A
tutti/e coloro che si sono visti e si vedono tutt'ora negare i
propri affetti e i propri amori. A tutti/e coloro che hanno versato o
che versano tutt'ora fiumi di lacrime chiusi dentro una cella. A
tutti/e coloro che hanno subito e subiscono le
più efferate violenze fisiche e psicologiche dai
loro carcerieri. A tutti/e coloro a cui si contorce lo stomaco
leggendo su carta i pensieri di chi gli è negato, per un determinato
tempo, per "poco", o addirittura per sempre. Pensieri
riversati in delle righe che rimangono l'unico collegamento fra le
carni, gli abbracci, gli odori e i baci che
non ci sono adesso o che non ci saranno mai più...
Immagini. Immagini che si fanno spazio nella mente, fra gli
spasmi notturni del corpo. Intimità, carezze, discorsi, sorrisi,
vallate, fiori... Alle persone che non ce l'hanno fatta e che hanno
quindi deciso di non vivere più, a quelle che sono state uccise
cosi' come a quelle che sono fuori, le quali si portano ancora dentro i
dolori, le cicatrici di ciò che hanno visto e subito nelle galere.
Un giorno, tutto ciò ed altro ancora avrà una fine. Il presente è morte e sofferenza, Il futuro è
anarchia e pace.
A.
(2007/2015)
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