lunedì 4 novembre 2013

OH, AMERICA
(Penny Rimbaud & Louise Elliot, spoken word)

...Diversa dal gigante di bronzo dell'antica Grecia, con le gambe conquistatrici a cavallo delle due sponde presso i cancelli bagnati dal mare al tramonto, è posta una gigantesca donna che impugna una torcia, la cui fiamma è lampo imprigionato. Il suo nome è libertà, madre degli esuli...Oh, America (piange lei con labbra silenti). Dammi gli spettri della gente che hai distrutto e il cui paese hai razziato, cosi' che io possa imparare la loro saggezza antica, e mia sia mostrata una strada verso la consolazione. Dammi gli spiriti di chi hai trascinato sin qui in catene attraverso mari oscuri, cosi' che le catene della storia possano essere spezzate ed essi possano riunirsi finalmente con i propri antenati. Dammi una terra che sia libera da vincoli e recinzioni, una terra che non sia profanata dagli artigli stretti della cupidigia e che non sia inaridita dal fuoco delle tue guerre infinite. Un posto che non sia stato portato via con la forza a qualcuno...Dammi una casa semplice che non sia il castello di un ricco e che non sia posta a difesa contro la vita, ma che sia conferma della vita stessa. Dammi un tetto che sia un riparo per l'amore, e non per l'avarizia. Dammi oceani che non siano terreni di caccia, e continenti che non siano campi di massacro. Dammi aria che non sia contaminata dal fumo delle ciminiere del commercio senza freno, dammi acqua che non sia contaminata dalla tua doppiezza melata. Dammi del cibo che sia frutto di lavoro onesto, e non maledizione di schiavitù spregevole. Dammi un letto che sia celebrazione di libero pensare, e non di lascivia senz'ali...Dammi un amore che non sia un surrogato d'amore, che non sia prostituzione. Un amore che non sia distorto dalle rapine di Hollywood. Dammi i tuoi corpi liberi dalla vanità, corpi che non siano silicone né celluloide, corpi che non siano assemblaggio grossolano del bisturi di un chirurgo, corpi che non siano avvolti nel sudario della moda pacchiana. Spogliati dell'obesità di Narciso, cosi' che io possa vederti finalmente nuda ed orgogliosa. Dammi un sogno che non sia il tuo sogno, poiché prima dovrai riscriverlo...Oh! America! Non hai visto? Tra le fiamme alte, le ricchezze sono colate giù in rivoli di miele dolce dalle tue casseforti raccogliendosi in fiumi sui pavimenti di marmo dei tuoi supermercati, a scorrere, lasciandosi dietro impotenti le guardie di sicurezza, disarmate dalla propria confusione, per riversarsi sulle tue strade lastricate d'oro e tizzoni ancora accesi, a travolgere quel teatro di tristezza. Attraverso le secche insidiose degli agenti di borsa cocainomani, di mediatori imbottiti di Prozac e di azionisti accecati dal Valium, tutti a gettarsi a capofitto per spartirsi il guadagno sfruttando l'altrui perdita, pirati senza nave che agitano l'unico occhio rimasto a caccia dell'ultima fortuna...A chi importava da dove proveniva la tempesta? Intanto, sotto le macerie, si lottava per un filo d'aria e nei sotterranei nessuno, se non le vittime...Eccoli lucenti e gonfi a passeggio sui marciapiedi, a indirizzare sguardi dolci e vuoti a manichini di plastica con addosso il vestito buono, impellicciati di animismo svuotato, a scambiarsi sorrisi sintetici e vacui. Chissà chi sarà l'ultimo a ridere...Nessuno sapeva chi o cosa, a nessuno importava:erano "problemi d'altri"...Soffocando tra la nebbia di falsità che ha accecato tutto e tutti come la polvere ed il fumo, eppure con la sensazione profonda di essere complici del massacro. I grassi padroni delle multinazionali furono aiutati ad alzarsi dai sedili in pelle appiccicosi delle loro limousine super allungate e condotti ai propri uffici privati, alle proprie