martedì 19 febbraio 2013

NON DELEGARE, NON VOTARE

Non supportare un sistema che crea ogni giorno i presupposti per lo sviluppo dei crimini e delle problematiche dalle quali ti illudi di tutelarti sostenendolo. La legalità è soltanto un paravento che nasce per proteggere la struttura piramidale e farti credere di essere tutelato. Apri gli occhi ed esci fuori dai meccanismi e dai parametri imposti. Non esiste un potere pulito. Avere in mano qualsiasi forma di potere è di per sè corruzione:la corruzione dei valori umani. Ogni negatività che permea la tua vita è creata dal sistema.

Abbattere il sistema è una necessità e un dovere. Non nasconderti nell'alibi del conformismo e non ti annichilire nella paura. Noi non abbiamo bisogno dello Stato, è lo Stato che ha bisogno di tenerci divisi e impauriti per confonderci e controllarci, dandoci fin dalla nascita e quotidianamente dei capri espiatori verso i quali puntare il dito e/o l'attenzione per distoglierci dalle vere cause di ciò che dovremmo distruggere e dai veri nemici delle nostre vite.

Sono loro che creano/alimentano il furto, l'odio, la disuguaglianza, l'egoismo, lo stupro e l'assassinio. E sono loro stessi ladri ed assassini. Impara a guardare alla radice delle cose. Il tuo voto non è una libertà conquistata, ma soltanto una loro invenzione che ti illude di avere voce quando in realtà compi uno schifoso atto “simbolico” di collaborazionismo legittimando il potere di chi te la toglie. Hanno fatto di te un rincoglionito ignorante, ma tu non sei un rincoglionito ignorante. Hanno fatto di te un morto vivente abitudinario che sa solo produrre, consumare e obbedire. Ma tu non sei un morto vivente che deve solo vivere di deja-vu, produrre, consumare e obbedire. La tua natura è libera, tu hai una coscienza, una forza e una dignità. Il popolo può autogestirsi e vivere senza delega e padroni. La legge del più forte è adesso. Liberati e alza la testa. Agisci, amati e ama, combatti. Per l'Anarchia.
A. (2010)




ROMA:MAGNATE, BEVUTE, STORNELLATE E FUOCHI ANTIELETTORALI

Dalle 12 fino al calar del sole una giornata godereccia assieme a chi, invece di andare a votare, preferisce riprendersi il tempo, gli spazi, la propria vita. Ai doveri che vogliono imporci noi rispondiamo con l'autogestione. Ai diritti che ci concedono noi rispondiamo con rapporti libertari e una decisa presa di posizione:non votare vuol dire scegliere, non riconoscere l'autorità dello Stato e dei suoi rappresentanti, vuol dire mettersi in gioco giorno dopo giorno autodeterminando la propria esistenza. Non votare significa scegliere di lottare contro gli interessi dei ricchi. SPEZZIAMO LA LOGICA DELLA DELEGA! LIBERIAMOCI DEL POTERE! Domenica 24 Febbraio, alla pineta di fronte al ponte vecchio della Nomentana (tra il ponte della tangenziale e Piazza Sempione). Porta quello che vuoi. Mangiare, bere, suonare e condividere (se porti la scheda elettorale per alimentare il fuoco, una bevuta alla faccia loro)!

venerdì 15 febbraio 2013

LIVE AL C.S.O.A. RDA MAY DAY
(LA SPEZIA) 21/11/2012
http://www.youtube.com/watch?v=PMtR1m1UEXQ

