LE SCARPE DEI SUICIDI
(SOLE, SILVANO, BALENO E GLI ALTRI)
Scorrendo in basso nella colonna a destra è possibile leggere e/o scaricare il libro autoprodotto di Tobia Imperato (2003) in cui viene descritta dettagliatamente la montatura (e gli avvenimenti legati ad essa) che nel 1998 suicidò "Sole" e "Baleno", incarcerò Silvano e portò ad un susseguirsi di attacchi repressivi da parte dello Stato e i suoi scagnozzi ai danni di squatters e case occupate, centri sociali e realtà ed individualità anarchiche in generale (a Torino e altrove), cosi come all'ovvia, scontata quanto infame opera mediatica di denigrazione nei confronti di chi si ribella. A Silvano, alla sua passione per la libertà e agli anni che gli hanno rubato. A Sole e Baleno, alla loro passione per la libertà, a quella non vissuta nei loro cuori violentemente divisi ed alle loro preziose vite strappate via. A chi durante quel periodo ha subito la violenza della repressione e a chi, combattendo, continua a subirla. Agli squatters di Torino ed ovunque e a chi "dal basso" difende la terra della Val Susa. Per la lotta al potere, l'amore, la verità e agli anarchici tutti.
A. (2012/2013)
Video:documentario autoprodotto (1999) con intervista a Silvano (dal minuto 08:45)
Foto:manifestazione dopo il suicidio di Baleno (Torino, 4 Aprile 1998)

DAL
RETRO-COPERTINA - Il
5 Marzo 1998 a Torino sono stati arrestati tre anarchici che
abitavano la Casa di Collegno. Lo squat viene chiuso dalle autorità.
Contemporaneamente vengono attaccate altre due case occupate:l’Asilo
è sgomberato mentre all’Alcova l’operazione non riesce. Edoardo
Massari (Baleno) Maria Soledad Rosas (Sole) e Silvano Pelissero sono
accusati dal PM Maurizio Laudi di essere gli autori di alcuni
attentati, avvenuti in Val Susa, contro i primi cantieri del Treno ad
Alta Velocità. I tre arrestati si dichiarano estranei alle accuse
avanzate nei loro confronti. Immediatamente nasce un vasto movimento
di protesta contro la montatura di giudici Ros e Digos, che si
estende anche in altre città. Decine e decine di persone vengono
intimidite, pestate, inquisite, denunciate, processate e condannate.
Televisioni e giornali, di destra e di sinistra, - in servile
ossequio al potere - scatenano una canea mediatica volta alla
criminalizzazione dei posti occupati torinesi e degli occupanti. Gli
squatter diventano il nuovo mostro da debellare. Il 28 dello stesso
mese Edoardo Massari muore impiccato nel carcere delle Vallette. L’11
Luglio successivo muore nell’identico modo anche Soledad Rosas, lei
pure in stato di detenzione. Nel gennaio 1999 Silvano, unico
sopravvissuto all’inchiesta di Laudi, è condannato a 6 anni e 10
mesi dal giudice Franco Giordana. Verrà liberato solo nel Marzo 2002
dopo quattro anni di detenzione, in seguito alla sentenza della corte
di cassazione che riconoscerà l’inconsistenza delle prove relative
all’associazione eversiva (art. 270 bis). Ora che gli abitanti
della Val Susa sono “avvisati”, decolla il progetto del treno
veloce. A contrastare i programmi ultramiliardari e altamente nocivi
del potere, sono solo i pazzi ed i sovversivi. E finiscono male.
Seppelliti i morti, gli Assassini - premiati dallo Stato - vorrebbero
dimenticare… "BREVE" APPROFONDIMENTO
DEI FATTI - Silvano
Pelissero, Edoardo Massari (Baleno) e l’argentina Maria Soledad
Rosas (Sole) sono tre anarchici che nella seconda metà
degli "anni 90" vengono accusati ingiustamente di
"ecoterrorismo". La drammatica vicenda, una vera e propria
montatura giudiziaria, si concluse con il suicidio di Sole e Baleno e
la condanna di Pellissero, ma non per associazione terroristica.
