"Attraversai una volta una città popolosa, imprimendomi nel cervello, per più tardi servirmene, gli esperti, le architetture, gli usi e le tradizioni. Ebbene adesso di tutta quella città ricordo appena un uomo che, per amore mio, vagabondò con me. Un giorno dopo l'altro, una notte dopo l'altra stavamo insieme! Tutto il resto da tempo l'ho dimenticato. Ricordo, ripeto, soltanto un uomo rude e semplice, che quando partii mi tenne per mano tanto a lungo, con labbra tremanti tristi, silenziose" (Walt Whitman, "Attraversai una volta una città popolosa", versione censurata)
Dedico queste righe agli "omosessuali" (quindi ovviamente anche alle "lesbiche"). In memoria di chi, attraverso tutti questi secoli oscuri, ha dovuto trascinare la propria esistenza fra discriminazioni, privazioni, prevaricazioni ed umiliazioni. In memoria di chi si è ucciso, è stato assassinato oppure è morto ammalandosi di dolore. In memoria di tutte le passioni vissute e consumatesi nell'ombra, nella sofferenza e nella paura, ma anche in memoria di quelle che hanno resistito alle ostilità e che all'ostilità hanno risposto con fierezza, energia e forza, sentimenti che spero con tutto me stesso avvolgano ogni passione di chi adesso è in vita.
A. (2012)
lunedì 4 novembre 2013
OH, AMERICA
(Penny Rimbaud & Louise Elliot, spoken word)
...Diversa dal gigante di bronzo dell'antica Grecia, con le gambe conquistatrici a cavallo delle due sponde presso i cancelli bagnati dal mare al tramonto, è posta una gigantesca donna che impugna una torcia, la cui fiamma è lampo imprigionato. Il suo nome è libertà, madre degli esuli...Oh, America (piange lei con labbra silenti). Dammi gli spettri della gente che hai distrutto e il cui paese hai razziato, cosi' che io possa imparare la loro saggezza antica, e mia sia mostrata una strada verso la consolazione. Dammi gli spiriti di chi hai trascinato sin qui in catene attraverso mari oscuri, cosi' che le catene della storia possano essere spezzate ed essi possano riunirsi finalmente con i propri antenati.Dammi una terra che sia libera da vincoli e recinzioni, una terra che non sia profanata dagli artigli stretti della cupidigia e che non sia inaridita dal fuoco delle tue guerre infinite. Un posto che non sia stato portato via con la forza a qualcuno...Dammi una casa semplice che non sia il castello di un riccoe che non sia posta a difesa contro la vita, ma che sia conferma della vita stessa.Dammi un tetto che sia un riparo per l'amore, e non per l'avarizia.Dammi oceani che non siano terreni di caccia, e continenti che non siano campi di massacro. Dammi aria che non sia contaminata dal fumo delle ciminiere del commercio senza freno, dammi acqua che non sia contaminata dalla tua doppiezza melata. Dammi del cibo che sia frutto di lavoro onesto, e non maledizione di schiavitù spregevole. Dammi un letto che sia celebrazione di libero pensare, e non di lascivia senz'ali...Dammi un amore che non sia un surrogato d'amore, che non sia prostituzione. Un amore che non sia distorto dalle rapine di Hollywood. Dammi i tuoi corpi liberi dalla vanità, corpi che non siano silicone né celluloide, corpi che non siano assemblaggio grossolano del bisturi di un chirurgo, corpi che non siano avvolti nel sudario della moda pacchiana. Spogliati dell'obesità di Narciso, cosi' che io possa vederti finalmente nuda ed orgogliosa. Dammi un sogno che non sia il tuo sogno, poiché prima dovrai riscriverlo...Oh! America! Non hai visto? Tra le fiamme alte, le ricchezze sono colate giù in rivoli di miele dolce dalle tue casseforti raccogliendosi in fiumi sui pavimenti di marmo dei tuoi supermercati, a scorrere, lasciandosi dietro impotenti le guardie di sicurezza, disarmate dalla propria confusione, per riversarsi sulle tue strade lastricate d'oro e tizzoni ancora accesi, a travolgere quel teatro di tristezza. Attraverso le secche insidiose degli agenti di borsa cocainomani, di mediatori imbottiti di Prozac e di azionisti accecati dal Valium, tutti a gettarsi a capofitto per spartirsi il guadagno sfruttando l'altrui perdita, pirati senza nave che agitano l'unico occhio rimasto a caccia dell'ultima fortuna...A chi importava da dove proveniva