NAPOLI:ANCORA MICROSPIE - Quattro delle 6 microspie sono state trovate in due case di compagni. In una sono state trovate 3 microspie di tipo GSM attaccate direttamente alla corrente nelle cassette delle prese. Una è stata pescata vicino alla scrivania dove c’è un computer (da un pò di tempo le casse esterne collegate allo stesso computer erano disturbate da un'interferenza simile a quella di un telefonino che riceve una chiamata), un’altra nella presa accanto al tavolo in cucina, l’altra in camera da letto nella presa più vicina al letto. Tra l’altro la cassetta era stata forata per direzionare il microfono verso la testata del letto. Nell’altra casa invece la cimice sempre di tipo GSM è stata trovata in camera da letto nella presa più vicina alla porta che dà sulla cucina in maniera da coprire più ambienti. Le altre 2 cimici sempre di tipo GSM con l’aggiunta di un GPS sono state ritrovate nella macchina di un  compagno, erano posizionate nel vano che ospita la lampadina dell’abitacolo. I microfoni erano stati direzionati verso i sedili anteriori. Le microspie trovate nella prima casa e nella macchina sono dei telefoni cellulari di utenza Vodafone, con trasformatore e con le antenne con circuito prestampato, per farvene un’idea sono le stesse utilizzate nei modem dei computer. Mentre la microspia trovata nella seconda casa era di tipo più vecchio, con ben 2 trasformatori ed un antenna a cavo. In questo caso l’utenza era della Tim.

mercoledì 13 febbraio 2013


TORINO, 14 FEBBRAIO, ORE 9:00:MAXI PROCESSO AI NO TAV PER GLI SCONTRI DEL 27 GIUGNO E 3 LUGLIO 2011 IN VAL SUSA (AULA BUNKER, CORSO REGINA 540, ZONA VALLETTE)

Mentre in aula si svolgerà l'udienza, a Torino in Piazza Castello ci sarà dalle 9:30 un presidio con volantinaggio in solidarietà agli imputati che durerà fino al pomeriggio, quando si partirà per un corteo in maschera antigas per le vie del centro.

BOLOGNA:PRESIDIO ALL'INCROCIO TRA VIA MATTEOTTI E VIA CARRACCI (ORE 12:00) - Giovedì 14 Febbraio si terrà la prima udienza che vedrà riuniti tutti i 53 NO TAV sotto processo per le giornate di resistenza del 27 Giugno e 3 Luglio 2011. Il TAV oggi sta devastando la Val Susa, ma le stesse aziende, le stesse banche e lo stesso apparato statale, ovunque, anche qui a Bologna, portano avanti i medesimi meccanismi di distruzione. Per questo scendiamo in strada per ribadire la nostra solidarietà con chi resiste e per questo subisce la repressione dello Stato, e per rilanciare la lotta contro la devastazione dei nostri territori.





Nelle notti di Domenica 13 e Lunedi' 14 Gennaio scoppiano due grosse rivolte nel Centro di corso Brunelleschi a Torino, la prigione per immigrati senza documenti. Prigionieri sui tetti e materassi incendiati per protestare contro il freddo e il riscaldamento spento. La polizia usa i gas lacrimogeni e la mattina di Martedi' 15 Gennaio perquisisce tutte le aree picchiando chi era salito sui tetti o chi non riesce ad alzarsi dal letto. Giovedi' 17 Gennaio una dozzina di prigionieri sono trasferiti d'urgenza al Centro di Trapani in Sicilia, il più lontano possibile.
SABATO 16 FEBBRAIO (DALLE 16), PRESIDIO AL CARCERE DI SALUZZO (CUNEO) IN SOLIDARIETA' CON MAURZIO ALFIERI E TUTTI I PRIGIONIERI