Il tutto si innesca nella lunga storia, quella della
costruzione della linea del TAV, adibita ai treni ad alta velocità
che dovrebbero attraversare la Val Susa con conseguenze a dir poco
drammatiche, non solo dal punto di vista ecologico...Fra l’Agosto
del 1996 ed il Gennaio del 1998 in Val Susa si verificarono numerosi
atti di sabotaggio diretti contro centraline elettriche, trivelle,
impianti della Sitaf, della Telecom, Omnitel e un ripetitore
Mediaset, rivendicati dai fantomatici “Lupi Grigi". Questi
attentati non hanno mai provocato danni ingenti; unica eccezione il
furto di alcune attrezzature dal Municipio di Caprie, seguito da un
incendio. L’attentato di Caprie (uno degli 11 comuni che fin
dall’inizio si sono opposti all’alta velocità) è l’unico che
appare immediatamente non avere nulla a che fare con i sabotaggi
avvenuti fino a quel momento, in quanto l’obiettivo non ha
nessuna affinità con i precedenti. I PM/boia Maurizio Laudi (morto
il 23 Settembre 2009) e Marcello Tatangelo si concentrano proprio su
quest' "attentato", cercando di addossare la responsabilità
ai tre anarchici e costruendo un vero e proprio castello accusatorio,
fortemente sostenuto dai media di regime. Il 5 Marzo 1998
Silvano Pelissero, Edoardo Massari e l’argentina Maria Soledad
Rosas, che convivevano nell’ex-obitorio del manicomio di Collegno
di Torino occupato dal Giugno 1996, vengono arrestati. La sera dello
stesso giorno, poliziotti e carabinieri procedono allo sgombero
dell’Asilo Occupato di Via Alessandria e l’Alcova di corso S.
Maurizio (entrambi di Torino), distruggono ogni cosa, rompono vetri,
impianti igienici e tutto ciò che gli capita sotto mano (l’Asilo
viene rioccupato in serata). I tre squatters vengono posti in
isolamento senza che alcuno gli comunichi la gravità delle accuse
che pende sul loro capo:associazione sovversiva con finalità di
terrorismo (secondo l’art.270 bis del codice di procedura penale).
Il 7 Marzo il giudice per le indagini preliminari Fabrizia Pironti
conferma l’arresto con l’accusa di associazione sovversiva con
finalità di terrorismo. Fin dall’inizio le indagini partono
dall’assunto che i colpevoli sono i tre anarchici ed è quindi
necessario solo trovare le prove a loro carico. Nonostante lo smodato
uso di intercettazioni ambientali, delle telecamere e delle frequenti
perquisizioni, nessuna prova schiacciante viene però effettivamente
trovata a carico dei tre. Nonostante il niente in mano ai PM il
procedimento continua ad andare avanti, soprattutto "grazie"
al sostegno mediatico. Proprio l’opera dei giornalisti si rivelerà
decisiva nello screditamento degli anarchici vicini ai tre giovani,
alimentando paure e costruendo un processo mediatico in cui la
condanna è già scritta. I media enfatizzano il ritrovamento di
"prove" inesistenti (diciannove fantomatiche molotov già
confezionate e una "micidiale" pipe-bomb, un tubo di ferro
pieno di esplosivo!) che mai verranno presentate al processo e
di cui nessuno parlerà più...Sin dal 7 Marzo 1998 i quotidiani
torinesi escono con titoli altisonanti:"Blitz contro gli
eco-terroristi", "I Lupi grigi presi nei centri sociali –
Lunga indagine con un infiltrato, sequestrate bombe e micce",
"Squatters anarchici con la passione delle armi" (La
Stampa), "Fermati tre sovversivi – Una pista sugli attentati
anti-Tav in Val Susa" (La Repubblica). Subito dopo
l’arresto di Sole, Baleno e Silvano, un presidio di protesta contro
gli arresti e gli sgomberi, davanti al municipio di Torino, è
brutalmente caricato dalla polizia. Nel corso degli scontri,
volutamente cercati dalle forze dell’ordine, alcune vetrine cadono
in frantumi. E’ questo il pretesto che scatena definitivamente i
mass-media nella loro opera di demonizzazione degli squatters
torinesi (gli italiani imparano proprio in questo periodo a conoscere
la parola squatters). Gli anarchici, e gli squatters nello specifico,
vengono proposti dai giornalisti (e dal loro codazzo di politicanti,
