sabato 26 gennaio 2013

IL CARCERE DI BERGAMO MIETE L’ENNESIMA VITTIMA

Nella giornata del 24 Gennaio 2013, un detenuto nel carcere di Bergamo si è tolto la vita. Dei suoi compagni di prigionia si erano accorti che nell’aria c’era qualcosa che non andava e hanno dato subito l’allarme, ma le guardie accorse non hanno voluto aprire le sbarre immediatamente. Quando lo hanno fatto, ormai era troppo tardi. Non sappiamo ancora quale era il suo nome, sappiamo solamente che era originario della Colombia. L’informazione ci è pervenuta dalla moglie di un detenuto rinchiuso in quella sezione. Seguiranno ulteriori aggiornamenti. Proprio lo stesso giorno, anche a Terni, un detenuto di origine marocchina di 56 anni si è tolto la vita impiccandosi con il lenzuolo alle inferriate delle finestre. E così sale già a quattro il numero dei morti per suicidio nelle carceri italiche a partire dal primo Gennaio, in totale tredici se consideriamo anche altri fattori, quali malattie, ecc. Una situazione sempre più drammatica e incontenibile. La brutalità della segregazione e dell’annientamento, fisico e psicologico, rende l’uomo paragonabile ad una bestia rinchiusa tra le gabbie. Il tentativo di liberarsi da queste porta inesorabilmente al compimento di gesti estremamente aggressivi, violenti, ed in alcuni casi portano anche al suicidio. Proprio la scorsa settimana ci arrivò la notizia da parte di una madre di un detenuto, dell’estrema situazione in cui riversa suo figlio, in un ormai perenne stato di psichiatrizzazione indotto tramite l’utilizzo di neurolettici e di benzodiazepine (sedativi ed ansiolitici). Sono più di 200 i detenuti a cui vengono somministrati regolarmente psicofarmaci. Attualmente nel carcere di Bergamo sono rinchiuse più di 500 persone, con una capienza “regolamentare” di 332.

GRUPPO ANTIAUTORITARIO CONTRO CARCERE E REPRESSIONE
Via Furietti 12/B, 24126 Bergamo
(
gaccr2012@gmail.com)

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