la tempesta? Intanto, sotto le macerie, si lottava per un filo d'aria e nei sotterranei nessuno, se non le vittime...Eccoli lucenti e gonfi a passeggio sui marciapiedi, a indirizzare sguardi dolci e vuoti a manichini di plastica con addosso il vestito buono, impellicciati di animismo svuotato, a scambiarsi sorrisi sintetici e vacui. Chissà chi sarà l'ultimo a ridere...Nessuno sapeva chi o cosa, a nessuno importava:erano "problemi d'altri"...Soffocando tra la nebbia di falsità che ha accecato tutto e tutti come la polvere ed il fumo, eppure con la sensazione profonda di essere complici del massacro. I grassi padroni delle multinazionali furono aiutati ad alzarsi dai sedili in pelle appiccicosi delle loro limousine super allungate e condotti ai propri uffici privati, alle proprie attività legali. Eccoli a fumare sigari come le più grosse fantasie falliche*, e a gocciare saliva su menù specialissimi per nutrire la propria dispepsia...Ed eccoli poi a ruttare e vomitare, i campioni dell'usura, speculando sul saliscendi del solco dei seni delle loro accompagnatrici e sugli investimenti solidi come roccia appesi ai loro colli. Oh, si:i diamanti sono i peggiori nemici d'ogni razza e i migliori amici d'ogni moglie. Sono le manette che stringono i polsi dei poveri disperati costretti a strapparli dalle viscere della terra...Saziati sino all'eccesso, ossessionati da quell'oro liquido che ora minaccia di soffocare persino la loro innata ignoranza, i padroni strinsero le chiappe grasse e spinsero avanti le loro mani di porco verso la carne imbellettata della accompagnatrici ormai stanche, a cercare di succhiare quel sangue vitale che nella propria decadenza raggrinzita non hanno mai conosciuto. E nella delusione di questo inferno edonistico si accesero le luci al neon e s'alzò un urlo sguaiato dai cartelloni pubblicitari posti sopra alle bare. Il messaggio era sempre lo stesso:"Chi non è con noi è contro di noi...Consumate, quindi!"...E nella loro impotenza autoimposta, le folle furono felici di obbedire. Il vecchio mondo frettolosamente gettato fra i rifiuti, ed il nuovo avvolto in carta regalo...Omaggi da due soldi, ninnoli e spazzatura:le bombe a grappolo del consumismo. I soldi sono passati per mani diverse, ma sono sempre andati a finire nelle tasche di sempre...Amici o nemici? A chi importa davvero? Si vive solamente una volta, cosi' è, e basta...La sostanza del discorso è semplice:questa era ancora la capitale del capitalismo post-moderno, il suo centro, cuore ed anima. Non si poteva fare e altro che andare più a fondo, nel ventre della bestia. Non pensare:compera. Non fermarti:spendi i tuoi soldi. Da a te stesso una prova della tua esistenza, consuma o sarai distrutto...Ciao bambino**, Addio***...Oh, America. Dammi i valori liberi dalla tua psicosi di stella filante, liberi dal tuo blaterare sciovinista, liberi dalla tua missione terribile, dalla tua giustizia che non sia ripicca ardente della tua vendetta...Dammi speranza dove ora c'è solamente disperazione, dammi un futuro che non sia la tua odiosa crociata. Dammi una faccia ora che l'impersonalità è personalità, dammi una musica che sappia nutrire l'anima invece che depredarla. Dammi un tempo che non si misuri con il castigo dei tuoi dollari sporchi, dammi l'onestà della ragione e del rispetto,e non la tua fuga comoda del razionalismo superficiale...Dammi tutti coloro che hanno cantato sinceramente le tue lodi, e che ora tu profani. Whitman, Steinbeck, Ginsberg, Pollock e Rothko, Ayler e Coltrane. Possano essi cantare ancora dell' "amore supremo"****. Dammi i tuoi filosofi, cosi' che possiamo volare alti sul nido del cuculo della tua pazzia...Dammi i pazzi, gli sbandati, le puttane e gli sballati che ora disprezzi, e dammi tutti quelli che sono stanchi. Dammi i tuoi poveri, le folle raccolte che aspirano alla libertà ma dammi anche tutti quelli che, in ogni angolo del pianeta, hai reso schiavi della tua misera moralità e della tua potenza militare, e noi aspetteremo. Dammi tutti quelli che sono rimasti senza una casa e noi uniremo le nostre lotte lontani da te poiché, mentre attendo la tua guarigione, non posso offrire a nessuno di questi una casa...