psicologi, sociologi e pseudo studiosi vari) all’immaginario
collettivo come teppisti, violenti, disadattati, ecoterroristi,
schegge impazzite in balia del disagio giovanile ed altre
amenità simili...Il 26 Marzo il tribunale respinge ogni istanza di
liberazione "in quanto esistono forti contiguità fra i tre
indagati e gli autori degli attentati" ed "è elevatissimo
il rischio di reiterazione di reati di natura analoga"...Sabato
28 Marzo, all’alba, secondo la versione ufficiale Edoardo Massari
viene trovato agonizzante, impiccato con le lenzuola alla sua branda
del carcere torinese delle Vallette (le testimonianze degli abitanti
delle case popolari antistanti il carcere rivelano che sin da verso
la mezzanotte si sentivano arrivare ambulanze e volanti a sirene
spiegate). Dopo il suicidio-assassinio di Stato di Baleno, la
morbosità mass-mediatica esplode in tutto il suo squallore:molti
giornalisti decidono di non rispettare il desiderio della famiglia
Massari di poter seppellire in pace il proprio congiunto in presenza
solo dei parenti e degli amici, scatenando la comprensibile ira degli
amici di Edoardo, di cui fanno le spese il cronista Daniele Genco e
l’auto dell’inviato de Il Manifesto Paolo Grisieri. Questa è
un'altra occasione per un nuovo assalto dell’informazione nei
confronti degli squatters (accusati ora di picchiare anche i
giornalisti) e dei centri sociali. Il movimento reagisce chiudendo
ogni dialogo con la stampa, salvo poi indire una provocatoria
conferenza stampa nella quale alcuni anarchici porgono
provocatoriamente ai cronisti vogliosi di nuove notizie carcasse di
pollo e scarti di macelleria...Soledad giunge in Italia nel Giugno
1997 senza essersi mai interessata di politica, ma secondo l’accusa
nel giro di 4 mesi sarebbe immediatamente diventata l’esponente di
un’organizzazione eversiva clandestina operante in una zona di cui
ignorava persino l’ubicazione (tra l’altro alcuni sabotaggi
sarebbero avvenuti quando lei era ancora in Argentina)...Soledad si
rende conto di essere vittima di una vera e propria congiura. Il suo
stato di prostrazione peggiora dopo la morte di Baleno, con cui aveva
iniziato una relazione. Questa è una sua lettera:Compagni,
la rabbia mi domina in questo momento. Io ho sempre pensato che
ognuno è responsabile di quello che fa, però questa volta ci sono
dei colpevoli e voglio dire a voce molto alta chi sono stati quelli
che hanno ucciso Edo:lo Stato, i giudici, i magistrati, il
giornalismo, il T.A.V., la Polizia, il carcere, tutte le leggi, le
regole e tutta quella società serva che accetta questo sistema. Noi
abbiamo lottato sempre contro queste imposizioni è per questo che
siamo finiti in galera. La galera è un posto di tortura fisica e
psichica, qua non si dispone di assolutamente niente, non si può
decidere a che ora alzarsi, che cosa mangiare, con chi parlare, chi
incontrare, a che ora vedere il sole. Per tutto bisogna fare una
"domandina", anche per leggere un libro. Rumore di chiavi,
di cancelli che si aprono e si chiudono, voci che non dicono niente,
voci che fanno eco in questi corridoi freddi, scarpe di gomma per non
fare rumore ed essere spiati nei momenti meno pensati, la luce di una
pila che alla sera controlla il tuo sonno, posta controllata, parole
vietate. Tutto un caos, tutto un inferno, tutto la morte. Così ti
ammazzano tutti i giorni, piano piano per farti sentire più dolore,
invece Edo ha voluto finire subito con questo male infernale. Almeno
lui si è permesso di avere un ultimo gesto di minima liberà,
di decidere lui quando finirla con questa tortura. Intanto mi
castigano e mi mettono in isolamento, questo non solo vuol dire non
vedere nessuno, questo vuol dire non essere informata di niente, non
avere nulla neanche una coperta, hanno paura che io mi uccida,
secondo loro il mio è un isolamento cautelare, lo fanno per
"salvaguardarmi" e così deresponsabilizzarsi se anche io