Esiste una galera dentro la galera:sono le sezioni di isolamento, che i ragionieri dei supplizi utilizzano per cercare di sottomettere e annichilire chi non si piega alla disciplina imposta dal regime carcerario. L'isolamento nel carcere di Saluzzo è una tortura che impiega strumenti che vanno dalla privazione di contatto umano, al "passeggio" in piccoli cortili di cemento, uno per cella, senza relazioni, senza orizzonti e senza luce. I prigionieri raccontano che molti di loro non hanno ricevuto nessun tipo di sanzione disciplinare, e che la direzione motiva la loro presenza in questa condizione afflittiva con la scusa del sovraffollamento. Dal 18 Dicembre, nella sezione di isolamento del carcere di Saluzzo è rinchiuso Maurizio Alfieri, un prigioniero che da anni ha il coraggio di segnalare all'esterno le brutalità delle galere e la violenza dei secondini, battendosi in prima persona o organizzandosi con i suoi compagni di prigionia, diffondendo negli ultimi mesi, dal carcere di Tolmezzo, storie di teste spaccate e detenuti legati, colpiti con getti d'idrante e pestati a sangue. Ma il carcere non tollera che la coltre di censura che nasconde la sua vera natura venga infranta e Maurizio, per la sua lotta, ha dovuto subire diverse rappresaglie. L'ultima è un'accusa nei suoi confronti di stare pianificando una fuga in elicottero. Non si potrebbe certo biasimare chi cerchi di evadere dall'apparato carcerario italiano, che ogni anno ammazza più di 160 persone tra abbandono sanitario, abusi di psicofarmaci, pestaggi e suicidi; ma Maurizio ci segnala una manovra pianificata per incastrarlo. Nei suoi confronti, la direttrice del carcere di Tolmezzo e i ROS, hanno organizzato una montatura tesa a motivarne il trasferimento, a fargli scontare più galera, orchestrata per  cercare di mettere in secondo piano le atrocità da lui segnalate e intaccare la solidarietà che dall'esterno si è venuta a creare in suo supporto. Sta ai nemici di ogni gabbia e di ogni galera impedirglielo.

CONTRO IL CARCERE E L'ISOLAMENTO!
IN SOLIDARIETA' CON TUTTI I PRIGIONIERI DEL CARCERE DI SALUZZO!
IN SOLIDARIETA' CON MAURIZIO ALFIERI!
                                                                                                            (4 Luglio 2012)

lunedì 11 febbraio 2013




MERCOLEDI’ 13 FEBBRAIO, DALLE 21, PRESENTAZIONE INFORMATIVA DEL COORDINAMENTO NO M.U.O.S. CON LA PARTECIPAZIONE DI ATTIVISTI DEL MOVIMENTO

Che cosa è il M.U.O.S.?
Che cos'è il Coordinamento No M.U.O.S.?

M.U.O.S. (Mobile User Objective System) è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense, dotato di 5 satelliti geostazionari e di 4 stazioni di terra, di cui una a Niscemi (Sicilia), dotate di 3 grandi parabole del diametro di 18,4m e 2 antenne alte 149m.  Sarà utilizzato per coordinare in modo capillare tutti i sistemi militari statunitensi nel globo, ed in particolare i droni, aerei senza pilota che saranno allocati anche a Sigonella. Il Movimento NO M.U.O.S., in presidio permanente attorno alla base da oltre 60gg, si oppone fortemente alla costruzione di questo ecoMUOStro contro la militarizzazione e lo scempio di questo e di ogni territorio.

CSA CAPOLINEA
(VIA VOLTA N. 9, FAENZA)

sabato 9 febbraio 2013

Serata sulla ZAD, la Zona da Difendere contro la costruzione dell'aeroporto di Notre Dame des Landes in Francia. Aperitivo benefit, proiezione, mostra e dibattito

Una lotta che negli ultimi tempi ha conosciuto forti accelerazioni nella determinazione a resistere, nelle diverse pratiche che vi si intrecciano, nella forza ed estensione del movimento in Francia come altrove. Una lotta che ci piacerebbe raccontarvi a partire dai mezzi di cui si è dotata negli anni, dai legami tra contadini e solidali, dalla resistenza agli sgomberi e all'occupazione militare.