(Penny Rimbaud, Aprile/Maggio 2002)
*Nel testo originale le due "elle" della parola "Phallic" sono sostituite dalla fotografia delle Twin Towers.
**In italiano, nel testo. ***Nel testo originale "Buy buy" (compra, compra) è un assonanza con "Bye bye".
**** A love supreme (John Coltrane, Lp 1965)
martedì 25 dicembre 2012
U.S.A.:DOPO 7 ANNI DI CARCERE RILASCIATO DANIEL MC GOWAN
Daniel Mc Gowan, prigioniero "Green scare", è stato rilasciato dal carcere speciale CMU (Communication Management Units) di Terre Haute, nell’Indiana. Negli ultimi 4 anni Daniel Mc Gowan è stato incarcerato in due di queste CMU, che restringono radicalmente la comunicazione del prigioniero con l’esterno. I detenuti nelle CMU hanno dirittosolo a qualche minuto di telefonata al mese, e durante le visite nessun contatto fisico è permesso. Mc Gowan era stato arrestato nel Dicembre del 2005 (ed imprigionato un anno dopo) con l’accusa di aver partecipato a due incendi rivendicati dall’Earth Liberation Front in Oregon:uno contro l’industria del legname alla Superior Lumber Company (2 Gennaio 2001) e l’altro contro le modificazioni genetiche alla Jefferson Poplar Farm (21 Maggio 2001). E’ uno dei/delle pochi arrestati nell’operazione Green Scare a non aver infamato i/le suoi/sue compagni/e. Nei prossimi mesi Daniel McGowan dovrà vivere in una "Halfway house" (semilibertà) a New York, dopodiché rimarrà per tre anni in una condizione di libertà vigilata.
lunedì 10 settembre 2012
VICENZA:"SITE PLUTO" (SITO PLUTONE) E GLI AVAMPOSTI NUCLEARI DELLO U.S. ARMY
A conferma che gli USA non hanno la benché minima intenzione di smobilitare il loro arsenale di morte dislocato lungo la penisola italiana, il nuovo rapporto del FAS (Federation of American Scientist) parla di “significativa modernizzazione” in riferimento al potenziamento tuttora in atto ed in progetto nel prossimo futuro per gli armamenti nucleari della N.A.T.O. Le testate nucleari americane made in USA presenti in Italia, come predisposto dal patto atlantico, sono attualmente tra una settantina ed una novantina, custodite tra Ghedi Torre (Brescia) ed Aviano (Pordenone). Non sono residuati bellici della guerra fredda, ma efficienti bombe B-61, oltre dieci volte più potenti di quella di Hiroshima, che a lotti verranno sostituite da una nuova bomba nucleare, la B61-12,molto più potente. Le bombe sono tenute in speciali hangar insieme ai caccia pronti per l’attacco nucleare:F-16 statunitensi ad Aviano e Tornado italiani a Ghedi Torre. Fino a che non verranno sostituiti dai nuovi caccia F-35 di quinta generazione, costruiti in USA da Lockheed Martin e in Italia da Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica), per i quali è stata progettata la nuova bomba nucleare B61-12. Al cui lancio si addestreranno anche i 90 F-35 che l'Italia ha ordinato[1]. E' dal 2001 che la Nato ed il Dipartimento della Difesa a stelle e strisce stanno mettendo a punto nuovi progetti per arrivare ad uniformare i quattro diversi modelli di bombe atomiche attualmente stoccate sull'intera Europa. Le prime testate nucleari ”moderne” (più mirate e a gittata ridotta, capaci di contenere le radiazioni in uno spazio ristretto) create con il nuovo progetto dovranno essere pronte prima del 2019. Non troppo stranamente a ridosso di quel 2020 indicato dal rapporto N.A.T.O. (vedi anche urban-2020-verso-il-controllo-totale). Nel frattempo inizieranno gli addestramenti di nuove truppe specilizzate, capaci di utilizzare questi ordigni. In Italia saranno proprio i militari statunitensi di stanza a Ghedi e Aviano ad accedere a questi addestramenti. Mentre a Vicenza stanno per iniziare i lavori al Site Pluto[2]di Longare (un'installazione