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martedì 20 ottobre 2015



VENEZIA, VENERDI’ 23 OTTOBRE (DALLE 21)
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "ELETTROSHOCK. LA STORIA
DELLE TERAPIE ELETTROCONVULSIVE E I RACCONTI DI CHI LE HA VISSUTE"
A cura del Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud (Ed. Sensibili Alle Foglie)

 EX-OSPIZIO CONTARINI OCCUPATO (ZONA SANTA MARTA)⁠

venerdì 18 settembre 2015

 SABATO 26 SETTEMBRE, ROVERETO. 
 CONCERTO HC BENEFIT PER I DETENUTI 
 (RITROVO DALLE 18:00 AI GIARDINI PERLASCA) 

venerdì 15 maggio 2015


Qualche giorno fa, al circolo anarchico "La Nave dei Folli" di Rovereto, abbiamo trovato dentro una presa della luce una piccola microspia. Loro continuano a controllarci e noi continuiamo a stare allerta.

Anarchici ed anarchiche di Rovereto

lunedì 10 settembre 2012


VICENZA:"SITE PLUTO" (SITO PLUTONE) E GLI AVAMPOSTI NUCLEARI DELLO U.S. ARMY

A conferma che gli USA non hanno la benché minima intenzione di smobilitare il loro arsenale di morte dislocato lungo la penisola italiana, il nuovo rapporto del FAS (Federation of American Scientist) parla di “significativa modernizzazione” in riferimento al potenziamento tuttora in atto ed in progetto nel prossimo futuro per gli armamenti nucleari della N.A.T.O. Le testate nucleari americane made in USA presenti in Italia, come predisposto dal patto atlantico, sono attualmente tra una settantina ed una novantina, custodite tra Ghedi Torre (Brescia) ed Aviano (Pordenone). Non sono residuati bellici della guerra fredda, ma efficienti bombe B-61, oltre dieci volte più potenti di quella di Hiroshima, che a lotti verranno sostituite da una nuova bomba nucleare, la B61-12, molto più potente. Le bombe sono tenute in speciali hangar insieme ai caccia pronti per l’attacco nucleare:F-16 statunitensi ad Aviano e Tornado italiani a Ghedi Torre. Fino a che non verranno sostituiti dai nuovi caccia F-35 di quinta generazione, costruiti in USA da Lockheed Martin e in Italia da Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica), per i quali è stata progettata la nuova bomba nucleare B61-12. Al cui lancio si addestreranno anche i 90 F-35 che l'Italia ha ordinato [1]. E' dal 2001 che la Nato ed il Dipartimento della Difesa a stelle e strisce stanno mettendo a punto nuovi progetti per arrivare ad uniformare i quattro diversi modelli di bombe atomiche attualmente stoccate sull'intera Europa. Le prime testate nucleari ”moderne” (più mirate e a gittata ridotta, capaci di contenere le radiazioni in uno spazio ristretto) create con il nuovo progetto dovranno essere pronte prima del 2019. Non troppo stranamente a ridosso di quel 2020 indicato dal rapporto N.A.T.O. (vedi anche urban-2020-verso-il-controllo-totale). Nel frattempo inizieranno gli addestramenti di nuove truppe specilizzate, capaci di utilizzare questi ordigni. In Italia saranno proprio i militari statunitensi di stanza a Ghedi e Aviano ad accedere a questi addestramenti. Mentre a Vicenza stanno per iniziare i lavori al Site Pluto [2] di Longare (un'installazione militare statunitense da utilizzare come deposito di “munizioni speciali”, sinonimo per munizioni nucleari, dall'esercito USA, destinata anche all’impiego da parte di reparti della N.A.T.O. in caso di conflitto), con quelli ad Ederle che avanzano (parliamo della costruzione della nuova base USA nell'aeroporto Dal Molin di Vicenza [3], che andrebbe a consolidare gli altri insediamenti statunitensi già presenti sul territorio vicentino come la Caserma Ederle), l’Italia, con l`accettazione di nuove testate atomiche ad Aviano e sul territorio vicentino, quindi, continua ad essere un fedele suddito degli USA ed uno degli avamposti strategici degli statunitensi nel meditterraneo e nel sud Europa.