LUNEDI' 11 FEBBRAIO, ORE 20.00
ASILO OCCUPATO (VIA ALESSANDRIA 12, TORINO)

giovedì 7 febbraio 2013

CASSA ANTIREPRESSIONE SUD

La cassa antirepressione sud nasce dall'esigenza di alcune individualità anarchiche siciliane, di raccogliere fondi a sostegno dei prigionieri, per esprimere solidarietà agli stessi e inviare, a chi finisce in galera, contatto e appoggio da parte di gruppi o persone sensibili alla questione carcere.

e-mail:cassaantirepressionesud@gmail.com
web:http://cassaantirepressionesud.blogspot.it

Per le donazioni
Ricarica postepay:4023 6006 4052 5574 (intestata a Kevin Giacalone).
Ricarica conto paypal:cassaantirepressionesud@gmail.com

martedì 5 febbraio 2013


VENERDI 8 FEBBRAIO
"KOSOVO versus KOSOVO" 
(DOCUMENTARIO, ITA, 2012)

PROIEZIONE ED INCONTRO/DIBATTITO CON GLI AUTORI
(APERITIVO VEGAN NO TAV)


Kosovo versus è il resoconto di un viaggio di due giovani lungo tre settimane attraverso l’ultimo Stato nato in Europa con tutti i paradossi e le difficoltà di una realtà "dimenticata" dai media ad ormai tredici anni di distanza dalla guerra del 1999. Questo documentario (indipendente ed autoprodotto) nasce dalla necessità di testimoniare la realtà delle enclave serbe in Kosovo e le condizioni di vita dei suoi abitanti, intervistati e seguiti nella loro quotidianità:dal volto annoiato dei ragazzi di Goraždevac che sognano di emigrare "nell’Europa che conta” stanchi di vivere in un paesino di mille anime dal quale non vogliono uscire perché temono di essere aggrediti, a quello impaurito dei rimpatriati di Žač che trascorrono la notte con un occhio sempre aperto, in balia di un manipolo di nazionalisti albanesi che ciclicamente scatena delle sassaiole contro le loro case.

C.S.A. CAPOLINEA
(VIA VOLTA N.9, FAENZA)
 MADDA TRASFERITA AD AGRIGENTO

"25 (gennaio) finito colloquio trasferimento coatto dopo malmenamento con guardie."

Questo il telegramma che Madda è riuscita a inviare. Sappiamo bene che non perde tempo a lamentarsi e non saranno il sadismo e la vigliaccheria delle guardie a farle piegare la testa, ma farle sentire la nostra vicinanza è un modo per darle forza e per fare sapere agli aguzzini in divisa che non è sola.

Per scriverle:

