modo collettivo, assieme a forme di lotta distinte dalla politica e dal sindacalismo, dalle quali deve nascere un soggetto storico, una comunità di oppressi capaci di affrontare le forze del dominio e cambiare il mondo secondo i propri desideri."