militare statunitense da utilizzare come deposito di “munizioni speciali”, sinonimo per munizioni nucleari, dall'esercito USA, destinata anche all’impiego da parte di reparti della N.A.T.O. in caso di conflitto), con quelli ad Ederle che avanzano (parliamo della costruzione della nuova base USA nell'aeroporto Dal Molin di Vicenza [3], che andrebbe a consolidare gli altri insediamenti statunitensi già presenti sul territorio vicentino come la Caserma Ederle), l’Italia, con l`accettazione di nuove testate atomiche ad Aviano e sul territorio vicentino, quindi, continua ad essere un fedele suddito degli USA ed uno degli avamposti strategici degli statunitensi nel meditterraneo e nel sud Europa.
Anarchici ferraresi
Note:[1] L’Italia partecipa al progetto della realizzazione di questo caccia (prima denominato Joint Strike Fighter) della statunitense Lockheed Martin. Con il sostegno di uno schieramento bipartisan, il primo memorandum d’intesa venne firmato al Pentagono nel 1998 dal governo D’Alema; il secondo, nel 2002, dal governo Berlusconi; il terzo, nel 2007, dal governo Prodi. E nel 2009 è stato di nuovo un governo Berlusconi a deliberare l’acquisto di 131 caccia che era già stato deciso dal governo Prodi. L’Italia partecipa al programma dell’F-35 come partner di secondo livello, contribuendo allo sviluppo e alla costruzione del caccia. E ora arriva il governo "tecnico" di Monti a confermare tutto con il ministro-ammiraglio Di Paola. Vi sono impegnate oltre venti industrie:Alenia Aeronautica, Galileo Avionica, Datamat e Otomelara di Finmeccanica e altre tra cui la Piaggio. Negli stabilimenti Alenia verranno prodotte oltre mille ali dell’F-35. Presso l’aeroporto militare di Cameri (Novara) sarà realizzata una linea di assemblaggio e collaudo dei caccia per i paesi europei, che verrà poi trasformata in centro di manutenzione, revisione, riparazione e modifica. A tale scopo sono stati stanziati oltre 600 milioni di euro, presentandolo come un grande affare per l’Italia. Ma non si dice quanto verranno a costare i pochi posti di lavoro creati in questa industria bellica. Non si dice che, mentre i miliardi dei contratti per l’F-35 entreranno nelle casse di aziende private, i miliardi per l’acquisto dei caccia usciranno dalle casse pubbliche. Per partecipare al programma, l’Italia si è impegnata a versare un miliardo di euro, cui si aggiungerà la spesa per l’acquisto ora di 90 F-35 (inizialmente ne erano previsti 131). Allo stato attuale, essa può essere quantificata in oltre 10 miliardi di euro. Va inoltre considerato che l’aeronautica sta acquistando anche un centinaio di caccia Eurofighter Typhoon, costruiti da un consorzio europeo, il cui costo attuale è quantificabile anche questo in oltre 10 miliardi di euro. E, come avviene per tutti i sistemi d’arma, l’F-35 verrà a costare più del previsto. Il costo complessivo del programma, previsto in 382 miliardi di dollari per 2.443 caccia che saranno acquistati dagli Usa e da otto partner internazionali, sarà dunque molto più alto, facendo crescere la spesa militare, già salita per l`Italia a 25 miliardi annui. L’ammiraglio Di Paola, oggi ministro della difesa, è il maggiore sostenitore dell’F-35:fu lui, in veste di direttore nazionale degli armamenti, a firmare al Pentagono, il 24 Giugno 2002, il memorandum d’intesa che impegnava l’Italia a partecipare al programma come partner di secondo livello. [2] "Site Pluto" (sito Plutone) era, durante la guerra fredda, il maggiore deposito di armi nucleari dello U.S. Army in Italia. Nei suoi sotterranei, all’interno di una collina a Longare (Vicenza), si tenevano oltre 200 ordigni nucleari "tattici":missili a corto raggio, proiettili di