martedì 15 aprile 2014

PISA:CORTEO CONTRO LA MORTE NUCLEARE - Esprimere, attraverso un corteo a Pisa, opposizione al progetto in corso di smantellamento del reattore nucleare del CISAM, significa rifiutare l’incubo atomico, qui, dovunque e in qualsivoglia forma si manifesti.  Il decommissioning del reattore sperimentale pisano, primo esperimento del genere in Italia, farà evidentemente da apripista a quelli delle altre obsolete centrali nucleari dislocate sul territorio. “Esperimento riuscito!”, plaudiranno i suoi promotori, “l’opinione pubblica è lubrificata, il tessuto sociale pronto e connivente; fatta eccezione per il solito manipolo di eretici facinorosi, bastian contrari per definizione, ben pochi muovono obiezione”. Già perché non dimentichiamo che, dopo il referendum del 2011, fresco di shock per l’esplosione dell’impianto di Fukushima, lo Stato italiano non ha potuto che abbandonare, esclusivamente nella propaganda politica di facciata, il rilancio del nucleare per la produzione di energia, ben consapevole di poterlo riciclare dalla finestra a tempo debito. La memoria storica, sappiamo, è una qualità scomoda alla civiltà moderna:“manipolare per concertare” è un virtuoso motto decisamente più al passo con i tempi. Di fatto, l’ipotesi nucleare, irrinunciabile tassello per un complesso socioeconomico fondato sulla sovrapproduzione energetica, non è mai stata accantonata. Ne è prova lampante il proliferare di ricerca scientifica, civile e militare, pubblica e privata, in questo settore. E Pisa, ancora una volta, si fa pioniera. L’università di Ingegneria nucleare di Pisa, ad esempio, parte del CIRTEN, un consorzio interuniversitario per la ricerca tecnologica nucleare formato da alcuni atenei quali quelli di Milano, Torino, Bologna, Padova, Palermo e Roma, studia e progetta quei reattori di quarta generazione che vengono sperimentati, per il momento, nei paesi dell’est Europa. Anche in questo la necessità di dare un segnale proprio a Pisa, una città dove tanti progetti vengono ideati e si sviluppano nel più totale silenzio, nella più ipocrita complicità. Non possiamo cadere nel tranello del “volevate uscire dal nucleare, noi lo stiamo facendo. Di cosa vi lamentate?!”. Vogliamo ribadire ancora una volta che quello dell’energia atomica è stato e continuerà ad essere il sogno e il motore di una civiltà energivora e devastante per l’ambiente, che rincorre unicamente il profitto di pochi a discapito del pianeta e di chi lo abita. Non si tratta certamente di trovare soluzioni alternative, non siamo noi a dover trovare soluzioni ai danni creati da questi specialisti del terrore, saranno loro a trovarle quando saranno messi alle strette dalla determinazione di una lotta senza compromessi. SABATO 3 MAGGIO, PIAZZA SANT'ANTONIO, ORE 15.
Villa Panico, Garage anarchico, Il Silvestre

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