venerdì 14 giugno 2013

In occasione di uno dei tanti festeggiamenti di questa Torino “smart city”, il gruppo Food Not Bombs Torino, con un volantino intitolato Food Not “Smart” Bombs ha voluto trasmettere un’opinione critica nei confronti dell’evento “eating city” in Piazza Vittorio. Tuttavia, appena abbiamo cominciato a volantinare, siamo stat* bloccat* e sequestrat* da digos, celere e carabinieri mentre ci arrivava notizia di altr* compagn* fermat* e portat* in questura in occasione di altre iniziative di protesta per la sfilata militar-carnevalesca  del 2 Giugno o forse per la poco gradita accoglienza ricevuta sabato sera, al cinema Massimo in occasione di CinemAmbiente, dal ministro Orlando e compari; lo stesso Ministro avrebbe dovuto pranzare insieme a Don Ciotti, Caselli e soci al “pranzo degli avanzi” in Piazza Vittorio proprio nell’orario del “nostro” sequestro. Nell’arco di qualche secondo, strappato di mano lo striscione, nascost* agli occhi dei passanti e soprattutto degli avventori, ci siamo ritrovat* in stato di fermo, con un compagno portato in questura (e denunciato per resistenza) assieme ad altre due passanti, accerchiat* da un numero spropositato di agenti in tenuta antisommossa, oltre ad una nutrita e ‘bella’ compagnia di carabinieri, e digos a coordinare le operazioni. La permanenza forzata, su Via Vanchiglia chiusa al traffico, si è protratta per oltre due ore, operazione chiaramente pianificata per consentire la distribuzione dei pasti dall’eticità discutibile e quindi a Camst e affini di non perderci la faccia. Chiunque si interessasse al nostro fermo è stato allontanat* o addirittura unit* al nostro gruppo, identificat* e quindi sequestrat*. Perché l’importante, in una città che si fa intelligente o “smart”, è che i cittadini devono essere ignoranti, non devono conoscere, non possono sapere, ma devono e possono solo consumare in silenzio ciò che viene loro proposto. Quindi, per quanto ci è stato possibile, abbiamo comunque informato i passanti della motivazione del fermo e distribuito loro il volantino. Ad evento “eating city” praticamente concluso ci sono stati riconsegnati i documenti e siamo stat* rimess* in libertà. Ovviamente le risposte della digos riguardo le tempistiche così dilatate del “normale controllo di polizia” sono state ricondotte alla lentezza del loro sistema informatico. Come non creder loro? Il volantinaggio è ripreso ancor più energico, sempre gentilmente scortati e boicottati dalla sbirraglia al seguito. Food Not Bombs nel logo ha soltanto la carota, il modello “smart” dietro le carote nasconde, come sempre, anche i bastoni.

Domenica 2 Giugno 2013
(CLICCA SUL VOLANTINO PER INGRANDIRLO)

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