attività legali. Eccoli a fumare sigari come le più grosse fantasie falliche*, e a gocciare saliva su menù specialissimi per nutrire la propria dispepsia...Ed eccoli poi a ruttare e vomitare, i campioni dell'usura, speculando sul saliscendi del solco dei seni delle loro accompagnatrici e sugli investimenti solidi come roccia appesi ai loro colli. Oh, si:i diamanti sono i peggiori nemici d'ogni razza e i migliori amici d'ogni moglie. Sono le manette che stringono i polsi dei poveri disperati costretti a strapparli dalle viscere della terra...Saziati sino all'eccesso, ossessionati da quell'oro liquido che ora minaccia di soffocare persino la loro innata ignoranza, i padroni strinsero le chiappe grasse e spinsero avanti le loro mani di porco verso la carne imbellettata della accompagnatrici ormai stanche, a cercare di succhiare quel sangue vitale che nella propria decadenza raggrinzita non hanno mai conosciuto. E nella delusione di questo inferno edonistico si accesero le luci al neon e s'alzò un urlo sguaiato dai cartelloni pubblicitari posti sopra alle bare. Il messaggio era sempre lo stesso:"Chi non è con noi è contro di noi...Consumate, quindi!"...E nella loro impotenza autoimposta, le folle furono felici di obbedire. Il vecchio mondo frettolosamente gettato fra i rifiuti, ed il nuovo avvolto in carta regalo...Omaggi da due soldi, ninnoli e spazzatura:le bombe a grappolo del consumismo. I soldi sono passati per mani diverse, ma sono sempre andati a finire nelle tasche di sempre...Amici o nemici? A chi importa davvero? Si vive solamente una volta, cosi' è, e basta...La sostanza del discorso è semplice:questa era ancora la capitale del capitalismo post-moderno, il suo centro, cuore ed anima. Non si poteva fare e altro che andare più a fondo, nel ventre della bestia. Non pensare:compera. Non fermarti:spendi i tuoi soldi. Da a te stesso una prova della tua esistenza, consuma o sarai distrutto...Ciao bambino**, Addio***...Oh, America. Dammi i valori liberi dalla tua psicosi di stella filante, liberi dal tuo blaterare sciovinista, liberi dalla tua missione terribile, dalla tua giustizia che non sia ripicca ardente della tua vendetta...Dammi speranza dove ora c'è solamente disperazione, dammi un futuro che non sia la tua odiosa crociata. Dammi una faccia ora che l'impersonalità è personalitàdammi una musica che sappia nutrire l'anima invece che depredarla. Dammi un tempo che non si misuri con il castigo dei tuoi dollari sporchi, dammi l'onestà della ragione e del rispetto, e non la tua fuga comoda del razionalismo superficiale...Dammi tutti coloro che hanno cantato sinceramente le tue lodi, e che ora tu profani. Whitman, Steinbeck, Ginsberg, Pollock e Rothko, Ayler e Coltrane. Possano essi cantare ancora dell' "amore supremo"****. Dammi i tuoi filosofi, cosi' che possiamo volare alti sul nido del cuculo della tua pazzia...Dammi i pazzi, gli sbandati, le puttane e gli sballati che ora disprezzi, e dammi tutti quelli che sono stanchi. Dammi i tuoi poveri, le folle raccolte che aspirano alla libertà ma dammi anche tutti quelli che, in ogni angolo del pianeta, hai reso schiavi della tua misera moralità e della tua potenza militare, e noi aspetteremo. Dammi tutti quelli che sono rimasti senza una casa e noi uniremo le nostre lotte lontani da te poiché, mentre attendo la tua guarigione, non posso offrire a nessuno di questi una casa...
(Penny Rimbaud, Aprile/Maggio 2002)

*Nel testo originale le due "elle" della parola "Phallic" sono sostituite dalla fotografia delle Twin Towers.
**In italiano, nel testo. ***Nel testo originale "Buy buy" (compra, compra) è un assonanza con "Bye bye".
**** A love supreme (John Coltrane, Lp 1965)

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