giovedì 20 marzo 2014

TORINO, 18 MARZO - Dopo una settimana di incendi, durante la quale la polizia si è limitata a minacciare i reclusi e a liberare la gente che non sapeva più dove rinchiudere, è iniziato il contrattacco repressivo nel C.I.E. di Corso Brunelleschi:in mattinata gli agenti hanno arrestato sei ragazzi nigeriani e un tunisino prelevato dall’isolamento sabato sera, accusandoli presumibilmente dei danneggiamenti degli ultimi due giorni. Si stima che al momento i reclusi rimasti al C.I.E. siano meno di una quarantina:le donne nell’area verde, e gli uomini in quel che resta in piedi:una stanza dell’area blu, la mensa dell’area viola, e qualche cella di isolamento. I reclusi raccontano infine di aver visto un idraulico e un elettricista di qualche ditta esterna lavorare alla ristrutturazione dell’area gialla. 19 MARZO - Continuano le ritorsioni della Questura contro i ribelli del C.I.E. Questa mattina una ventina di prigionieri nigeriani sono stati prelevati e portati all’aeroporto. Non si sa se siano stati portati a Roma e parcheggiati a Ponte Galeria (come accade quando bisogna riempire un charter di Frontex con i "senza documenti" nigeriani rastrellati in tutta Europa) o se invece i questurini siano riusciti ad organizzare una deportazione di massa tutta per loro, scaricandoli direttamente a Lagos. Non sappiamo neanche se tra di loro ci siano i sei arrestati nigeriani di lunedì, come sembrerebbe emergere dai lanci di agenzia. DOMENICA 23 MARZO (DALLE 18) PRESIDIO SOTTO ALLE MURA DEL C.I.E.

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