domenica 12 aprile 2015

A tutti/e coloro che si sono visti e si vedono tutt'ora negare i propri affetti e i propri amori. A tutti/e coloro che hanno versato o che versano tutt'ora fiumi di lacrime chiusi dentro una cella. A tutti/e coloro che hanno subito e subiscono le più efferate violenze fisiche e psicologiche dai loro carcerieri. A tutti/e coloro a cui si contorce lo stomaco leggendo su carta i pensieri di chi gli è negato, per un determinato tempo, per "poco", o addirittura per sempre. Pensieri riversati in delle righe che rimangono l'unico collegamento fra le carni, gli abbracci, gli odori e i baci che non ci sono adesso o che non ci saranno mai più... Immagini. Immagini che si fanno spazio nella mente, fra gli spasmi notturni del corpo. Intimità, carezze, discorsi, sorrisi, vallate, fiori... Alle persone che non ce l'hanno fatta e che hanno quindi deciso di non vivere più, a quelle che sono state uccise cosi' come a quelle che sono fuori, le quali si portano ancora dentro i dolori, le cicatrici di ciò che hanno visto e subito nelle galere. Un giorno, tutto ciò ed altro ancora avrà una fine. Il presente è morte e sofferenza, Il futuro è anarchia e pace.

A. (2007/2015)

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