Calore Maddalena
C.C. Contrada Petrusa
92100 Agrigento

venerdì 1 febbraio 2013

 TORINO, PROCESSO NO TAV:GLI IMPUTATI ABBANDONANO L'AULA, CARICA DELLA POLIZIA

L’udienza di stamane (1 Febbraio, n.d.r.) presso l’aula bunker del carcere delle Vallette a danno dei 52 NO TAV per i fatti del 27 Giugno e del 3 Luglio ha visto, a pochi minuti dall’inizio, l’abbandono dell’aula da parte degli imputati/e a seguito di un comunicato letto nonostante le proteste del giudice. Ecco il comunicato che  riporta le ragioni delle protesta: “La scelta di spostare il processo in questa aula bunker è in sintonia con l’ondata repressiva sostenuta e legittimata dalla campagna mediatica finalizzata a demonizzare il movimento NO TAV, tentando di indebolirlo e isolarlo dalle lotte che attraversano il paese. Trasferendo la sede del processo voi state tentando di rinchiudere la lotta NO TAV nella morsa della “pericolosità sociale” e delle emergenze. Noi invece, rivendichiamo le pratiche della lotta ribadendo le ragioni che ci spingono a resistere contrastando chi vuole imporre il TAV militarizzandola valle con le conseguenti devastazioni umane, sociali e ambientali. Le nostre ragioni restano vive, e la vostra scelta di trascinarci in questa aula bunker non ci impedirà di portarle avanti. Per questo oggi scegliamo di abbandonare tutte/i quest’aula, lasciandovi soli nel vostro bunker. Giù le mani dalla Valsusa! Ora e sempre resistenza!” Mentre imputati e pubblico stavano uscendo dal complesso delle Vallette, la polizia ha chiuso i cancelli impedendo così ad alcune decine di NO TAV di raggiungere l’uscita (la motivazione pare essere che il giudice abbia chiesto alla polizia di identificare chi aveva letto il comunicato). A fronte delle conseguenti e legittime proteste, la polizia non ha esitato a caricare il presidio. Avevamo già più volte ribadito come la decisione di spostare il processo in aula bunker, riaperto dopo vent’anni solo per i NO TAV, abbia un chiaro intento intimidatorio e di criminalizzazione del movimento agli occhi dell’opinione pubblica. Mentre la carta stampata continua a produrre quotidianamente articoli che denigrano il movimento e millantano grandi lavori di avanzamento dell’opera (cosa che non corrisponde al vero), la risposta quest’oggi degli imputati e di tutto il movimento NO TAV spedisce, per l’ennesima volta, indietro al mittente tutte le accuse e trasforma  un giorno che sarebbe dovuto essere di ordinaria repressione in un’occasione di lotta. Ricordiamo inoltre che due giorni fa sono scattate altre due misure cautelari (a seguito delle decine di misure emesse per lo stesso procedimento a inizio Dicembre) a danno di due giovani che lo scorso Agosto avevano partecipato all’occupazione della Geomont, ditta responsabile della devastazione della valle.


JAMAL, RESISTERE ALLE ESPULSIONI

Jamal è da un mese prigioniero nel CIE di Corso Brunelleschi a Torino. Non ha i documenti in regola, ma a Torino ha una moglie incinta di 8 mesi, tant’è che il suo avvocato aveva immediatamente presentato ricorso contro l’espulsione, e Jamal era in attesa fiducioso di essere liberato. Ma all’Ufficio Immigrazione della Questura di Torino sono furbi, e ieri pomeriggio (30 Gennaio, n.d.r) chiamano Jamal fuori dalla sezione per “notificargli qualcosa”. Negli uffici del CIE, Jamal capisce che quello che devono notificargli non è nè la liberazione, nè la proroga della reclusione, ma un biglietto di sola andata per il Marocco. Solo contro una decina di poliziotti, isolato dai suoi compagni di reclusione, Jamal capisce che è il momento di lottare:chiama la moglie, che lancia l’allarme all’avvocato e ad alcuni solidali. La notizia rimbalza su Radio Blackout 105.250 Fm, e nel giro di poco si forma un presidio di fronte all’ingresso principale su Via Mazzarello, e con slogan e battiture si attira l’attenzione dei passanti e dei reclusi, alcuni dei quali salgono sui tetti. L’avvocato manda un fax urgente in Questura per evitare l’espulsione, e attende la risposta. Poco dopo a difendere il Centro arriva la celere, e arriva anche la notizia che Jamal per evitare l’espulsione si è tagliato su tutto il corpo. Il presidio si trasforma in blocco stradale per intasare il traffico davanti all’ingresso, e la Celere quasi carica i manifestanti. Nel frattempo, arriva al CIE anche la moglie di Jamal, che riesce ad entrare per un colloquio. Verso le sei di pomeriggio, dal retro del CIE esce una camionetta a sirene spiegate con due reclusi:dovevano espellerne tre, e tra di loro Jamal non c'è, è ancora a colloquio con la moglie. Quando la moglie esce e arriva la conferma che Jamal è stato medicato e riportato nella sezione e non in isolamento, il presidio si scioglie, con l’amaro in bocca per non essere stati abbastanza per riuscire a bloccare entrambe le uscite e tutte e tre le espulsioni, ma con la conferma che resistere alle espulsioni è possibile davvero, quando alla determinazione dentro si aggiunge la solidarietà vera e rapida fuori. E questa è una cosa su cui tutti i nemici delle espulsioni dovranno riflettere nei prossimi giorni.