Anarchici ferraresi

Note:[1] L’Italia partecipa al progetto della realizzazione di questo caccia (prima denominato Joint Strike Fighter) della statunitense Lockheed Martin. Con il sostegno di uno schieramento bipartisan, il primo memorandum d’intesa venne firmato al Pentagono nel 1998 dal governo D’Alema; il secondo, nel 2002, dal governo Berlusconi; il terzo, nel 2007, dal governo Prodi. E nel 2009 è stato di nuovo un governo Berlusconi a deliberare l’acquisto di 131 caccia che era già stato deciso dal governo Prodi. L’Italia partecipa al programma dell’F-35 come partner di secondo livello, contribuendo allo sviluppo e alla costruzione del caccia. E ora arriva il governo "tecnico" di Monti a confermare tutto con il ministro-ammiraglio Di Paola. Vi sono impegnate oltre venti industrie:Alenia Aeronautica, Galileo Avionica, Datamat e Otomelara di Finmeccanica e altre tra cui la Piaggio. Negli stabilimenti Alenia verranno prodotte oltre mille ali dell’F-35. Presso l’aeroporto militare di Cameri (Novara) sarà realizzata una linea di assemblaggio e collaudo dei caccia per i paesi europei, che verrà poi trasformata in centro di manutenzione, revisione, riparazione e modifica. A tale scopo sono stati stanziati oltre 600 milioni di euro, presentandolo come un grande affare per l’Italia. Ma non si dice quanto verranno a costare i pochi posti di lavoro creati in questa industria bellica. Non si dice che, mentre i miliardi dei contratti per l’F-35 entreranno nelle casse di aziende private, i miliardi per l’acquisto dei caccia usciranno dalle casse pubbliche. Per partecipare al programma, l’Italia si è impegnata a versare un miliardo di euro, cui si aggiungerà la spesa per l’acquisto ora di 90 F-35 (inizialmente ne erano previsti 131). Allo stato attuale, essa può essere quantificata in oltre 10 miliardi di euro. Va inoltre considerato che l’aeronautica sta acquistando anche un centinaio di caccia Eurofighter Typhoon, costruiti da un consorzio europeo, il cui costo attuale è quantificabile anche questo in oltre 10 miliardi di euro. E, come avviene per tutti i sistemi d’arma, l’F-35 verrà a costare più del previsto. Il costo complessivo del programma, previsto in 382 miliardi di dollari per 2.443 caccia che saranno acquistati dagli Usa e da otto partner internazionali, sarà dunque molto più alto,  facendo crescere la spesa militare, già salita per l`Italia a 25 miliardi annui. L’ammiraglio Di Paola, oggi ministro della difesa, è il maggiore sostenitore dell’F-35:fu lui, in veste di direttore nazionale degli armamenti, a firmare al Pentagono, il 24 Giugno 2002, il memorandum d’intesa che impegnava l’Italia a partecipare al programma come partner di secondo livello. [2] "Site Pluto" (sito Plutone) era, durante la guerra fredda, il maggiore deposito di armi nucleari dello U.S. Army in Italia. Nei suoi sotterranei, all’interno di una collina a Longare (Vicenza), si tenevano oltre 200 ordigni nucleari "tattici":missili a corto raggio, proiettili di artiglieria e mine da demolizione. Pronti a scatenare l’inferno nucleare sul territorio italiano. Dismesso ufficialmente nel 1992 come deposito, il sito è stato in parte adibito a comunicazioni satellitari. Ora però il sito è interessato da un nuovo progetto, pronto cioè a riassumere la sua piena funzione bellica. Sono in corso lavori all’interno del