decido di finire con questa tortura. Non mi lasciano piangere in
pace, non mi lasciano avere un ultimo incontro con il mio Baleno. Ho
per 24 ore al giorno, un'agente di custodia a non più di 5 metri di
distanza. Dopo quello che è successo sono venuti i politici dei
Verdi a farmi le condoglianze e per tranquillizzarmi non hanno avuto
idea migliore che dirmi:"adesso sicuramente tutto si risolverà
più in fretta, dopo l'accaduto tutti staranno dietro al processo con
maggiore attenzione, magari ti daranno anche gli arresti
domiciliari". Dopo questo discorso io ero senza parole, stupita,
però ho potuto rispondere se c'è bisogno della morte di una persona
per commuovere un pezzo di merda, in questo caso il giudice. Insisto,
in carcere hanno ammazzato altre persone e oggi hanno ucciso Edo,
questi terroristi che hanno la licenza di ammazzare. Io cercherò la
forza da qualche parte, non lo sò, sinceramente non ho più voglia,
però devo continuare, lo farò per la mia dignità e in nome di Edo.
L'unica cosa che mi tranquillizza sapere è che Edo non soffre più.
Protesto, protesto con tanta rabbia e dolore.
Sole
P.S.:Se
mettermi in carcere vuol dire castigare una persona, mi hanno già
castigata con la morte o meglio con l'assassinio di Edo. Oggi ho
iniziato lo sciopero della fame, chiedendo la mia libertà e la
distruzione di tutta l'istituzione carceraria. La condanna la pagherò
tutti i giorni della mia vita...
Sabato
11 Luglio anche Maria Soledad Rosas muore suicida impiccandosi con le
lenzuola al tubo della doccia nei locali della comunità Sottoiponti
di Benevagienna dove era tenuta agli arresti domiciliari. Il mese di
Agosto è quello dei "pacchi bomba" inviati per posta al PM
Maurizio Laudi, al giornalista Genco, al consigliere regionale dei
verdi Pasquale Cavaliere, a Giuliano Pisapia e al consigliere di
Rifondazione di Milano Umberto Gay, pacchi bomba che non esplosero e
non fecero danni né vittime. Questi pseudo attentati vengono
ovviamente rivendicati dai "Lupi grigi", la fantomatica
organizzazione alla quale i tre anarchici erano stati accusati di
appartenere, divenendo una nuova occasione per criminalizzare
ulteriormente il movimento...Il Manifesto, l’Unità, Liberazione,
giusto per citare i casi più clamorosi, contribuirono a diffondere
notizie senza alcun fondamento, come quelle che attribuivano a
Silvano Pelissero un passato nell’estrema destra e addirittura
collusioni con i servizi segreti...Alcuni anarchici purtroppo
prendono le distanze o comunque non si accalorarono eccessivamente
nella difesa dei tre squatters. La F.A.I. (Federazione Anarchica
Italiana), dopo aver sottolineato su Umanità Nova la propria
equilibrata partecipazione al corteo del 4 Aprile, si ritira dalla
scena e non si occuperà più della vicenda, se non alla morte di
Soledad, fino alla conclusione del processo. Dario Fo e Franca Rame
si espressero in maniera assai brutale nei confronti dei tre
ragazzi:"Ma che anarchici, sono solo ignoranti e sbandati"
(Franca Rame). Umanità Nova comunque risponde per le rime a Dario Fo
e consorte:"Una cosa però, signor Fo, non le permettiamo
assolutamente:lei non ha i titoli né l’autorità morale per
dispensare patenti o brevetti di veri anarchici a chicchessia. Lei,
al massimo, può dire chi è un vero attore drammatico o un vero
giullare. Si occupi del suo mestiere e smetta di ciurlare nel
manico"...Il processo di primo grado si chiude il 31 Gennaio
2000 con una condanna a 6 anni e 10 mesi per Pellissero:furto e
devastazione al municipio di Caprie, associazione sovversiva,
attentato alla cabina elettrica di Giaglione, detenzione di esplosivi
etc...Il processo di appello, svoltosi in un solo giorno (18 Gennaio
2001) opera un solo riconoscimento alle tesi difensive:l’assoluzione
per fabbricazione di ordigno esplosivo. La pena viene ridotta a 6
anni e 1 mese. Il 21 Novembre 2001 a Roma la Corte di Cassazione
invalida l’accusa di attività terroristica con finalità eversive.