artiglieria e mine da demolizione. Pronti a scatenare l’inferno nucleare sul territorio italiano. Dismesso ufficialmente nel 1992 come deposito, il sito è stato in parte adibito a comunicazioni satellitari. Ora però il sito è interessato da un nuovo progetto, pronto cioè a riassumere la sua piena funzione bellica. Sono in corso lavori all’interno del suo perimetro recintato e presidiato. Il progetto prevede la costruzione di un edificio di 5mila m2, in cui saranno addestrati con tecnologie d’avanguardia i soldati Usa, soprattutto quelli della 173a brigata di stanza a Vicenza. Nessuno sa però quali reali attività si svolgeranno dietro il suo muro di "protezione", alto 6 metri. Né, tantomeno, a quale uso saranno adibiti i sotterranei del sito, sotto la cappa del segreto militare, garantito al Pentagono dagli accordi segreti tra i due governi. La riattivazione del sito rientra nel rafforzamento dell’intera rete di basi militari Usa nel territorio di Vicenza:qui si è insediato lo U.S. Army Africa e la potenziata 173a brigata è stata autorizzata nel 2007 dal governo Prodi a costruire una nuova base nell’area del Dal Molin. Come dichiarato da Francesco Cossiga il 28 Febbraio 2007 al senato, la 173a brigata è "strumento del piano di dissuasione e di ritorsione, anche nucleare, denominato Punta di diamante". L’aeronautica italiana ha partecipato all’esercitazione Usa di guerra nucleare "Steadfast Noon", nel Maggio 2010 ad Aviano e nel Settembre 2011 a Volkel AB in Olanda. Non è quindi escluso che il riesumato "Site Pluto" servirà anche a esercitazioni di guerra nucleare. Alla faccia del Trattato di non-proliferazione che l`Italia ha sottoscritto, impegnandosi solennemente a "non ricevere da chicchessia armi nucleari, né il controllo su tali armi, direttamente o indirettamente". [3] Nel 2004 gli USA avanzano la richiesta di ampliare la base di Vicenza, facendone la più grande base USA in Europa; il governo italiano, allora presieduto da Berlusconi, coinvolge il sindaco di Vicenza Enrico Hullweck, che esprime parere favorevole. Solo nel 2006, dopo la valutazione del progetto da parte del Comitato Misto Paritetico Regionale, i vicentini vengono a conoscenza del progetto:nasce una forte opposizione, che sfocia nella costituzione del movimento No Dal Molin. Nonostante ciò, il sindaco Hüllweck fa approvare dal consiglio comunale un’opinione favorevole alle richieste statunitensi. Il via libera definitivo giunge dal governo presieduto da Romano Prodi il 16 Gennaio 2007. Il 19 Novembre 2007 il COMIPAR (Comitato Misto Paritetico Regionale, composto da autorita` locali e autorita` militari) del Veneto approva il progetto definitivo per l’insediamento della base nell’area ovest del Dal Molin, per la cui realizzazione sono stati stanziati 325 milioni di euro. Nell'Aprile 2008 il Consiglio di Stato, nell'esprimersi su di un ricorso al TAR, dichiara l’approvazione all’installazione militare un "atto politico, come tale insindacabile dal giudice amministrativo". Nel Febbraio 2009 viene aperto il cantiere per la realizzazione della nuova base, aggiudicata dal consorzio di cooperative costituito da CMC di Ravenna e CCC di Bologna, che secondo le voci dovrebbero consegnare la struttura al governo degli Stati Uniti entro Dicembre del 2012. Circa un mese dopo la cittadella a stelle e strisce verrà abitata da circa 2000 soldati in parte provenienti dalla Germania e dall’Afghanistan, come recentemente annunciato dall’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, David Thorne, in visita alla struttura, accompagnato dal presidente del Veneto Luca Zaia, dal sindaco di Vicenza Achille Variati e dal comandante della base, colonnello David Buckingam.