suo perimetro recintato e presidiato. Il progetto prevede la costruzione di un edificio di 5mila m2, in cui saranno addestrati con tecnologie d’avanguardia i soldati Usa, soprattutto quelli della 173a brigata di stanza a Vicenza. Nessuno sa però quali reali attività si svolgeranno dietro il suo muro di "protezione", alto 6 metri. Né, tantomeno, a quale uso saranno adibiti i sotterranei del sito, sotto la cappa del segreto militare, garantito al Pentagono dagli accordi segreti tra i due governi. La riattivazione del sito rientra nel rafforzamento dell’intera rete di basi militari Usa nel territorio di Vicenza:qui si è insediato lo U.S. Army Africa e la potenziata 173a brigata è stata autorizzata nel 2007 dal governo Prodi a costruire una nuova base nell’area del Dal Molin. Come dichiarato da Francesco Cossiga il 28 Febbraio 2007 al senato, la 173a brigata è "strumento del piano di dissuasione e di ritorsione, anche nucleare, denominato Punta di diamante". L’aeronautica italiana ha partecipato all’esercitazione Usa di guerra nucleare "Steadfast Noon", nel Maggio 2010 ad Aviano e nel Settembre 2011 a Volkel AB in Olanda. Non è quindi escluso che il riesumato "Site Pluto" servirà anche a esercitazioni di guerra nucleare. Alla faccia del Trattato di non-proliferazione che l`Italia ha sottoscritto, impegnandosi solennemente a "non ricevere da chicchessia armi nucleari, né il controllo su tali armi, direttamente o indirettamente". [3] Nel 2004 gli USA avanzano la richiesta di ampliare la base di Vicenza, facendone la più grande base USA in Europa; il governo italiano, allora presieduto da Berlusconi, coinvolge il sindaco di Vicenza Enrico Hullweck, che esprime parere favorevole. Solo nel 2006, dopo la valutazione del progetto da parte del Comitato Misto Paritetico Regionale, i vicentini vengono a conoscenza del progetto:nasce una forte opposizione, che sfocia nella costituzione del movimento No Dal Molin. Nonostante ciò, il sindaco Hüllweck fa approvare dal consiglio comunale un’opinione favorevole alle richieste statunitensi. Il via libera definitivo giunge dal governo presieduto da Romano Prodi il 16 Gennaio 2007. Il 19 Novembre 2007 il COMIPAR (Comitato Misto Paritetico Regionale, composto da autorita` locali e autorita` militari) del Veneto approva il progetto definitivo per l’insediamento della base nell’area ovest del Dal Molin, per la cui realizzazione sono stati stanziati 325 milioni di euro. Nell'Aprile 2008 il Consiglio di Stato, nell'esprimersi su di un ricorso al TAR, dichiara l’approvazione all’installazione militare un "atto politico, come tale insindacabile dal giudice amministrativo". Nel Febbraio 2009 viene aperto il cantiere per la realizzazione della nuova base, aggiudicata dal consorzio di cooperative costituito da CMC di Ravenna e CCC di Bologna, che secondo le voci dovrebbero consegnare la struttura al governo degli Stati Uniti entro Dicembre del 2012. Circa un mese dopo la cittadella a stelle e strisce verrà abitata da circa 2000 soldati in parte provenienti dalla Germania e dall’Afghanistan, come recentemente annunciato dall’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, David Thorne, in visita alla struttura, accompagnato dal presidente del Veneto Luca Zaia, dal sindaco di Vicenza Achille Variati e dal comandante della base, colonnello David Buckingam.