Il 4 Marzo 2002, alla scadenza dei quattro anni di detenzione la
magistratura emette l’istanza di scarcerazione di Silvano per
decorrenze dei termini. Viene però effettivamente liberato solo il
12 in quanto i carabinieri lasceranno passare un’intera settimana
prima di comunicare la notizia all’interessato...Nel 2002 la Corte
di Cassazione di Roma smonta le tesi dei PM torinesi Maurizio
Laudi e Marcello Tatangelo:non si trattava di un'associazione
terroristica, ma di tre persone che al massimo si erano macchiate di
reati comuni.Venendo a cadere l’accusa più grave (le finalità
eversive e terroristiche dei reati contestati) la Corte d’Appello
di Torino riduce la pena per Silvano a 3 anni e 10 mesi. DARIO
FO E FRANCA RAME SCIACALLI DI CORTE! (COMUNICATO DEL 2008,
TORINO SQUATTERS) - Dieci
anni fa si consumava un’inchiesta giudiziaria che portava allo
sgombero di alcune case occupate a Torino e all’arresto di nostri
tre compagni. Erano accusati di far parte di una associazione
sovversiva e banda armata che negli anni ’90 avrebbe realizzato
diversi sabotaggi in Val di Susa, in particolare contro trivelle e
cantieri dell’Alta Velocità. Da subito iniziava l’opera di
sciacallaggio
mediatico operata dai vari menestrelli di corte nei confronti di
anarchici, squatter e case occupate. Ben ci ricordiamo le parole
dello sciacallo Dario Fo e consorte, subito pronti a cavalcare l’onda
della contestazione istituzionalizzata. Irritati da chi contestavano
loro, i manichini del potere, i due buffoni di corte non persero
tempo a definire sulle colonne opulente di diversi giornali i nostri
compagni come "sbandati e ignoranti" e "beceri
anarcoidi". Quella volta la contestazione non rientrava nei
luridi giochetti di potere, di cui Dario Fo e consorte sono gli
sguazzanti manichini. Le loro farse teatrali ci hanno fatto sempre
schifo, perché portano sul piano istituzionalizzato la contestazione
e quindi l’associano alla burla. Ci fanno schifo loro come tutti
gli altri menestrelli, ma ci fanno ancor più schifo per la merda che
hanno sparato su noi e sui nostri compagni dalle loro poltrone comode
e dal loro sparlare di tutto stipendiato. Due dei tre compagni
arrestati, Edoardo Massari, detto Baleno, e Maria Soledad Rosas,
detta Sole, vennero ritrovati impiccati rispettivamente il 28 Marzo
1998 nella sua cella del carcere delle Vallette, a Torino, Baleno e
l’11 Luglio dello stesso anno nella casa in cui era agli arresti
domiciliari Sole...L’odio che portiamo nel cuore è per Sole e
Baleno e per tutti gli altri che sono morti o che marciscono nelle
galere è l’odio contro questo sistema e contro tutti i
menestrelli ed i guardiani che lo mantengono.
Anarchici
"A
nosotros nos quieren muertos porque somos sus enemigos y no les
servimos para nada porque no somos sus esclavos" (Ci
vogliono morti perché siamo i loro nemici, e non sanno che farsene
di noi perché non siamo i loro
schiavi...) Sole