mercoledì 9 ottobre 2013

Lampo luminoso. Un cane abbaia forte, ringhio arrabbiato. La sagoma di un sogno a due dimensioni. La forma di un gatto, tre volte più grande, dello stesso colore di questo inchiostro. In questo spazio di tempo (maschio - femmina) color blu elettrico. Oh, vorrei che fosse vero. Una spaccatura tra mille milioni di miliardi di triliardi di celle nella mia testa. Il gatto ha detto, come in realtà anche Picasso e io stesso abbiamo detto:"alcuni cercano, altri trovano"....Quegli sballati degli anni '60 cercavano un nirvana, un'illusione. Ora lo facciamo anche noi, nonostante i loro risultati caotici. Affanculo tutti i ragionamenti che tiriamo fuori dalla nostra testa. Le porte delle gabbie sono la nostra realtà. Il gatto é...Facciamo finta che il gatto non sia. Faccio ancora finta che il gatto sia. Faccio finta di non star facendo finta di fare finta. Adesso ditemi:chi é che fa questo gioco? Io cerco di fare finta di essere me stesso. Io sono ciò che io scelgo di far finta di essere. La porta si apre alla mia realtà. Passo attraverso la porta in uno spazio che non é interno. Sono di ritorno all'interno dall'interno. Dall'interno che ho preso dall'esterno. Avete capito? Il gatto dice:"Io sono un arrampicatore sociale". Il gatto dice: "Io faccio parte di quei gatti arrampicatori sociali che stanno sprecando allegramente il loro tempo e le loro energie per cercare di fare colpo sui gatti che immaginano appartenere ad una categoria sociale più elevata". Ecco perché tutti i gatti soffrono di complessi d'inferiorità... (Seaman Stockton)

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