mercoledì 25 luglio 2012


CRITICAL MASS...

"Una volta che vi sarete arresi alla bici scoprirete la libertà autentica di una mobilità priva di vincoli, e quando la sperimenterete e vi troverete in mezzo a dei non ciclisti vi farà uscire di testa il fatto che non siano in grado di prendere una bicicletta e partire...Vi sentirete come se foste gli unici nati per il volo in mezzo ad un mucchio di uccellini senza ali. Quando vi arrenderete alla bicicletta, essa potrà effettivamente cambiare la vostra vita"


“Critical mass” (Massa critica) è un raduno di biciclette che, sfruttando la forza del numero, “invadono” le strade che solitamente, purtroppo, sono usate solo dal traffico automobilistico...E' un evento spontaneo, un improvviso incontro di ciclisti per percorrere tutti la stessa strada, spesso rallentando volutamente la circolazione ponendosi ad esempio al centro della carreggiata (c'è chi sostiene che si debba rispettare il codice della strada e che deve essere lasciata almeno una corsia libera per chi vuole sorpassare, e chi invece che tutti devono occupare l'intera carreggiata costringendo le macchine alla velocità delle biciclette - "Noi non blocchiamo il traffico, noi siamo traffico")...E' quindi a suo modo un "piccolo" strumento di lotta adottato per rivendicare maggiore spazio per le biciclette, una sorta di "blitz" per dire "Ci siamo anche noi e abbiamo i vostri stessi diritti" e "Esiste un altro modo di muoversi", riappropriandosi in modo pulito, sano e anche divertente delle strade reclamandone di più giuste e a misura di tutti, fuori dalla rin/corsa alienata al/nel tempo, perchè l'automobile non è assolutamente un mezzo di trasporto indispensabile, l'unico o il migliore, bensi' è al contrario uno dei più stressanti, costosi, puzzolenti, inquinanti e pericolosi...Ma a chi appartiene, quindi, Critical mass? A nessuno, se non al singolo che la rende viva. Non ha infatti nessun leader, non è un associazione, non è una manifestazione standard che ha bisogno di percorsi bollati e sbirri manganellati di guardia, ed ognuno partecipa all'evento a titolo personale facendosi portatore di un proprio messaggio (che non necessariamente deve essere coincidente con quello dei più)...L'idea fu lanciata a San Francisco nel 1992 da Chris Carlsson (“Stavo pedalando quando mi è venuto in mente che sarebbe stato bello formare una massa compatta di ciclisti in grado di conquistarsi uno spazio di libertà nelle strade di San Francisco”), venne velocemente ripresa in molte città del mondo, e ”qui”, ovvero in questa terra delimitata dai confini, presidiata dalle armi e governata logicamente da delle merde che viene chiamata “Italia”, Milano fu la prima ad avere un regolare evento Critical mass (con cadenza settimanale), a partire dal Febbraio dello stesso anno...All'inizio erano "solo" in 15, ma a Giugno arrivarono ad essere più di 200...Fu poi la volta di Roma il primo dello stesso mese, con circa 50 persone, le quali pedalarono a 9 km/h occupando l'intera carreggiata stradale e rispondendo col campanello ai clacson degli automobilisti arrabbiati...In seguito, molte altre grandi città seguirono l'esempio, fra le quali Torino, Bologna, Brescia, Cagliari e cosi' via...Se quindi hai magari da qualche parte una bicicletta che non usi da chissà quanto tempo, "rispolverala" e, se serve, sporcati le mani per quantomeno tentare di ripararla (perchè non c'è bisogno di andare per forza dal meccanico per farlo, a meno che non ti ritieni definitivamente un suppellettile a 360 gradi), ridandogli vita per poi godertela il più spesso possibile, che sia partecipando o dando il via nella tua zona ad una “Massa critica”, oppure, ovviamente, in altri modi e situazioni...

A. (2011)

lunedì 7 maggio 2012

"UNA PIOVRA ARTIFICIALE"
(DOSSIER SU FINMECCANICA IN TRENTINO, 2010)


Finmeccanica è il più grosso produttore italiano di armi (il quinto a livello mondiale). Oltre che nella fabbricazione di armamenti, è implicato nel nucleare, nel controllo dei migranti (suo è il progetto del muro elettronico nel deserto libico, suoi sono gli strumenti di sorveglianza usati dalla polizia nordamericana al confine con il Messico) e del territorio urbano attraverso la costruzione e la fornitura di armi leggere, telecamere o cittadelle telematiche per le forze dell'ordine. Il dominio della scienza e della tecnica è scienza e tecnica del dominio, per una società ogni giorno più precaria, razzista, irregimentata. Puoi scaricare (e diffondere liberamente) il dossier accedendo a questo link:http://romperelerighe.noblogs.org/files/2010/12/FinmeccanicaDossier.pdf

sabato 10 marzo 2012

  "INERZIA DELLA CATASTROFE”
(Settimana antimilitarista)

 


Dietro la decisione di organizzare questa settimana di iniziative, dietro la scelta di affrontare la questione dell’antimilitarismo, vi é la volontà di trattare un tema che spesso non viene considerato attuale o che si sente lontano in quanto dove viviamo non c’è la guerra. La guerra é invece in atto. Il sistema industriale capitalista in cui viviamo ha dichiarato guerra alla vita ed alla libertà di ogni essere vivente, ed al pianeta stesso. Gli Stati, le multinazionali, le lobby scientifiche, sono le organizzazioni che perpetuano quotidianamente massacri, distruzione, morte costruendo il progresso ed il dominio. Gli eserciti sono gli strumenti con cui queste potenze impongono le proprie strategie, e con cui reprimono chi vi si oppone. Durante gli incontri di questa settimana verranno mostrati alcuni volti del militarismo. Speriamo di riuscire a far capire a chiunque partecipi che non si può rimanere indifferenti a questa guerra poiché riguarda ciascuno di noi, in quanto vivo. Da queste iniziative vogliamo fornire spunti di riflessione e riuscire a definire chiaramente i nostri nemici, affinché sia possibile combatterli. La guerra è in corso, a noi la scelta:accettarla ed esserne complice o resistere lottando.

PROGRAMMA:
DOMENICA 25 MARZO (c/o Centro Sociale ”La Stalla", Imola):ORE 12.30 - PRANZO VEGAN BENEFIT PER "COALA" E "GATTONERO" (canile e gattile di Imola). A seguire:"Guerra contro gli animali" (discussione sullo sfruttamento degli animali in guerra e riflessioni antispeciste a cura di “Oltre La Specie”, Milano). LUNEDI' 26 MARZO (c/o Lughè, Lugo di Romagna):ORE 20.30 - CENA con PROIEZIONI di spezzoni di film e cartoni antimilitaristi (a seguire, "La Guerra di Dio":monologo antimilitarista di Giuliano Bugani). MERCOLEDI' 28 MARZO (c/o Spazio Libertario “Sole e Baleno”, Cesena):ORE: 20.00 - BUFFET VEGAN (a seguire, “Saperi e logistica della guerra. Industria bellica, ricerca e università”, a cura di “Fuori la guerra dall’università”, Trento). GIOVEDI' 29 MARZO (c/o Spazio Pubblico Autogestito Grottarossa, Rimini):ORE 20.00 - Apericena (a seguire, "Tsahal come paradigma:un paese governato dal mito del proprio esercito"). Tzava HaHagana Le Ysrael non rappresenta semplicemente ciò che rappresenta negli altri paesi del mondo un esercito nazionale. A Tsahal non viene semplicemente affidata la difesa dello Stato e non rappresenta solo una forza di occupazione e di aggressione per la popolazione Palestinese. Tsahal è un paradigma, una porta di ingresso in società, un prisma attraverso cui scomporre e leggere la società Israeliana, una macchina per il controllo sociale, una sovrastruttura che in nome della coesione nazionale continua a riprodurre la guerra come strumento di governare senza cui lo Stato di Israele è incapace di sopravvivere... VENERDI' 30 MARZO (c/o Piazza del popolo, Ravenna):ORE 16.00 - Presidio con banchetto informativo e volantinaggio sulle nefandezze di CMC (a seguire CRITICAL MASS fino ai cancelli della CMC...Se puoi porta la bici!). ORE 20.00 (c/o C.S.A. Spartaco, Ravenna):CENA VEGAN CONVIVIALE (a seguire, PRESENTAZIONE DELLA CAMPAGNA CONTRO I RADAR IN SARDEGNA a cura del Comitato “No radar” di Cagliari). ORE 23.00 - CONCERTO BENEFIT NO TAV con Kalashnikov (Milano), Grupo de Riesgo (Valencia) + guests...SABATO 31 MARZO (c/o Piazza Saffi, Forlì):ORE 10.00 - CORTEO ANTIMILITARISTA (il corto sfilerà per le vie della città passando davanti alla caserma militare DeGennaro). ORE 15:00 (Piazza Saffi):Convegno Il Nemico siamo noi” (incontro sul mondo della guerra):Da Kabul a Chiomonte. La Valsusa tra militarizzazione e resistenza con alcuni NO TAV valsusini - La guerra nelle metropoli. Le metropoli nella guerra a cura di “Nonostante milano” - Finmeccanica e il complesso militare-industriale a cura di “Rompere le righe” (Rovereto) - Saperi e logistica della guerra. Industria bellica, ricerca e università a cura di “Fuori la guerra dall’università” (Trento) - Testare armi nel poligono del Salto di Quirra - Sardegna a cura di antimilitaristi sardi - “L’Aquila, gestire l’emergenza” a cura di un attivista di Epicentro Solidale (L’Aquila). ORE 20.00 (c/o C.S.A. Capolinea, Faenza):CENA + AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE  REPRESSIVA BOLOGNESE (a seguire, presentazione della Compilazione Antimilitarista “INERZIA DELLA CATASTROFE”). Sul palco:Contrasto, Affluente, Ludd, CGB, Neid, Le Tormenta. DOMENICA 1 APRILE (c/o C.S.A. Capolinea, Faenza):ORE 12.30 - PRANZO VEGAN "BELLAVITA" (a seguire, ASSEMBLEA finale con confronto e spunti pratici di lotta).